(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 marzo ’12) – Eat Parade, una delle rubriche più seguite del Tg2 che da circa 15 anni coinvolge il pubblico raccontando con passione storie e tradizioni dell’enogastronomia italiana ora è diventata un libro: “Eat Parade Libro: alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” (edito da Ari Eri e Vallardi). Il giornalista televisivo Bruno Gambacorta ha fatto tappa in Umbria per la presentazione della sua opera prima nell’intera giornata di venerdì 2 marzo. S è iniziato nella suggestiva e prestigiosa cornice della Facoltà di Agraria dove erano presenti oltre allo stesso autore che ha parlato della genesi del testo, l’assessore Domenico Caprini in rappresentanza della Provincia di Perugia, i professori Mario Falcinelli (Direttore Dipartimento Biologia Applicata) che ha illustrato gli “Aspetti delle colture tipiche della Regione Umbria”, Renzo Torricelli (Dottore di Ricerca EP Biologia Applicata) su “Aspetti genetici della roveja di Civita di Cascia”, Aldo Ranfa (Docente di Botanica Ambientale e Applicata) intervenuto sul tema ‘Erbe campagnole e sapori montani da conservare e valorizzare’ e Andrea Marchini (Docente dipartimento di Scienze economico-estimative e degli Alimenti) su “Aspetti economici di marketing”. Il Preside della facoltà Francesco Pennacchi ha portato i saluti. Nel pomeriggio appuntamento al Cerp (Centro Espositivo della Rocca Paolina) per narrare di “Personaggi e storie fuori dal comune” insieme, tra gli altri, all’assessore provinciale al Bilancio Ornella Bellini, Sonia Chellini Presidente Slow Food Umbria, Lanfranco Bartocci Presidente Bio Umbria, Silvana Crespi produttrice di Roveja Presidio Slow Food. Infine, ultima tappa al Brufani Palace dove si è potuto degustare roveja e lenticchia ed esplorare “Ricette fuori dal comune”. Marilena Badolato, enogastronoma, critico del gusto, food writer su riviste di settore, scrittrice ha moderato tutti gli incontri. “Iniziative come questa sono molto importanti per affermare la italianità ed i cardini su cui si fonda: il vivere bene ed il buon cibo – ha detto Caprini -. Noi come Provincia stiamo puntando molto su Isola Polvese che conta migliaia di prestigiosi olivi e presto faremo un censimento per valorizzare questo patrimonio”. Ornella Bellini ha parlato “dell’interesse per la Provincia di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche. Soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo – ha detto – in cui si è consumato il passaggio da un’agricoltura locale ad una industriale facendo perdere molto spesso al prodotto la qualità originaria. In Umbria – ha concluso – c’è stata una coralità di sforzi per far conoscere i prodotti nobili di questa terra ma è necessario andare oltre i confini regionali”. Tornando al libro, le caratteristiche salienti sono: titolo facile da ricordare, stile diretto da giornalista televisivo, storie breve e dense. Insomma, “una versione scritta del primo tg del vino – come ha sottolineato lo stesso Gambacorta -, seguito ogni venerdì da oltre due milioni e mezzo di telespettatori”. E’ diviso in tre sezioni: nella prima, intitolata Saper fare, l'autore descrive un artigianato raffinatissimo come la "mozzarella perfetta" e il culatello verdiano, i salumi di pecora sardi e i risi storici del nord Italia. Ed è in queste pagine che trova spazio anche l’Umbria con i suoi “Legumi d’autore” in modo particolare la roveja, tipica della frazione Civita di Cascia, che con i suoi 60 abitanti e nonostante il suo isolamento si sta facendo conoscere oltre i confini con un suo prodotto unico arrivato dal Medio Oriente e coltivato in Europa già in epoca preistorica. Pare sia stata, insieme alla lenticchia, orzo e farro, la base dell’alimentazione umana nel Neolitico. Nella seconda, Far sapere, vengono individuate le esperienze più originali e geniali di comunicazione in campo enogastronomico: dalle "Cantine aperte" ai ''Musei del cibo", dal "Couscous clan" ad "Adotta una pecora". Nella terza è presente una testimonianza sulle grandi storie corali come la resistenza civile dei ristoratori aquilani alla morte del loro centro storico. Nel libro si trova inoltre una serie di ricette d'autore (più di settanta), alcune semplicissime e folgoranti, altre più complesse e ricercate, che permettono di apprezzare al meglio i frutti della terra e l'ingegno dell'uomo che li sa trasformare.
Bruno Gambacorta è nato e ha studiato a Napoli, poi ha lavorato una dozzina d'anni a Milano e sedici anni, finora, a Roma. Ha sempre voluto fare il giornalista, ma prima di riuscirci si è laureato velocemente in Medicina con 110 e lode e una tesi sui rischi professionali della danza. È entrato in Rai vincendo una borsa di studio e ha aspettato quattro anni per essere assunto, finalmente, nel 1986. Dal 1987 è giornalista professionista e, da cinefilo e grande cultore del rock degli anni Settanta, nella sua second life (dopo quella di aspirante medico) ha frequentato festival e concerti, registi e rockettari, prima di passare, nella sua terza vita, a cantine e cucine, chef e produttori di qualità. Gli piacciono i risotti e le bistecche di chianina e impazzisce letteralmente per i dolci napoletani. Con la moglie Luisa da 35 anni gira il mondo, anche se ha visto solo una cinquantina di paesi.
