Si tratta di un’iniziativa sostenuta dall’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) su una proposta, avanzata dal MEET (Movement towards a European education Trust), che prevede di creare una piattaforma di discussione/collaborazione tra tutti i soggetti interessati dove, genitori, insegnanti, studenti, parti sociali, educatori e decision-makers, propongono, dibattono e formulano una politica europea per un modello educativo di qualità, orientato al pluralismo, alla non-discriminazione, alla tolleranza, alla giustizia, alla solidarietà, alle pari opportunità ed a EU 2020 per un sistema scolastico primario e secondario eccellente per tutti i cittadini europei. Si tratta di stabilire delle linee guida per l’implementazione del vecchio modello educativo, che termini possibilmente con un diploma di maturità europea, a beneficio delle future generazioni, come previsto dal Trattato di Lisbona. Occorre, pertanto, raccogliere un milione di firme di cittadini europei maggiorenni, di almeno 7 dei 27 Stati membri dell’UE, entro ottobre 2013. Per ciascun paese è previsto un numero minimo di firme (54.000 per l’Italia). La Commissione europea avrà poi tre mesi di tempo per esaminare l’iniziativa e decidere come intervenire.
Si tratta di un’iniziativa sostenuta dall’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) su una proposta, avanzata dal MEET (Movement towards a European education Trust), che prevede di creare una piattaforma di discussione/collaborazione tra tutti i soggetti interessati dove, genitori, insegnanti, studenti, parti sociali, educatori e decision-makers, propongono, dibattono e formulano una politica europea per un modello educativo di qualità, orientato al pluralismo, alla non-discriminazione, alla tolleranza, alla giustizia, alla solidarietà, alle pari opportunità ed a EU 2020 per un sistema scolastico primario e secondario eccellente per tutti i cittadini europei. Si tratta di stabilire delle linee guida per l’implementazione del vecchio modello educativo, che termini possibilmente con un diploma di maturità europea, a beneficio delle future generazioni, come previsto dal Trattato di Lisbona. Occorre, pertanto, raccogliere un milione di firme di cittadini europei maggiorenni, di almeno 7 dei 27 Stati membri dell’UE, entro ottobre 2013. Per ciascun paese è previsto un numero minimo di firme (54.000 per l’Italia). La Commissione europea avrà poi tre mesi di tempo per esaminare l’iniziativa e decidere come intervenire.