Mignini "Provincia, vittima di un iniquo patto di stabilità che costringe in un angolo anche gli enti virtuosi"
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 ottobre ’12 – Si è parlato degli effetti del decreto 161/2012 sulla “disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce”, durante l’ultima seduta della I Commissione Consiliare presieduta da Massimiliano Capitani. Quest’ultimo ha presentato ai commissari un ordine del giorno con il quale si chiede al Presidente della Provincia e alla Giunta l’impegno a richiedere alla Regione dell’Umbria un provvedimento esplicativo che, mantenendo fermi i principi e la filosofia della D.G.R. 1064/2009, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto 10 Agosto 2012 n° 161, faccia chiarezza sulla “gestione delle terre e rocce da scavo”. Alla commissione sono intervenuto l’ing. Pier Luca Proietti Bocchini Funz. qualità ambiente gestione rifiuti e attività estrattive della Regione dell’Umbria e il Dott. Borislav Vujovic dirigente della Provincia di Perugia. “Il 1064/2009 è ormai una norma, nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute umana, che consente agli operatori del settore di poter snellire le procedure di autorizzazione. Il D.G.R. 1064/2009 qualora applicato alla lettera – ha detto Capitani - sembrerebbe mettere in discussione i principi ispiratori del decreto, complicando in maniera sostanziale le procedure. Per esempio, se il campo di applicazione del decreto fosse, la gestione di tutti i materiali da scavo, per la realizzazione di un pozzo dal quale si scaverebbe circa 5.5/6 mc di materiale sarebbe necessario fare una caratterizzazione analitica delle terre e rocce da scavo relative analisi chimiche. Questo esame del terreno rappresenta un aggravio di costi per il cittadini utente, indipendentemente dal fatto che il materiale sia riutilizzato in loco (stesso sito di produzione) o portato in un altro cantiere per reinterri o ritombamenti”. “Serve puntualizzare i tempi e raccogliere le indicazioni politiche per riuscire da evitare un ulteriore aggravio dei costi – hanno spiegato Piero Sorcini e Bruno Biagiotti (Pdl). Giampiero Panfili (Pdl) ha sottolineato la necessità di non lasciare spazio di interpretazione agli organi che devono vigilare su questo argomento”. “In questo campo – ha affermato Luca Baldelli (Prc) - la Provincia di Perugia può avere un suo ruolo di proposta nei confronti della Regione dell’Umbria, redigendo un documento apposito che possa chiarire alcune ambiguità del D.G.R.”
gc12410.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 ottobre ’12 – Si è parlato degli effetti del decreto 161/2012 sulla “disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce”, durante l’ultima seduta della I Commissione Consiliare presieduta da Massimiliano Capitani. Quest’ultimo ha presentato ai commissari un ordine del giorno con il quale si chiede al Presidente della Provincia e alla Giunta l’impegno a richiedere alla Regione dell’Umbria un provvedimento esplicativo che, mantenendo fermi i principi e la filosofia della D.G.R. 1064/2009, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto 10 Agosto 2012 n° 161, faccia chiarezza sulla “gestione delle terre e rocce da scavo”. Alla commissione sono intervenuto l’ing. Pier Luca Proietti Bocchini Funz. qualità ambiente gestione rifiuti e attività estrattive della Regione dell’Umbria e il Dott. Borislav Vujovic dirigente della Provincia di Perugia. “Il 1064/2009 è ormai una norma, nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute umana, che consente agli operatori del settore di poter snellire le procedure di autorizzazione. Il D.G.R. 1064/2009 qualora applicato alla lettera – ha detto Capitani - sembrerebbe mettere in discussione i principi ispiratori del decreto, complicando in maniera sostanziale le procedure. Per esempio, se il campo di applicazione del decreto fosse, la gestione di tutti i materiali da scavo, per la realizzazione di un pozzo dal quale si scaverebbe circa 5.5/6 mc di materiale sarebbe necessario fare una caratterizzazione analitica delle terre e rocce da scavo relative analisi chimiche. Questo esame del terreno rappresenta un aggravio di costi per il cittadini utente, indipendentemente dal fatto che il materiale sia riutilizzato in loco (stesso sito di produzione) o portato in un altro cantiere per reinterri o ritombamenti”. “Serve puntualizzare i tempi e raccogliere le indicazioni politiche per riuscire da evitare un ulteriore aggravio dei costi – hanno spiegato Piero Sorcini e Bruno Biagiotti (Pdl). Giampiero Panfili (Pdl) ha sottolineato la necessità di non lasciare spazio di interpretazione agli organi che devono vigilare su questo argomento”. “In questo campo – ha affermato Luca Baldelli (Prc) - la Provincia di Perugia può avere un suo ruolo di proposta nei confronti della Regione dell’Umbria, redigendo un documento apposito che possa chiarire alcune ambiguità del D.G.R.”
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