Convegno in Provincia, ospite il sottosegretario Giovanardi - Guasticchi "Su questo fronte non si può essere soli"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 25 febbraio ’11) – Se il consumo di droga a livello nazionale è diminuito del 25% (del 52% in Lombardia), non è così in Umbria, dove al contrario siamo a più 26%. Questi dati sono emersi in Provincia questa mattina, durante il convegno “Droga e sicurezza”, incontro al quale ha partecipato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per la famiglia e al contrasto delle tossicodipendenze Carlo Giovanardi. “Le Istituzioni in tema di ‘droga e sicurezza’ devono fare proposte concrete”. Il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha aperto così i lavori dell’incontro promosso dal Gruppo Consiliare PDL della Provincia di Perugia e finalizzato a ‘fare da stimolo e mettere insieme politica, istituzioni scuola e società civile per cercare e trovare soluzioni a tutto ciò che non garantisce la sicurezza’, come ha sottolineato il moderatore dell’incontro e consigliere provinciale Luigi Andreani. “La Polizia Provinciale – ha aggiunto il presidente Guasticchi – opera all’interno di convenzioni e di patti, come ad esempio il ‘Patto per Perugia Sicura’, e si adopera attivamente per presidiare le scuole e contrastare fenomeni di bullismo e di spaccio, un’azione di grande importanza e che si inserisce in un ambito più complesso, quello di Polizia di Prossimità. Tutto ciò è stato possibile grazie al raddoppio del Corpo che ha raggiunto 140 agenti per contribuire a combattere sul fronte dell’affermazione della legalità e per presidiare plessi scolastici e parchi. Riguardo alla situazione oggi in atto, non è da sottovalutare il nuovo flusso di profughi verso i quali dobbiamo avere disponibilità se sono in cerca di una speranza ma essere duri con coloro che non rispetteranno la legge. Il problema droga non si può affrontare da soli: è necessario che incontri come quello di oggi diano stimoli importanti ad affrontare i problemi insieme e a far capire alle famiglie che queste questioni riguardano la società intera e dobbiamo farcene carico tutti”. La relazione introduttiva è stata curata da Giovanni Serpelloni, capo dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un tecnico che è stato definito dal coordinatore del convegno Luigi Adreani “la massima autorità nazionale per quello che riguarda la droga”. “In Umbria i dati parlano chiaro – ha spiegato Serpelloni – c’è il triste primato delle morti per overdose. Basandoci sulle media nazionali, nella vostra regione c’è un più 26% di chi ha fatto uso di droga almeno una volta nella vita, un più 32% di chi ne ha fatto uso una o più volte negli ultimi 12 mesi e un più 46% di chi l’ha usata una o più volte negli ultimo 30 giorni. I dati si equivalgono tra maschi e femmine, e anche qui c’è diversità, perché in genere le donne usano meno stupefacenti. C’è anche un numero molto basso di utenti assistiti per uso di cannabis: per un insieme di fattori la si crede meno pericolosa, ma così non è”. “C’è anche il minor tasso di trattamento e riabilitazione, un basso ricorso al test Hiv e Hbv, una scarsa efficacia delle azioni di riduzione del danno, un minor tasso di deterrenza e contrasto, ridotta collaborazione, ‘isolamento politico’ e una scarsa capacità realizzativa dei progetti – ha concluso Serpelloni – ma le ricette ci sono, a partire dalla prevenzione precoce”. Il sottosegretario Giovanardi ha definito nel suo intervento la droga “quella bestia vorace che divora il mondo”, secondo le parole di Benedetto XVI. “E’ un problema mondiale – ha aggiunto - se partiamo dall’America Latina pensiamo per esempio ai problemi politici che crea, per poi passare in Africa con la conseguente destabilizzazione e in Italia con il seguito di mafia e organizzazioni criminali. Ci vuole allora un corale impegno per la formazione dei giovani. Forse le televisioni esagerano, ma vedere che in certe città ci sono spacciatori ovunque, non va bene, ora basta: bisogna che le autorità preposte certe cose non le permettano. E basta anche discutere se la droga fa male o non fa male: facciamo vedere da ricerche scientifiche come