(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 gennaio 2013) – Il vice presidente della Provincia di Perugia in rappresentanza dell’Ente ha partecipato stamani presso la Prefettura alla cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai cittadini residenti del territorio provinciale che sono stati deportati o internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. “Le celebrazioni del giorno della memoria – commenta il vice presidente - cadono purtroppo nel periodo della campagna elettorale, nei giorni in cui la tentazione di una strumentalizzazione politica si è fatta concreta attraverso l’affermazione che per qualche voto in più, sia possibile mortificare coloro che ancor prima di conoscere la vergogna dei lager, hanno subito profonde umiliazioni sino al tragico epilogo della deportazione. La realtà è ben diversa – continua - e nessuno ha il diritto di cancellare una storia che nella sua tragicità, deve almeno insegnare qualcosa alle nuove generazioni affinché qualsiasi sia la ragione del contendere, né un approccio dittatoriale, né le armi, né la mancanza di rispetto della dignità umana, possano essere considerate la giusta soluzione”.
OI13031.MD
(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 gennaio 2013) – Il vice presidente della Provincia di Perugia in rappresentanza dell’Ente ha partecipato stamani presso la Prefettura alla cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai cittadini residenti del territorio provinciale che sono stati deportati o internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. “Le celebrazioni del giorno della memoria – commenta il vice presidente - cadono purtroppo nel periodo della campagna elettorale, nei giorni in cui la tentazione di una strumentalizzazione politica si è fatta concreta attraverso l’affermazione che per qualche voto in più, sia possibile mortificare coloro che ancor prima di conoscere la vergogna dei lager, hanno subito profonde umiliazioni sino al tragico epilogo della deportazione. La realtà è ben diversa – continua - e nessuno ha il diritto di cancellare una storia che nella sua tragicità, deve almeno insegnare qualcosa alle nuove generazioni affinché qualsiasi sia la ragione del contendere, né un approccio dittatoriale, né le armi, né la mancanza di rispetto della dignità umana, possano essere considerate la giusta soluzione”.
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