"Il protagonismo dei singoli e delle istituzioni è garanzia di rafforzamento delle parole fondamentali sulle quali si regge la Repubblica italiana"
Il Presidente della Provincia di Perugia Guasticchi, in occasione del 2 giugno, ha dichiarato:
“Il cammino della Repubblica italiana, iniziatosi con la scelta compiuta da un popolo estenuato da lunghi anni di dittatura e di guerra, ha ridato lentamente alla Nazione italiana il desiderio di far crescere e di diffondere in strati sempre più larghi della popolazione i princìpi fondamentali della nuova istituzione che sono stati scritti nella Carta costituzionale. L’apertura fondamentale, la svolta rappresentata dal 2 giugno 1946 è stato il passaggio da un’Italia repubblicana, già fortemente presente nell’ideale e nell’azione durante tutto l’Ottocento, alla Repubblica italiana, al protagonismo, cioè, di una Nazione e di uno Stato in grado di accompagnare la permanenza del vecchio ideale per il quale si era lottato durante il Risorgimento. La Repubblica, dunque, si è dichiarata erede di una tradizione, ma ha subito proiettato verso il futuro quella tradizione, arricchendola di valori e di linee guida che la vecchia cultura politica ottocentesca non poteva avere nella forma evoluta che invece ha conquistato alla metà del XX secolo, al termine del secondo conflitto mondiale.”
“Le parole fondamentali di questa proiezione nel futuro – parole come lavoro, democrazia, partecipazione, dignità sociale dei singoli e delle loro organizzazioni – hanno accompagnato momenti di crescita della Nazione e momenti dolorosi, di crisi acuta delle istituzioni e della società. In ogni caso il potere di quelle parole, scritto nella forma del dettato costituzionale, è tale che, per esercitarsi, deve essere coltivato negli atti, grandi e piccoli, che ognuno di noi, facendo parte della Repubblica, è chiamato e tenuto a compiere. Nessun significato democratico della parola “lavoro”, ad esempio, può esserci insegnato se non siamo noi stessi a dare dignità alle nostre occupazioni, se non siamo noi stessi, i singoli cittadini “occupati”, a esigere che vengano messi in campo provvedimenti adeguati a combattere la pesantissima disoccupazione che pesa sulle spalle, soprattutto, delle giovani generazioni.”
“Così, inoltre, deve accadere per ogni principio di rappresentanza e di partecipazione, così nelle fasi preparazione di importanti riforme costituzionali promesse in materia di sistema elettorale, così per lo stesso significato che si vuole conservare, con le opportune riforme, anche all’istituzione della Provincia.”
“Il protagonismo dei singoli e delle istituzioni è garanzia di rafforzamento delle parole fondamentali sulle quali si regge la Repubblica italiana. Con questo spirito, anche la Provincia di Perugiapartecipa solennemente alle celebrazioni del 2 Giugno, sia aprendo il suo Cortile d’Onore a un momento di grande festa di popolo e di istituzioni, sia portando il significato della Festa nel cuore dell’Europa, con una serie di iniziative ospitate nella nostra rappresentanza consolare di Bruxelles. Guardiamo, insomma, ai momenti più esaltanti del nostro passato e, insieme, mostriamo il volto di oggi dell’Italia repubblicana e della Repubblica italiana a quell’Europa che anche dalla trasformazione istituzionale avvenuta a Roma il 2 Giugno 1946 non ha potuto che trarre, per coltivarli ancora oggi, importantissimi motivi di crescita e di affermazione.”
Guasticchi ha anche ringraziato il maestro Cerrini e tutti i musicanti per la splendida esecuzione dei brani e per aver dato lustro alle celebrazioni del compleanno della Repubblica.
Il Presidente della Provincia di Perugia Guasticchi, in occasione del 2 giugno, ha dichiarato:
“Il cammino della Repubblica italiana, iniziatosi con la scelta compiuta da un popolo estenuato da lunghi anni di dittatura e di guerra, ha ridato lentamente alla Nazione italiana il desiderio di far crescere e di diffondere in strati sempre più larghi della popolazione i princìpi fondamentali della nuova istituzione che sono stati scritti nella Carta costituzionale. L’apertura fondamentale, la svolta rappresentata dal 2 giugno 1946 è stato il passaggio da un’Italia repubblicana, già fortemente presente nell’ideale e nell’azione durante tutto l’Ottocento, alla Repubblica italiana, al protagonismo, cioè, di una Nazione e di uno Stato in grado di accompagnare la permanenza del vecchio ideale per il quale si era lottato durante il Risorgimento. La Repubblica, dunque, si è dichiarata erede di una tradizione, ma ha subito proiettato verso il futuro quella tradizione, arricchendola di valori e di linee guida che la vecchia cultura politica ottocentesca non poteva avere nella forma evoluta che invece ha conquistato alla metà del XX secolo, al termine del secondo conflitto mondiale.”
“Le parole fondamentali di questa proiezione nel futuro – parole come lavoro, democrazia, partecipazione, dignità sociale dei singoli e delle loro organizzazioni – hanno accompagnato momenti di crescita della Nazione e momenti dolorosi, di crisi acuta delle istituzioni e della società. In ogni caso il potere di quelle parole, scritto nella forma del dettato costituzionale, è tale che, per esercitarsi, deve essere coltivato negli atti, grandi e piccoli, che ognuno di noi, facendo parte della Repubblica, è chiamato e tenuto a compiere. Nessun significato democratico della parola “lavoro”, ad esempio, può esserci insegnato se non siamo noi stessi a dare dignità alle nostre occupazioni, se non siamo noi stessi, i singoli cittadini “occupati”, a esigere che vengano messi in campo provvedimenti adeguati a combattere la pesantissima disoccupazione che pesa sulle spalle, soprattutto, delle giovani generazioni.”
“Così, inoltre, deve accadere per ogni principio di rappresentanza e di partecipazione, così nelle fasi preparazione di importanti riforme costituzionali promesse in materia di sistema elettorale, così per lo stesso significato che si vuole conservare, con le opportune riforme, anche all’istituzione della Provincia.”
“Il protagonismo dei singoli e delle istituzioni è garanzia di rafforzamento delle parole fondamentali sulle quali si regge la Repubblica italiana. Con questo spirito, anche la Provincia di Perugiapartecipa solennemente alle celebrazioni del 2 Giugno, sia aprendo il suo Cortile d’Onore a un momento di grande festa di popolo e di istituzioni, sia portando il significato della Festa nel cuore dell’Europa, con una serie di iniziative ospitate nella nostra rappresentanza consolare di Bruxelles. Guardiamo, insomma, ai momenti più esaltanti del nostro passato e, insieme, mostriamo il volto di oggi dell’Italia repubblicana e della Repubblica italiana a quell’Europa che anche dalla trasformazione istituzionale avvenuta a Roma il 2 Giugno 1946 non ha potuto che trarre, per coltivarli ancora oggi, importantissimi motivi di crescita e di affermazione.”
Guasticchi ha anche ringraziato il maestro Cerrini e tutti i musicanti per la splendida esecuzione dei brani e per aver dato lustro alle celebrazioni del compleanno della Repubblica.