(Cittadino e Provincia) – Perugia 19 settembre 2012 – “La Provincia di Perugia - scrive in una interrogazione il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli - si è contraddistinta per un forte impegno rivolto alla tematica della Protezione civile, in virtù delle sue competenze sancite dalla Legge 225 / 92 e dal D.Lgs 112 / 98. Questo impegno ha trovato la sua più alta e tangibile concretizzazione nel valido aiuto offerto ai Comuni per quanto concerne la redazione dei Piani di Emergenza, come si è avuto modo di porre in risalto in data 29 settembre 2011, nel corso dell’interessante convegno dal titolo “ La Protezione civile in Italia e all’estero – Storia e organizzazione “, svoltosi nella Sala consiliare della Provincia di Perugia . In quell’occasione si affermò, giustamente, che l’ambizione da parte della Giunta provinciale era quella di arrivare alla definizione di Piani di Emergenza in tutti e 59 i Comuni della Provincia, in maniera tale da coprire a 360 ° le esigenze della Protezione civile sul territorio. La Provincia di Perugia, per le peculiarità geologiche, geofisiche e idrauliche del suo territorio, alle quali si aggiungono mutamenti del clima e del regime pluviometrico intervenuti nel tempo, aumento della frequenza di incendi, frane e smottamenti ecc… , è ciclicamente interessata da fenomeni calamitosi che comportano massicce mobilitazioni di risorse umane, logistiche e finanziarie. Questo quadro generale sinteticamente tracciato esige una struttura di Protezione civile la più ramificata e capillare possibile, un’articolazione efficiente, solida, capace di cogliere i mutamenti e le nuove opportunità tecnologiche che il progresso offre in gran copia, assieme alla messa in atto di tutte le sinergie interistituzionali necessarie a garantire i più alti livelli di prestazione ed efficacia degli interventi di prevenzione, soccorso ecc… A livello governativo si accarezzano malaugurati e progetti di privatizzazione della Protezione civile, con forme assicurative a carico dei cittadini su beni mobili e immobili, assolutamente proibitive per i più e comunque totalmente aleatorie rispetto alle garanzie risarcitorie. Questi “ progetti “, nel generale silenzio di un mondo politico disattento ( quando non complice ), hanno trovato parziale concretizzazione nell’assurdo Decreto Legge n. 59 del 15 / 05 / 2012il quale, in sintesi, prevede le due seguenti novità : 1) in caso di calamità naturale il Governo interviene con il sistema delle ordinanze proclamando lo stato d’emergenza per un massimo di 60 giorni, e con una possibile proroga di altri 40 giorni; 2) la ricostruzione delle singole abitazioni distrutte dall’evento calamitoso sarà a carico dei proprietari. Contestualmente a tale scelta, il Governo Monti ha proceduto ad un massiccio taglio delle risorse destinate alla Protezione civile, tanto che nel 2012 sono stati destinati al Fondo di Protezione civile poco più di 100.000 euro e che è stato necessario ricorrere al Fondo per le calamità impreviste in almeno tre occasioni”. Baldelli interroga quindi la Giunta Provinciale per sapere : “A che punto è , complessivamente, la definizione dei Piani di Emergenza della protezione civile sul territorio, Comune per Comune ; Quali sono le maggiori difficoltà incontrate e come si intende superarle, anche nell’ottica di garantire a tutti e 59 i Comuni della Provincia Piani organicamente strutturati ed effettivamente funzionanti in tempi ragionevoli; Se non sia il caso di aprire una vertenza con il Governo nazionale per ottenere maggiori fondi destinati alla Protezione civile, in quanto esigenza vitale per le nostre collettività; Se non sia il caso di intervenire sul Governo nazionale affinchè riveda il Decreto Legge n. 59 del 15 / 05 / 2012, specie per quanto concerne l’assurda misura che pone a carico dei cittadini l’onere economico di ricostruire fabbricati danneggiati da eventi calamitosi”.