è ridotto il cervello di chi fa uso di droga, di qualunque droga. Quell’automobilista – ha continuato Giovanardi – che uccise 7 ciclisti aveva fumato ‘solo’ uno spinello: vallo a dire ai parenti delle vittime”. “Con l’Umbria - ha concluso il sottosegretario – siamo disponibili ad avere un tavolo permanente di concertazione, no alla lotta ideologica, non è vero che contro le droghe non c’è nulla da fare, basta vedere il 52% in meno a Milano”. Secondo l’arcivescovo emerito di Perugia Giuseppe Chiaretti “il problema è quanto mai evidente, la nostra Umbria è depauperata della sua dignità. Perché si va alla droga? Molte cause sono legate al disagio delle famiglie e alla mancanza di valori, ma la scuola c’è anche per questo”. Il dirigente scolastico regionale Letizia Melina ha poi descritto cosa si sta facendo in ambito scolastico dal punto di vista delle prevenzione, anche cercando nuovi approcci che considerino lo studente un “unicum”. Simone Pillon del Forum delle famiglie si è chiesto nel suo intervento “Quali valori lasciamo ai nostri figli? Abbiamo dimenticato le domande fondamentali dell’uomo. La famiglia stabile e sicura – ha concluso – è l’antidoto principale alla droga, ma oggi è bersagliata”. Eugenio Bartoli del centro di solidarietà don Rota di Spoleto ha parlato delle difficoltà anche a livello economico che le comunità di recupero incontrano al giorno d’oggi, mentre Giuseppe Lorefice della comunità incontro di Amelia ha lanciato un allarme: attualmente ancora prima di entrare in discoteca 4 giovani su 10 sono già ubriachi e sono in circolazione nuove pericolose droghe, come la “smemorina”. Maria Rosi, membro del comitato regionale di lotta alla criminalità, ha aggiunto “I dati che ci sono stati forniti macchiano la nostra Umbria: le famiglie sono state lasciate sole dalle istituzioni. Ora abbiamo detto basta”. Il senatore Domenico Benedetti Valentini ha parlato di un “flagello che ci assale, i dati sono drammatici. Come parlamentare di questa terra voglio dimenticare questi tristi primati, ho curato due atti di interpellanza parlamentare intorno a questo argomento, continuerò a lottare”.
GC11093.MLF/GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 25 febbraio ’11) – Se il consumo di droga a livello nazionale è diminuito del 25% (del 52% in Lombardia), non è così in Umbria, dove al contrario siamo a più 26%. Questi dati sono emersi in Provincia questa mattina, durante il convegno “Droga e sicurezza”, incontro al quale ha partecipato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per la famiglia e al contrasto delle tossicodipendenze Carlo Giovanardi. “Le Istituzioni in tema di ‘droga e sicurezza’ devono fare proposte concrete”. Il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha aperto così i lavori dell’incontro promosso dal Gruppo Consiliare PDL della Provincia di Perugia e finalizzato a ‘fare da stimolo e mettere insieme politica, istituzioni scuola e società civile per cercare e trovare soluzioni a tutto ciò che non garantisce la sicurezza’, come ha sottolineato il moderatore dell’incontro e consigliere provinciale Luigi Andreani. “La Polizia Provinciale – ha aggiunto il presidente Guasticchi – opera all’interno di convenzioni e di patti, come ad esempio il ‘Patto per Perugia Sicura’, e si adopera attivamente per presidiare le scuole e contrastare fenomeni di bullismo e di spaccio, un’azione di grande importanza e che si inserisce in un ambito più complesso, quello di Polizia di Prossimità. Tutto ciò è stato possibile grazie al raddoppio del Corpo che ha raggiunto 140 agenti per contribuire a combattere sul fronte dell’affermazione della legalità e per presidiare plessi scolastici e parchi. Riguardo alla situazione oggi in atto, non è da sottovalutare il nuovo flusso di profughi verso i quali dobbiamo avere disponibilità se sono in cerca di una speranza ma essere duri con coloro che non rispetteranno la legge. Il problema droga non si può affrontare da soli: è necessario che incontri come quello di oggi diano stimoli importanti ad affrontare i problemi insieme e a far capire alle famiglie che queste questioni riguardano la società intera e dobbiamo farcene carico tutti”. La