Cl12018.RB
(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 marzo ’12) – Eat Parade, una delle rubriche più seguite del Tg2 che da circa 15 anni coinvolge il pubblico raccontando con passione storie e tradizioni dell’enogastronomia italiana ora è diventata un libro: “Eat Parade Libro: alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” (edito da Ari Eri e Vallardi). Il giornalista televisivo Bruno Gambacorta ha fatto tappa in Umbria per la presentazione della sua opera prima nell’intera giornata di venerdì 2 marzo. S è iniziato nella suggestiva e prestigiosa cornice della Facoltà di Agraria dove erano presenti oltre allo stesso autore che ha parlato della genesi del testo, l’assessore Domenico Caprini in rappresentanza della Provincia di Perugia, i professori Mario Falcinelli (Direttore Dipartimento Biologia Applicata) che ha illustrato gli “Aspetti delle colture tipiche della Regione Umbria”, Renzo Torricelli (Dottore di Ricerca EP Biologia Applicata) su “Aspetti genetici della roveja di Civita di Cascia”, Aldo Ranfa (Docente di Botanica Ambientale e Applicata) intervenuto sul tema ‘Erbe campagnole e sapori montani da conservare e valorizzare’ e Andrea Marchini (Docente dipartimento di Scienze economico-estimative e degli Alimenti) su “Aspetti economici di marketing”. Il Preside della facoltà Francesco Pennacchi ha portato i saluti. Nel pomeriggio appuntamento al Cerp (Centro Espositivo della Rocca Paolina) per narrare di “Personaggi e storie fuori dal comune” insieme, tra gli altri, all’assessore provinciale al Bilancio Ornella Bellini, Sonia Chellini Presidente Slow Food Umbria, Lanfranco Bartocci Presidente Bio Umbria, Silvana Crespi produttrice di Roveja Presidio Slow Food. Infine, ultima tappa al Brufani Palace dove si è potuto degustare roveja e lenticchia ed esplorare “Ricette fuori dal comune”. Marilena Badolato, enogastronoma, critico del gusto, food writer su riviste di settore, scrittrice ha moderato tutti gli incontri. “Iniziative come questa sono molto importanti per affermare la italianità ed i cardini su cui si fonda: il vivere bene ed il buon cibo – ha detto Caprini -. Noi come Provincia stiamo puntando molto su Isola Polvese che conta migliaia di prestigiosi olivi e presto faremo un censimento per valorizzare questo patrimonio”. Ornella Bellini ha parlato “dell’interesse per la Provincia di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche. Soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo – ha detto – in cui si è consumato il passaggio da un’agricoltura locale ad una industriale facendo perdere molto spesso al prodotto la qualità originaria. In Umbria – ha concluso – c’è stata una coralità di sforzi per far conoscere i prodotti nobili di questa terra ma è necessario andare oltre i confini regionali”. Tornando al libro, le caratteristiche salienti sono: titolo facile da ricordare, stile diretto da giornalista televisivo, storie breve e dense. Insomma, “una versione scritta del primo tg del vino – come ha sottolineato lo stesso Gambacorta -, seguito ogni venerdì da oltre due milioni e mezzo di telespettatori”. E’ diviso in tre sezioni: nella prima, intitolata Saper fare, l'autore descrive un artigianato raffinatissimo come la "mozzarella perfetta" e il culatello verdiano, i salumi di pecora sardi e i risi storici del nord Italia. Ed è in queste pagine che trova spazio anche l’Umbria con i suoi “Legumi d’autore” in modo particolare la roveja, tipica della frazione Civita di Cascia, che con i suoi 60 abitanti e nonostante il suo isolamento si sta facendo conoscere oltre i confini con un suo prodotto unico arrivato dal Medio Oriente e coltivato in Europa già in epoca preistorica. Pare sia stata, insieme alla lenticchia, orzo e farro, la base dell’alimentazione umana nel Neolitico. Nella seconda, Far sapere, vengono individuate le esperienze più originali e geniali di comunicazione in campo enogastronomico: dalle "Cantine aperte" ai ''Musei del cibo", dal "Couscous clan" ad "Adotta una pecora". Nella terza è presente una testimonianza sulle grandi storie corali come la resistenza civile dei ristoratori aquilani alla morte del loro centro storico. Nel libro si trova inoltre una serie di ricette d'autore (più di settanta), alcune semplicissime e folgoranti, altre più complesse e ricercate, che permettono di apprezzare al meglio i frutti della terra e l'ingegno dell'uomo che li sa trasformare.
Bruno Gambacorta è nato e ha studiato a Napoli, poi ha lavorato una dozzina d'anni a Milano e sedici anni, finora, a Roma. Ha sempre voluto fare il giornalista, ma prima di riuscirci si è laureato velocemente in Medicina con 110 e lode e una tesi sui rischi professionali della danza. È entrato in Rai vincendo una borsa di studio e ha aspettato quattro anni per essere assunto, finalmente, nel 1986. Dal 1987 è giornalista professionista e, da cinefilo e grande cultore del rock degli anni Settanta, nella sua second life (dopo quella di aspirante medico) ha frequentato festival e concerti, registi e rockettari, prima di passare, nella sua terza vita, a cantine e cucine, chef e produttori di qualità. Gli piacciono i risotti e le bistecche di chianina e impazzisce letteralmente per i dolci napoletani. Con la moglie Luisa da 35 anni gira il mondo, anche se ha visto solo una cinquantina di paesi.
Cl12018.RB