L'intero numero dedicato all'indimenticabile figura di un intellettuale a tutto tondo. Affollata presentazione nella sala del Consiglio provinciale
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 novembre ‘19 – Un protagonista della scena antropologica italiana, un intellettuale che non riusciva a rinunciare alla passione per la vita della gente che studiava, ma soprattutto un uomo di grande sensibilità e disponibilità, capace di guardare oltre e capire gli altri.
E’ questo il ritratto di Tullio Seppilli, emerso nella sala consiliare del palazzo della Provincia di Perugia durante la presentazione della Rivista di studi storico sociali Umbria Contemporanea, interamente dedicata al suo ricordo.
Un’iniziativa molto partecipata, coordinata dal presidente dell’associazione Umbria Contemporanea, Franco Giustinelli, arricchita da numerosi interventi e testimonianze. Nelle pagine della Rivista ci sono contributi di personalità che hanno rivestito cariche importanti, lettere di docenti e interviste, compresi due testi autobiografici.
Proprio Giustinelli in apertura dell’iniziativa ha disegnato la figura di Tullio Seppilli, scomparso il 24 agosto del 2017, con una fedele ricostruzione della sua straordinaria vita da docente e uomo politico.
A raccontare il legame tra la Provincia di Perugia e il professor Seppilli, sottolineando il suo ruolo di studioso e politico, è stata la consigliera provinciale Erika Borghesi. “Oggi ricordiamo una figura di spicco della Provincia, partecipe con attenzione alla vita dell’Ente per due mandati, a partire dal 1970 – ha detto la Consigliera -. Insieme al presidente Rasimelli e ai suoi successori, è stato protagonista del grande dibattito che ha portato alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Perugia. Lo scorso anno, in occasione dei 40 anni della legge Basaglia, abbiamo organizzato un’iniziativa per ricordare Seppilli tra i protagonisti di quella importante esperienza. Negli anni ‘80 ha dato avvio all’assessorato alle attività culturali della Provincia, dedicandosi a un lavoro di ricerca storico-antropologica sulle antiche ceramiche umbre. Da non dimenticare è il suo impegno per il Centro regionale umbro di documentazione storico psichiatrica, un istituto di studio dove è riuscito a far convergere il mondo della ricerca e dell’istituzione pubblica”.
“Seppilli – ha riferito l’assessore alla cultura di Perugia, Leonardo Varasano - non solo ci ha lasciato una profonda produzione di studi, ma un esempio importante. Abbiamo bisogno di mantenere viva la memoria degli esempi migliori dai quali possiamo prendere ancora molti spunti”.
L’iniziativa è stata impreziosita dagli interventi dal curatore del volume, Giancarlo Baronti, docente dell’Università di Perugia, che ha messo in luce il grande lavoro di ricerca fatto da Seppilli e il tanto materiale ancora ‘rimasto nei cassetti’, e Alessandro Lupo, docente dell’Università di Roma “La Sapienza” e presidente SIAM, che ha definito Seppilli un uomo che ha lasciato una traccia incancellabile, “un cittadino che voleva valorizzare gli usi sociali dell’antropologia”. Apprezzati, infine, il racconto di Paolo Montesperelli, docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, autore dell’ultima intervista nel maggio 2017 al professore, e il ricordo condiviso da Cristina Papa, docente dell’Università di Perugia e Presidente Fondazione Angelo Celli, sulla sua grande capacità di affascinare gli studenti che ben sapeva coinvolgere durante la lezione.
Cs19075.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 novembre ‘19 – Un protagonista della scena antropologica italiana, un intellettuale che non riusciva a rinunciare alla passione per la vita della gente che studiava, ma soprattutto un uomo di grande sensibilità e disponibilità, capace di guardare oltre e capire gli altri.
E’ questo il ritratto di Tullio Seppilli, emerso nella sala consiliare del palazzo della Provincia di Perugia durante la presentazione della Rivista di studi storico sociali Umbria Contemporanea, interamente dedicata al suo ricordo.
Un’iniziativa molto partecipata, coordinata dal presidente dell’associazione Umbria Contemporanea, Franco Giustinelli, arricchita da numerosi interventi e testimonianze. Nelle pagine della Rivista ci sono contributi di personalità che hanno rivestito cariche importanti, lettere di docenti e interviste, compresi due testi autobiografici.
Proprio Giustinelli in apertura dell’iniziativa ha disegnato la figura di Tullio Seppilli, scomparso il 24 agosto del 2017, con una fedele ricostruzione della sua straordinaria vita da docente e uomo politico.
A raccontare il legame tra la Provincia di Perugia e il professor Seppilli, sottolineando il suo ruolo di studioso e politico, è stata la consigliera provinciale Erika Borghesi. “Oggi ricordiamo una figura di spicco della Provincia, partecipe con attenzione alla vita dell’Ente per due mandati, a partire dal 1970 – ha detto la Consigliera -. Insieme al presidente Rasimelli e ai suoi successori, è stato protagonista del grande dibattito che ha portato alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Perugia. Lo scorso anno, in occasione dei 40 anni della legge Basaglia, abbiamo organizzato un’iniziativa per ricordare Seppilli tra i protagonisti di quella importante esperienza. Negli anni ‘80 ha dato avvio all’assessorato alle attività culturali della Provincia, dedicandosi a un lavoro di ricerca storico-antropologica sulle antiche ceramiche umbre. Da non dimenticare è il suo impegno per il Centro regionale umbro di documentazione storico psichiatrica, un istituto di studio dove è riuscito a far convergere il mondo della ricerca e dell’istituzione pubblica”.
“Seppilli – ha riferito l’assessore alla cultura di Perugia, Leonardo Varasano - non solo ci ha lasciato una profonda produzione di studi, ma un esempio importante. Abbiamo bisogno di mantenere viva la memoria degli esempi migliori dai quali possiamo prendere ancora molti spunti”.
L’iniziativa è stata impreziosita dagli interventi dal curatore del volume, Giancarlo Baronti, docente dell’Università di Perugia, che ha messo in luce il grande lavoro di ricerca fatto da Seppilli e il tanto materiale ancora ‘rimasto nei cassetti’, e Alessandro Lupo, docente dell’Università di Roma “La Sapienza” e presidente SIAM, che ha definito Seppilli un uomo che ha lasciato una traccia incancellabile, “un cittadino che voleva valorizzare gli usi sociali dell’antropologia”. Apprezzati, infine, il racconto di Paolo Montesperelli, docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, autore dell’ultima intervista nel maggio 2017 al professore, e il ricordo condiviso da Cristina Papa, docente dell’Università di Perugia e Presidente Fondazione Angelo Celli, sulla sua grande capacità di affascinare gli studenti che ben sapeva coinvolgere durante la lezione.
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