(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 luglio - La grave crisi idrica che sta colpendo la nostra Regione – gli ultimi dati parlano di una riduzione di circa il 40% delle precipitazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – è stata affrontata dalla 1^ commissione consiliare della Provincia di Perugia. Nel corso dei lavori il capogruppo socialista Enrico Bastioli ha portato all’attenzione dei partecipanti tre proposte per far fronte e monitorare la situazione che si è venuta a creare. “In primo luogo – ha dichiarato Bastioli – è necessario affrontare la questione della crisi dal punto di vista idropotabile. Ho chiesto quindi che il mio ordine del giorno approvato in consiglio provinciale sull’inquinamento dei pozzi nel folignate venga trasmesso agli Ati competenti in quanto, con i fondi messi a disposizione dalla Regione dell’Umbria per combattere la crisi idrica, è possibile mettere in campo progetti di tutela delle falde acquifere per uso potabile”. Un altro aspetto affrontato da Bastioli è stato quello dell’incidenza della crisi sull’irrigazione per le colture. Il capogruppo vede positivamente il lavoro che sta svolgendo il tavolo tecnico istituito presso la Regione e che deve monitorare, analizzare e assumere le adeguate determinazioni in merito. Inoltre Bastioli ha chiesto la convocazione di una commissione consiliare per valutare lo stato dell’arte delle opere di realizzazione degli impianti che porteranno l’acqua del Chiascio dalla diga di Valfabbrica ai territori di Foligno e Bevagna. Viste le voci che danno in fase di aggiudicazione le gare per i lavori è necessario secondo Bastioli riunire attorno ad un tavolo Regione, Provincia, i Comuni interessati, l’ex ente irriguo Umbro Toscano e il Consorzio bonificazione Umbra per valutare lo stato del progetto, i finanziamenti e la tempistica per la conclusione dei lavori. Infine Bastioli ha sollecitato ulteriori controlli e monitoraggi, nonché se necessario interventi di salvaguardia, per tutti quei siti di interesse comunitario – come il Lago Aiso – che con questa crisi idrica rischiano di compromettere la loro stessa esistenza.
Gc12294.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 luglio - La grave crisi idrica che sta colpendo la nostra Regione – gli ultimi dati parlano di una riduzione di circa il 40% delle precipitazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – è stata affrontata dalla 1^ commissione consiliare della Provincia di Perugia. Nel corso dei lavori il capogruppo socialista Enrico Bastioli ha portato all’attenzione dei partecipanti tre proposte per far fronte e monitorare la situazione che si è venuta a creare. “In primo luogo – ha dichiarato Bastioli – è necessario affrontare la questione della crisi dal punto di vista idropotabile. Ho chiesto quindi che il mio ordine del giorno approvato in consiglio provinciale sull’inquinamento dei pozzi nel folignate venga trasmesso agli Ati competenti in quanto, con i fondi messi a disposizione dalla Regione dell’Umbria per combattere la crisi idrica, è possibile mettere in campo progetti di tutela delle falde acquifere per uso potabile”. Un altro aspetto affrontato da Bastioli è stato quello dell’incidenza della crisi sull’irrigazione per le colture. Il capogruppo vede positivamente il lavoro che sta svolgendo il tavolo tecnico istituito presso la Regione e che deve monitorare, analizzare e assumere le adeguate determinazioni in merito. Inoltre Bastioli ha chiesto la convocazione di una commissione consiliare per valutare lo stato dell’arte delle opere di realizzazione degli impianti che porteranno l’acqua del Chiascio dalla diga di Valfabbrica ai territori di Foligno e Bevagna. Viste le voci che danno in fase di aggiudicazione le gare per i lavori è necessario secondo Bastioli riunire attorno ad un tavolo Regione, Provincia, i Comuni interessati, l’ex ente irriguo Umbro Toscano e il Consorzio bonificazione Umbra per valutare lo stato del progetto, i finanziamenti e la tempistica per la conclusione dei lavori. Infine Bastioli ha sollecitato ulteriori controlli e monitoraggi, nonché se necessario interventi di salvaguardia, per tutti quei siti di interesse comunitario – come il Lago Aiso – che con questa crisi idrica rischiano di compromettere la loro stessa esistenza.
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