Accompagnato da una sorte avversa, resse l'impero romano dal 251 al 253 d. C.
(Cittadino e Provincia) Perugia, 9 ottobre ’13 - Perugia e il suo Imperatore. Con una breve cerimonia, Perugia ha voluto intitolare una sala del CERP della Rocca Paolina al suo unico imperatore, quel Gaio Vibio Treboniano Gallo che, dal 251 al 252 d.C. resse le sorti dell’immenso impero romano in disfacimento e che trovò la morte con il figlio Vesuviano per mano di alcuni traditori, dopo avere combattuto ai confini dell’impero contro i barbari. Un imperatore dimenticato che in un dibattito ampio ed intenso è stato poi ricordato, tra biografismo e storia, dall’assessore provinciale Domenico De Marinis, dall’assessore regionale Stefano Vinti, che dell’iniziativa complessiva è stato in qualche modo, insieme a due suoi amici, l’ispiratore, da Giorgio Bonamente, Preside della Facoltà di lettere e Filosofia dell’Ateneo perugino, da Franco Cotana, Direttore del CIRIAF - Centro Inteuniveristario di Ricerca sull’Inquinamento e sull’ambiente M.Felli - da Mario Pagano, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria e da Lucio Ubertini Direttore H2CU - Centro Interuniversitario di Formazione Internazionale Università la Sapienza Roma. “ Un’iniziativa - ha detto De Marinis- che il nostro presidente Guasticchi ha subito appoggiato con entusiasmo, in nome anche della sua passione per la storia della nostra città”. “Iniziativa - ha proseguito l’assessore - che va a significare anche la vicinanza che da sempre, come ente, esprimiamo per la cultura del nostro territorio, che, non dimentichiamolo, affonda le proprie radici anche nell’humus della cultura dell’antica Roma”. Vinti, dopo avere ricordato i ritardi delle istituzioni, in primis l’università, che non hanno aiutato la città a riscoprire se stessa, si è augurato che partendo invece proprio dalla riscoperta di colui che si può definire il più importante uomo politico di sempre della nostra regione, si vada a costruire un vero e proprio sistema fatto di percorsi storici che valorizzi il nostro patrimonio culturale con potenziali ritorni anche di tipo economico. Bonamente dopo avere, anch’egli, messo l’accento sui ritardi istituzionali nella valorizzazione del nostro patrimonio, ha detto come Traboniano Gallo non sia l’unico uomo politico umbro dell’epoca da riscoprire, perché la nostra regione molte altri politici di rango offrì a Roma. Cotana, nel ricostruire la storia dell’imperatore, anche con il supporto di immagini che testimoniano la presenza importante, nel nostro territorio, della famiglia di Triboniano, i Vibi, ha espresso il desiderio che le numerose statue che rappresentano l’imperatore a partire da quella esposta al Museo Metropolitan di New York possano essere un giorno la base per una eventuale mostra da allestire magari a Perugia. Pagano ha seguito le tracce umbre di Triboniano anche e soprattutto riferendosi al mausoleo che figurava al fianco della Basilica di San Pietro del XX Giugno e la cui riscoperta potrebbe persino portare a rinvenire le tombe di Gallo e del figlio. Infine, Ubertini, si è augurato che, nella sala dedicata all’imperatore, si possano magari tenere in futuro dei seminari sugli esiti della fattiva collaborazione che abbiamo in atto con gli USA in campo archeologico.
Cl130150.CC
(Cittadino e Provincia) Perugia, 9 ottobre ’13 - Perugia e il suo Imperatore. Con una breve cerimonia, Perugia ha voluto intitolare una sala del CERP della Rocca Paolina al suo unico imperatore, quel Gaio Vibio Treboniano Gallo che, dal 251 al 252 d.C. resse le sorti dell’immenso impero romano in disfacimento e che trovò la morte con il figlio Vesuviano per mano di alcuni traditori, dopo avere combattuto ai confini dell’impero contro i barbari. Un imperatore dimenticato che in un dibattito ampio ed intenso è stato poi ricordato, tra biografismo e storia, dall’assessore provinciale Domenico De Marinis, dall’assessore regionale Stefano Vinti, che dell’iniziativa complessiva è stato in qualche modo, insieme a due suoi amici, l’ispiratore, da Giorgio Bonamente, Preside della Facoltà di lettere e Filosofia dell’Ateneo perugino, da Franco Cotana, Direttore del CIRIAF - Centro Inteuniveristario di Ricerca sull’Inquinamento e sull’ambiente M.Felli - da Mario Pagano, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria e da Lucio Ubertini Direttore H2CU - Centro Interuniversitario di Formazione Internazionale Università la Sapienza Roma. “ Un’iniziativa - ha detto De Marinis- che il nostro presidente Guasticchi ha subito appoggiato con entusiasmo, in nome anche della sua passione per la storia della nostra città”. “Iniziativa - ha proseguito l’assessore - che va a significare anche la vicinanza che da sempre, come ente, esprimiamo per la cultura del nostro territorio, che, non dimentichiamolo, affonda le proprie radici anche nell’humus della cultura dell’antica Roma”. Vinti, dopo avere ricordato i ritardi delle istituzioni, in primis l’università, che non hanno aiutato la città a riscoprire se stessa, si è augurato che partendo invece proprio dalla riscoperta di colui che si può definire il più importante uomo politico di sempre della nostra regione, si vada a costruire un vero e proprio sistema fatto di percorsi storici che valorizzi il nostro patrimonio culturale con potenziali ritorni anche di tipo economico. Bonamente dopo avere, anch’egli, messo l’accento sui ritardi istituzionali nella valorizzazione del nostro patrimonio, ha detto come Traboniano Gallo non sia l’unico uomo politico umbro dell’epoca da riscoprire, perché la nostra regione molte altri politici di rango offrì a Roma. Cotana, nel ricostruire la storia dell’imperatore, anche con il supporto di immagini che testimoniano la presenza importante, nel nostro territorio, della famiglia di Triboniano, i Vibi, ha espresso il desiderio che le numerose statue che rappresentano l’imperatore a partire da quella esposta al Museo Metropolitan di New York possano essere un giorno la base per una eventuale mostra da allestire magari a Perugia. Pagano ha seguito le tracce umbre di Triboniano anche e soprattutto riferendosi al mausoleo che figurava al fianco della Basilica di San Pietro del XX Giugno e la cui riscoperta potrebbe persino portare a rinvenire le tombe di Gallo e del figlio. Infine, Ubertini, si è augurato che, nella sala dedicata all’imperatore, si possano magari tenere in futuro dei seminari sugli esiti della fattiva collaborazione che abbiamo in atto con gli USA in campo archeologico.
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