In programma un maggiore uso del fotovoltaico, l'eolico, il geotermico e le biomasse. Mignini "una scelta per difendere l'ambiente e per promuovere lo sviluppo dell'economia verde"
(Cittadino e Provincia) – Perugia 2 novembre 2009 - La Giunta Provinciale di Perugia ha adottato un piano per arrivare a produrre il 21% del suo fabbisogno di energia, attraverso l’introduzione di forme alternative di produzione. Le azioni che verranno messe in campo riguardano le lampade a risparmio energetico, la generazione domestica da fonti di energia rinnovabile ed in particolare dal fotovoltaico, la regolamentazione dell’uso degli edifici scolastici e una campagna di informazione mirata che promuova il miglioramento dell’efficienza energetica e le misure di miglioramento. Attualmente la Provincia consuma quasi 5 milioni di Kilovattori all’anno per le scuole e quasi un milione per il suo funzionamento. L’obbiettivo è quello di ridurre, entro il 2015, questa cifra a di oltre un milione di Kilovattori. Una cifra che corrisponde al 25% dell’attuale consumo la maggior parte del quale verrebbe ottenuto con l’estensione degli impianti fotovoltaici. Non si parte da zero. Nel 2007 è stato infatti attivato il progetto “sole a scuola” che prevedeva una spesa di circa mezzo milione di euro per realizzare 20 impianti in altrettante scuole. Gli impianti sono stati realizzati e a partire dal 2010 permetteranno un risparmio sul costo della bolletta. Ma non ci si limiterà a questo. E’ previst, già quest’anno, la costruzione di un impianto micro eolico e di un altro geotermico presso il Laboratorio si scienze sperimentali di Foligno. Infine, a breve, verrà realizzato anche un impianto di teleriscaldamento con generatore a biomasse per le esigenze di Isola Polvese. “Il nostro piano – ha affermato l’assessore provinciale all’edilizia Piero Mignini – oltre a costituire un elemento di innovazione tecnologica e una chiara indicazione verso le fonti energetiche alternative, vuole anche indicare una strada di sviluppo. Quella dell’economia verde, che nei prossimi anni dovrà essere uno degli elementi trainanti della ripresa. Crediamo quindi che debbano essere, in primo luogo, gli enti pubblici quelli che debbano dare il via a questa “rivoluzione”. La nostra, quindi, è una scelta strategica, un’indicazione precisa, una volontà che diventa fatto concreto”.
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(Cittadino e Provincia) – Perugia 2 novembre 2009 - La Giunta Provinciale di Perugia ha adottato un piano per arrivare a produrre il 21% del suo fabbisogno di energia, attraverso l’introduzione di forme alternative di produzione. Le azioni che verranno messe in campo riguardano le lampade a risparmio energetico, la generazione domestica da fonti di energia rinnovabile ed in particolare dal fotovoltaico, la regolamentazione dell’uso degli edifici scolastici e una campagna di informazione mirata che promuova il miglioramento dell’efficienza energetica e le misure di miglioramento. Attualmente la Provincia consuma quasi 5 milioni di Kilovattori all’anno per le scuole e quasi un milione per il suo funzionamento. L’obbiettivo è quello di ridurre, entro il 2015, questa cifra a di oltre un milione di Kilovattori. Una cifra che corrisponde al 25% dell’attuale consumo la maggior parte del quale verrebbe ottenuto con l’estensione degli impianti fotovoltaici. Non si parte da zero. Nel 2007 è stato infatti attivato il progetto “sole a scuola” che prevedeva una spesa di circa mezzo milione di euro per realizzare 20 impianti in altrettante scuole. Gli impianti sono stati realizzati e a partire dal 2010 permetteranno un risparmio sul costo della bolletta. Ma non ci si limiterà a questo. E’ previst, già quest’anno, la costruzione di un impianto micro eolico e di un altro geotermico presso il Laboratorio si scienze sperimentali di Foligno. Infine, a breve, verrà realizzato anche un impianto di teleriscaldamento con generatore a biomasse per le esigenze di Isola Polvese. “Il nostro piano – ha affermato l’assessore provinciale all’edilizia Piero Mignini – oltre a costituire un elemento di innovazione tecnologica e una chiara indicazione verso le fonti energetiche alternative, vuole anche indicare una strada di sviluppo. Quella dell’economia verde, che nei prossimi anni dovrà essere uno degli elementi trainanti della ripresa. Crediamo quindi che debbano essere, in primo luogo, gli enti pubblici quelli che debbano dare il via a questa “rivoluzione”. La nostra, quindi, è una scelta strategica, un’indicazione precisa, una volontà che diventa fatto concreto”.
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