Gc12373.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 19 settembre 2012 – “La Provincia di Perugia - scrive in una interrogazione il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli - si è contraddistinta per un forte impegno rivolto alla tematica della Protezione civile, in virtù delle sue competenze sancite dalla Legge 225 / 92 e dal D.Lgs 112 / 98. Questo impegno ha trovato la sua più alta e tangibile concretizzazione nel valido aiuto offerto ai Comuni per quanto concerne la redazione dei Piani di Emergenza, come si è avuto modo di porre in risalto in data 29 settembre 2011, nel corso dell’interessante convegno dal titolo “ La Protezione civile in Italia e all’estero – Storia e organizzazione “, svoltosi nella Sala consiliare della Provincia di Perugia . In quell’occasione si affermò, giustamente, che l’ambizione da parte della Giunta provinciale era quella di arrivare alla definizione di Piani di Emergenza in tutti e 59 i Comuni della Provincia, in maniera tale da coprire a 360 ° le esigenze della Protezione civile sul territorio. La Provincia di Perugia, per le peculiarità geologiche, geofisiche e idrauliche del suo territorio, alle quali si aggiungono mutamenti del clima e del regime pluviometrico intervenuti nel tempo, aumento della frequenza di incendi, frane e smottamenti ecc… , è ciclicamente interessata da fenomeni calamitosi che comportano massicce mobilitazioni di risorse umane, logistiche e finanziarie. Questo quadro generale sinteticamente tracciato esige una struttura di Protezione civile la più ramificata e capillare possibile, un’articolazione efficiente, solida, capace di cogliere i mutamenti e le nuove opportunità tecnologiche che il progresso offre in gran copia, assieme alla messa in atto di tutte le sinergie interistituzionali necessarie a garantire i più alti livelli di prestazione ed efficacia degli interventi di prevenzione, soccorso ecc… A livello governativo si accarezzano malaugurati e progetti di privatizzazione della Protezione civile, con forme assicurative a carico dei cittadini su beni mobili e immobili, assolutamente proibitive per i più e comunque totalmente aleatorie rispetto alle garanzie risarcitorie. Questi “ progetti “, nel generale silenzio di un mondo politico disattento ( quando non complice ), hanno trovato parziale concretizzazione nell’assurdo Decreto Legge n. 59 del 15 / 05 / 2012il quale, in sintesi, prevede le due seguenti novità : 1) in caso di calamità naturale il Governo interviene con il sistema delle ordinanze proclamando lo stato d’emergenza per un massimo di 60 giorni, e con una possibile proroga di altri 40 giorni; 2) la ricostruzione delle singole abitazioni distrutte dall’evento calamitoso sarà a carico dei proprietari. Contestualmente a tale scelta, il Governo Monti ha proceduto ad un massiccio taglio delle risorse destinate alla Protezione civile, tanto che nel 2012 sono stati destinati al Fondo di Protezione civile poco più di 100.000 euro e che è stato necessario ricorrere al Fondo per le calamità impreviste in almeno tre occasioni”. Baldelli interroga quindi la Giunta Provinciale per sapere : “A che punto è , complessivamente, la definizione dei Piani di Emergenza della protezione civile sul territorio, Comune per Comune ; Quali sono le maggiori difficoltà incontrate e come si intende superarle, anche nell’ottica di garantire a tutti e 59 i Comuni della Provincia Piani organicamente strutturati ed effettivamente funzionanti in tempi ragionevoli; Se non sia il caso di aprire una vertenza con il Governo nazionale per ottenere maggiori fondi destinati alla Protezione civile, in quanto esigenza vitale per le nostre collettività; Se non sia il caso di intervenire sul Governo nazionale affinchè riveda il Decreto Legge n. 59 del 15 / 05 / 2012, specie per quanto concerne l’assurda misura che pone a carico dei cittadini l’onere economico di ricostruire fabbricati danneggiati da eventi calamitosi”.
Gc12373.red