(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 agosto ’12) - “Renzo Scopa. Nel segno del sacro” è il titolo della mostra itinerante di arte sacra contemporanea che si svolgerà dall’1 al 23 settembre nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale di Urbino (Sale del Castellare), patrocinata dalle Province di Pesaro – Urbino e Perugia, dalle Regioni Marche ed Umbria, dal Comune di Urbino, dall’Arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado e dalla Conferenza episcopale umbra. Intensa e raffinata, l’esposizione propone, a quindici anni dalla scomparsa dell’artista (Urbino 1933 – Città di Castello 1997), oltre 50 opere tra incisioni, dipinti e creazioni su carta, in gran parte inedite: una vera e propria personale postuma che illustra tutto il lavoro compiuto da Renzo Scopa e la sua ricerca espressiva, solitaria e profondamente intimista. Le opere, ordinate da Francesco Santaniello (che ha curato anche il catalogo, edito da Peruzzi Editore di Città di Castello), illustrano quanti angoli bui della coscienza dell’uomo abbia visitato e illuminato l’artista. Scopa ha infatti profetizzato, nelle sue creazioni, la luce che oggi ci serve e che deve accompagnarci, la luce della fede e della titubanza, del dubbio e del chiarimento, del dolore inevitabile e della rinascita dopo la sofferenza. “Nel segno del sacro” consente di ammirare le opere di un artista colto, che ha lasciato una vasta produzione di qualità nel composito panorama dell’arte contemporanea italiana. Un percorso artistico che coincide con quello esistenziale, in cui ha riversato la sua urgenza creativa, traducendo in opere le sensazioni, i dubbi, i tormenti e tutti quei moti di un animo inquieto, riflessivo e poetico. La sua incessante ricerca, attraverso sperimentazioni tecniche e formali, si è incentrata sulla carica espressiva del segno, alternando l’asprezza del tratto di alcune acqueforti, all’armonia di andamenti più curvilinei quando si è trovato a descrivere elegiaci soggetti. Un segno a volte disgregante, riducendo le figurazioni all’essenza strutturale dell’immagine, altre reiterato e sfilacciato, aspro e tagliente. Un segno infine atomizzato, negato e ritrovato, nelle deflagranti esplosioni cromatiche del dripping, sgocciolature di colore che in parte si ricompongono per far emergere dall’indistinto caos delle superfici (e del mondo) immagini evocative come i temi sacri della passione di Cristo. Oltre che artista, Renzo Scopa è stato infatti un uomo che ha saputo guardare il mondo e molti aspetti della vita attraverso il filtro della sensibilità e di un’intima religiosità, spingendosi oltre la mera apparenza delle cose. L’esposizione, partita da Città di Castello, ha già fatto tappa a Citerna e Pesaro, riscuotendo successi di critica e di pubblico. Dopo Urbino sarà la volta di Assisi, nel mese di dicembre. L’ingresso è libero.
Cl12110.RBr
(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 agosto ’12) - “Renzo Scopa. Nel segno del sacro” è il titolo della mostra itinerante di arte sacra contemporanea che si svolgerà dall’1 al 23 settembre nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale di Urbino (Sale del Castellare), patrocinata dalle Province di Pesaro – Urbino e Perugia, dalle Regioni Marche ed Umbria, dal Comune di Urbino, dall’Arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado e dalla Conferenza episcopale umbra. Intensa e raffinata, l’esposizione propone, a quindici anni dalla scomparsa dell’artista (Urbino 1933 – Città di Castello 1997), oltre 50 opere tra incisioni, dipinti e creazioni su carta, in gran parte inedite: una vera e propria personale postuma che illustra tutto il lavoro compiuto da Renzo Scopa e la sua ricerca espressiva, solitaria e profondamente intimista. Le opere, ordinate da Francesco Santaniello (che ha curato anche il catalogo, edito da Peruzzi Editore di Città di Castello), illustrano quanti angoli bui della coscienza dell’uomo abbia visitato e illuminato l’artista. Scopa ha infatti profetizzato, nelle sue creazioni, la luce che oggi ci serve e che deve accompagnarci, la luce della fede e della titubanza, del dubbio e del chiarimento, del dolore inevitabile e della rinascita dopo la sofferenza. “Nel segno del sacro” consente di ammirare le opere di un artista colto, che ha lasciato una vasta produzione di qualità nel composito panorama dell’arte contemporanea italiana. Un percorso artistico che coincide con quello esistenziale, in cui ha riversato la sua urgenza creativa, traducendo in opere le sensazioni, i dubbi, i tormenti e tutti quei moti di un animo inquieto, riflessivo e poetico. La sua incessante ricerca, attraverso sperimentazioni tecniche e formali, si è incentrata sulla carica espressiva del segno, alternando l’asprezza del tratto di alcune acqueforti, all’armonia di andamenti più curvilinei quando si è trovato a descrivere elegiaci soggetti. Un segno a volte disgregante, riducendo le figurazioni all’essenza strutturale dell’immagine, altre reiterato e sfilacciato, aspro e tagliente. Un segno infine atomizzato, negato e ritrovato, nelle deflagranti esplosioni cromatiche del dripping, sgocciolature di colore che in parte si ricompongono per far emergere dall’indistinto caos delle superfici (e del mondo) immagini evocative come i temi sacri della passione di Cristo. Oltre che artista, Renzo Scopa è stato infatti un uomo che ha saputo guardare il mondo e molti aspetti della vita attraverso il filtro della sensibilità e di un’intima religiosità, spingendosi oltre la mera apparenza delle cose. L’esposizione, partita da Città di Castello, ha già fatto tappa a Citerna e Pesaro, riscuotendo successi di critica e di pubblico. Dopo Urbino sarà la volta di Assisi, nel mese di dicembre. L’ingresso è libero.
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