La Valnestore Sviluppo si racconta durante un incontro con la seconda commissione - Audizione del presidente del Cda Enzo Patalocco
(Cittadino e Provincia – Perugia 15 luglio ’10) – la situazione inerente alla Valnestore Sviluppo al centro di un incontro che si è svolto martedì scorso nella sala partecipazione della Provincia di Perugia. I lavori sono iniziati con l’audizione del presidente del consiglio di amministrazione della società Enzo Patalocco. Dopo aver ripercorso l’iter che circa venti anni fa ha visto nascere la Valnestore Sviluppo, Patalocco ha spiegato i progetti futuri e di rilancio di quella parte di territorio lacustre che si trova intorno alla ex centrale di Pietrafitta. “Ci stiamo concentrando – ha spiegato il presidente – per diventare un polo di eccellenza nel campo delle energie rinnovabili. Questo con il contributo della Angelantoni, azienda di eccellenza nel campo della ricerca scientifica. Il nostro lavoro però non si ferma qui: sono ultimati i lavori al museo di Pietrafitta, come sappiamo ricco di reperti paleontologici”. “Ho seguito da tempo tutta la vicenda della centrale – ha esordito il consigliere dell’Idv Franco Granocchia – Trovo che la Valnestore nel campo dello sviluppo di questo territorio sia stata molto assente e che anche i Comuni non abbiano fatto la loro parte. Si potrebbe pensare tra le altre cose anche ad una pista ciclabile da collegare al Trasimeno”. In risposta al Capogruppo di Rifondazione Luca Baldelli, che chiedeva maggiori spiegazioni sui progetti per lo sviluppo delle energie alternative e sulla fruizione degli importanti reperti paleontologici, e al consigliere Bruno Biagiotti del Pdl, che lamentava un una grossa difficoltà a decollare da parte della società, vista anche “l’età” della stessa, Patalocco ha ricordato che: “La Valnestore vive dei fondi che riesce a reperire. I rallentamenti derivano anche dalla complessità del progetto da sviluppare. L’Angelantoni entrerà per esempio in campo quando le ricerche saranno completate. Il filone delle energie rinnovabili è molto complesso. Per quanto riguarda il museo è sempre necessario creare un collegamento con l’Università di Perugia e la Sovrintendenza”. Il dibattito in commissione si è concluso con l’inserimento in calendario di una futura visita al cantiere aperto nell’area dell’ex centrale.
Amb10084.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 15 luglio ’10) – la situazione inerente alla Valnestore Sviluppo al centro di un incontro che si è svolto martedì scorso nella sala partecipazione della Provincia di Perugia. I lavori sono iniziati con l’audizione del presidente del consiglio di amministrazione della società Enzo Patalocco. Dopo aver ripercorso l’iter che circa venti anni fa ha visto nascere la Valnestore Sviluppo, Patalocco ha spiegato i progetti futuri e di rilancio di quella parte di territorio lacustre che si trova intorno alla ex centrale di Pietrafitta. “Ci stiamo concentrando – ha spiegato il presidente – per diventare un polo di eccellenza nel campo delle energie rinnovabili. Questo con il contributo della Angelantoni, azienda di eccellenza nel campo della ricerca scientifica. Il nostro lavoro però non si ferma qui: sono ultimati i lavori al museo di Pietrafitta, come sappiamo ricco di reperti paleontologici”. “Ho seguito da tempo tutta la vicenda della centrale – ha esordito il consigliere dell’Idv Franco Granocchia – Trovo che la Valnestore nel campo dello sviluppo di questo territorio sia stata molto assente e che anche i Comuni non abbiano fatto la loro parte. Si potrebbe pensare tra le altre cose anche ad una pista ciclabile da collegare al Trasimeno”. In risposta al Capogruppo di Rifondazione Luca Baldelli, che chiedeva maggiori spiegazioni sui progetti per lo sviluppo delle energie alternative e sulla fruizione degli importanti reperti paleontologici, e al consigliere Bruno Biagiotti del Pdl, che lamentava un una grossa difficoltà a decollare da parte della società, vista anche “l’età” della stessa, Patalocco ha ricordato che: “La Valnestore vive dei fondi che riesce a reperire. I rallentamenti derivano anche dalla complessità del progetto da sviluppare. L’Angelantoni entrerà per esempio in campo quando le ricerche saranno completate. Il filone delle energie rinnovabili è molto complesso. Per quanto riguarda il museo è sempre necessario creare un collegamento con l’Università di Perugia e la Sovrintendenza”. Il dibattito in commissione si è concluso con l’inserimento in calendario di una futura visita al cantiere aperto nell’area dell’ex centrale.
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