relazione introduttiva è stata curata da Giovanni Serpelloni, capo dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un tecnico che è stato definito dal coordinatore del convegno Luigi Adreani “la massima autorità nazionale per quello che riguarda la droga”. “In Umbria i dati parlano chiaro – ha spiegato Serpelloni – c’è il triste primato delle morti per overdose. Basandoci sulle media nazionali, nella vostra regione c’è un più 26% di chi ha fatto uso di droga almeno una volta nella vita, un più 32% di chi ne ha fatto uso una o più volte negli ultimi 12 mesi e un più 46% di chi l’ha usata una o più volte negli ultimo 30 giorni. I dati si equivalgono tra maschi e femmine, e anche qui c’è diversità, perché in genere le donne usano meno stupefacenti. C’è anche un numero molto basso di utenti assistiti per uso di cannabis: per un insieme di fattori la si crede meno pericolosa, ma così non è”. “C’è anche il minor tasso di trattamento e riabilitazione, un basso ricorso al test Hiv e Hbv, una scarsa efficacia delle azioni di riduzione del danno, un minor tasso di deterrenza e contrasto, ridotta collaborazione, ‘isolamento politico’ e una scarsa capacità realizzativa dei progetti – ha concluso Serpelloni – ma le ricette ci sono, a partire dalla prevenzione precoce”. Il sottosegretario Giovanardi ha definito nel suo intervento la droga “quella bestia vorace che divora il mondo”, secondo le parole di Benedetto XVI. “E’ un problema mondiale – ha aggiunto - se partiamo dall’America Latina pensiamo per esempio ai problemi politici che crea, per poi passare in Africa con la conseguente destabilizzazione e in Italia con il seguito di mafia e organizzazioni criminali. Ci vuole allora un corale impegno per la formazione dei giovani. Forse le televisioni esagerano, ma vedere che in certe città ci sono spacciatori ovunque, non va bene, ora basta: bisogna che le autorità preposte certe cose non le permettano. E basta anche discutere se la droga fa male o non fa male: facciamo vedere da ricerche scientifiche come è ridotto il cervello di chi fa uso di droga, di qualunque droga. Quell’automobilista – ha continuato Giovanardi – che uccise 7 ciclisti aveva fumato ‘solo’ uno spinello: vallo a dire ai parenti delle vittime”. “Con l’Umbria - ha concluso il sottosegretario – siamo disponibili ad avere un tavolo permanente di concertazione, no alla lotta ideologica, non è vero che contro le droghe non c’è nulla da fare, basta vedere il 52% in meno a Milano”. Secondo l’arcivescovo emerito di Perugia Giuseppe Chiaretti “il problema è quanto mai evidente, la nostra Umbria è depauperata della sua dignità. Perché si va alla droga? Molte cause sono legate al disagio delle famiglie e alla mancanza di valori, ma la scuola c’è anche per questo”. Il dirigente scolastico regionale Letizia Melina ha poi descritto cosa si sta facendo in ambito scolastico dal punto di vista delle prevenzione, anche cercando nuovi approcci che considerino lo studente un “unicum”. Simone Pillon del Forum delle famiglie si è chiesto nel suo intervento “Quali valori lasciamo ai nostri figli? Abbiamo dimenticato le domande fondamentali dell’uomo. La famiglia stabile e sicura – ha concluso – è l’antidoto principale alla droga, ma oggi è bersagliata”. Eugenio Bartoli del centro di solidarietà don Rota di Spoleto ha parlato delle difficoltà anche a livello economico che le comunità di recupero incontrano al giorno d’oggi, mentre Giuseppe Lorefice della comunità incontro di Amelia ha lanciato un allarme: attualmente ancora prima di entrare in discoteca 4 giovani su 10 sono già ubriachi e sono in circolazione nuove pericolose droghe, come la “smemorina”. Maria Rosi, membro del comitato regionale di lotta alla criminalità, ha aggiunto “I dati che ci sono stati forniti macchiano la nostra Umbria: le famiglie sono state lasciate sole dalle istituzioni. Ora abbiamo detto basta”. Il senatore Domenico Benedetti Valentini ha parlato di un “flagello che ci assale, i dati sono drammatici. Come parlamentare di questa terra voglio dimenticare questi tristi primati, ho curato due atti di interpellanza parlamentare intorno a questo argomento, continuerò a lottare”.
GC11093.MLF/GC