(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 febbraio 2014 - “I fatti dell’Ucraina debbono suscitare una presa di posizione da parte degli Enti locali per la pace, di cui anche la Provincia di Perugia fa parte : è evidente che ci troviamo dinanzi ad una scientifica operazione tipo “ rivoluzione arancione “ coordinata dalle centrali eversive e spionistiche occidentali dietro mandato dell’alta finanza, che non tollera la formazione di un grande blocco eurasiatico imperniato sulla Russia come centro propulsore del processo politico ed economico di unità del Continente – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli – Tutti i Paesi vogliono fuggire da un ‘Unione europea fondata sul potere delle usurocrazie bancarie, appare strano , inverosimile, che un ‘intera popolazione si sollevi per entrarne a far parte, viste anche le pesantissime conseguenze economiche registratesi in un Paese vicino all’Ucraina, la Romania, da quando essa è entrata a far parte dell’UE . E’ evidente che c’è dell’altro : c’è un disegno concordato tra Europa e Usa che, messe da parte le divergenze sulla moneta ( euro contro dollaro ) intendono stendere un cordone sanitario attorno ad una Russia rinata economicamente e militarmente e possibile centro unificante di una compagine geopolitica che, alla lunga, può escludere l’imperialismo americano dall’Europa . In questa lotta geopolitica, la popolazione ucraina è la grande vittima sacrificale. Le bande fasciste imperversano , gli eredi di Bandera e dei peggiori antisemiti e fascisti “ di servizio” tornano in auge e monopolizzano la piazza con l’appoggio di bancarottieri condannati, di oligarchi spodestati e di personaggi in odore di mafia . E’ chiaro che c’è il pericolo di un nuovo fascismo a Kiev . Gli Enti locali per la pace debbono prendere posizione per difendere la sovranità e l’integrità ucraina, senza se e senza ma e, soprattutto, senza scandalose equidistanze tra chi difende la democrazia , l’indipendenza, la non ingerenza negli affari interni dei Paesi sovrani e chi, invece, affila le armi per preparare una guerra locale che può, potenzialmente, diventare mondiale “.
Gc14079.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 febbraio 2014 - “I fatti dell’Ucraina debbono suscitare una presa di posizione da parte degli Enti locali per la pace, di cui anche la Provincia di Perugia fa parte : è evidente che ci troviamo dinanzi ad una scientifica operazione tipo “ rivoluzione arancione “ coordinata dalle centrali eversive e spionistiche occidentali dietro mandato dell’alta finanza, che non tollera la formazione di un grande blocco eurasiatico imperniato sulla Russia come centro propulsore del processo politico ed economico di unità del Continente – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli – Tutti i Paesi vogliono fuggire da un ‘Unione europea fondata sul potere delle usurocrazie bancarie, appare strano , inverosimile, che un ‘intera popolazione si sollevi per entrarne a far parte, viste anche le pesantissime conseguenze economiche registratesi in un Paese vicino all’Ucraina, la Romania, da quando essa è entrata a far parte dell’UE . E’ evidente che c’è dell’altro : c’è un disegno concordato tra Europa e Usa che, messe da parte le divergenze sulla moneta ( euro contro dollaro ) intendono stendere un cordone sanitario attorno ad una Russia rinata economicamente e militarmente e possibile centro unificante di una compagine geopolitica che, alla lunga, può escludere l’imperialismo americano dall’Europa . In questa lotta geopolitica, la popolazione ucraina è la grande vittima sacrificale. Le bande fasciste imperversano , gli eredi di Bandera e dei peggiori antisemiti e fascisti “ di servizio” tornano in auge e monopolizzano la piazza con l’appoggio di bancarottieri condannati, di oligarchi spodestati e di personaggi in odore di mafia . E’ chiaro che c’è il pericolo di un nuovo fascismo a Kiev . Gli Enti locali per la pace debbono prendere posizione per difendere la sovranità e l’integrità ucraina, senza se e senza ma e, soprattutto, senza scandalose equidistanze tra chi difende la democrazia , l’indipendenza, la non ingerenza negli affari interni dei Paesi sovrani e chi, invece, affila le armi per preparare una guerra locale che può, potenzialmente, diventare mondiale “.
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