(Cittadino e Provincia) – Perugia, 26 maggio 2014 – Ogni anno in Umbria si registrano 21,4 miliardi di euro di erogazioni creditizie, di cui 6,7 miliardi a favore di famiglie e il resto per le imprese. Parallelamente si assiste a un incremento di depositi, a cui fa da contraltare un’ingente somma di sofferenze. Nella nostra regione 2,4 miliardi non vengono recuperati. Queste sono solo alcune cifre rese note da Luciano Bacoccoli di Abi Umbria intervenuto in III Commissione consiliare provinciale di Perugia dove è stata affrontata “la situazione del credito umbro” prendendo spunto da una mozione dell’UDC, approvata all’unanimità. “Una tendenza positiva si ha per le importazioni, ma le prospettive un po’ preoccupano poiché si assiste ad un impoverimento delle imprese”. Comunque non tutte le aree umbre attraversano la medesima situazione. Per esempio la zona dell’Alto Tevere ha possibilità di recupero, così come nel ternano che in prospettiva si attende maggiore sviluppo rispetto al perugino dove in passato si è investito di più nel settore dell’edilizia. Sul fronte del credito nell’ultimo anno si è registrata una ripresa, ma di investimenti non ne sono stati più fatti”, ha concluso Bacoccoli.
Oi14194.RB
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 26 maggio 2014 – Ogni anno in Umbria si registrano 21,4 miliardi di euro di erogazioni creditizie, di cui 6,7 miliardi a favore di famiglie e il resto per le imprese. Parallelamente si assiste a un incremento di depositi, a cui fa da contraltare un’ingente somma di sofferenze. Nella nostra regione 2,4 miliardi non vengono recuperati. Queste sono solo alcune cifre rese note da Luciano Bacoccoli di Abi Umbria intervenuto in III Commissione consiliare provinciale di Perugia dove è stata affrontata “la situazione del credito umbro” prendendo spunto da una mozione dell’UDC, approvata all’unanimità. “Una tendenza positiva si ha per le importazioni, ma le prospettive un po’ preoccupano poiché si assiste ad un impoverimento delle imprese”. Comunque non tutte le aree umbre attraversano la medesima situazione. Per esempio la zona dell’Alto Tevere ha possibilità di recupero, così come nel ternano che in prospettiva si attende maggiore sviluppo rispetto al perugino dove in passato si è investito di più nel settore dell’edilizia. Sul fronte del credito nell’ultimo anno si è registrata una ripresa, ma di investimenti non ne sono stati più fatti”, ha concluso Bacoccoli.
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