Signor Prefetto,
Autorità tutte,
in questa occasione in cui celebriamo la Festa della Repubblica è per me un onore, in qualità di Presidente della Provincia di Perugia, esprimere sentimenti di profonda appartenenza al nostro Stato, unitamente alla gratitudine verso tutti coloro che sono al servizio del nostro Paese.
Esprimo sentimenti di viva gratitudine a coloro che saranno oggi insigniti della benemerenza dell’Ordine al Merito della repubblica Italiana: servitori dello Stato,
esempio di impegno nella costruzione del futuro del nostro Paese.
Il 2 giugno è la festa degli italiani, è la festa della Repubblica, del nostro Paese, la cui identità e i diritti sono contenuti nella Costituzione entrata in vigore 75 anni fa e da allora riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità.
Questa giornata ricorda il 2 giugno del 1946 quando l’Italia, dopo un periodo buio di regime, scelse con il referendum a suffragio universale la Repubblica, avviando quel lavoro di redazione della Carta Costituzionale che rappresenta le fondamenta della nostra democrazia e della nostra libertà.
Come ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella, la nostra Costituzione è figlia del riscatto della dittatura e ripudia la guerra. Pensiero da ribadire con forza oggi, a 15 mesi dall’esplosione di un conflitto nel cuore dell’Europa, che sta producendo morte e distruzione, che sta alterando l’equilibrio internazionale e arrecando gravi ripercussioni economiche.
Oggi più che mai abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce contro tutte le guerre che infestano il pianeta, perché le guerre sono una cosa folle.
E lo dobbiamo urlare tutti insieme, dal nord al sud della Penisola, giovani e anziani, istituzioni, perché il diritto alla pace è un diritto di tutti.
Oggi celebriamo la Repubblica, la nascita del nostro Stato, e le regole che disciplinano la nostra vita e che sono declinate nei principi della Costituzione, ossia la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la dignità. Sono valori che ci appartengono e che ci sono stati consegnati dai nostri padri, dai nonni, che hanno combattuto contro un regime. E che noi abbiamo il dovere e la responsabilità di custodire e trasmettere alle nuove generazioni. In questo passaggio tra generazioni deve essere insita la partecipazione attiva alla vita civile, all’impegno politico. La politica è interessarsi dei bisogni di tutti, soprattutto dei più fragili, è interessarsi a quello che succede, ai cambiamenti, e impegnarsi a costruire un futuro migliore e non rassegnarsi a subire le conseguenze di scelte altrui. I giovani sono il nostro futuro, dobbiamo insegnare loro ad avere fiducia, a essere protagonisti, a far capire che la storia siamo noi e come la nostra storia di libertà e democrazia è stata scritta dai nostri genitori e dai nostri nonni impegnandosi per la pace e l’affermazione dei diritti costruendo il loro futuro che è il nostro presente, così oggi i giovani devono riscoprire il senso dell’impegno e lasciare da parte l’indifferenza.
In Umbria come altrove in tanti sono stati gli uomini e le donne che si sono sacrificati, a costo della vita, pur di lasciare a noi un paese migliore. Abbiamo tanti esempi di persone che hanno lottato contro le ingiustizie, contro i soprusi, contro le leggi razziali. Assisi, la città che ho il privilegio di amministrare, è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile per aver contribuito, con i suoi cittadini e cittadine, gente comune, a salvare 300 ebrei dall’Olocausto.
Ecco questo è un pezzo della nostra storia, la storia di chi si è ribellata contro un orrore, contro una violazione del diritto all’uguaglianza.
Oggi, festa della Repubblica e degli italiani, non possiamo limitarci solo a dichiarazioni retoriche, oggi siamo chiamati a fare di più. Ottima l’iniziativa che in queste ore si sta svolgendo in molti comuni, e cioè quella di consegnare una copia della Costituzione ai giovani neodiciottenni. Il significato, lo scopo sta nell’avvicinare i giovani al testo fondamentale della nostra convivenza civile che pone al centro la persona con i suoi diritti individuali e sociali, diritti che sono naturali e originari anche rispetto a qualsiasi forma di governo.
Dobbiamo moltiplicare le iniziative rivolte ai nostri giovani, dobbiamo rafforzare la presenza delle istituzioni nelle scuole per educare i nostri ragazzi a comprendere la portata straordinaria della nostra Costituzione che, ricordiamolo, nell’articolo tre, al secondo comma, dopo aver affermato che siamo tutti uguali, senza alcuna distinzione, dice che la Repubblica ha il compito, “deve rimuovere quegli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Quando il diritto di una sola persona viene negato è tutta la comunità a doversi sentire in dovere di agire per garantire eguali diritti a tutti. Non ci possiamo sottrarre a questa chiamata alla responsabilità.
Buona Festa della Repubblica a tutti.
Viva il Popolo Italiano, viva la Repubblica!
Signor Prefetto,
Autorità tutte,
in questa occasione in cui celebriamo la Festa della Repubblica è per me un onore, in qualità di Presidente della Provincia di Perugia, esprimere sentimenti di profonda appartenenza al nostro Stato, unitamente alla gratitudine verso tutti coloro che sono al servizio del nostro Paese.
Esprimo sentimenti di viva gratitudine a coloro che saranno oggi insigniti della benemerenza dell’Ordine al Merito della repubblica Italiana: servitori dello Stato,
esempio di impegno nella costruzione del futuro del nostro Paese.
Il 2 giugno è la festa degli italiani, è la festa della Repubblica, del nostro Paese, la cui identità e i diritti sono contenuti nella Costituzione entrata in vigore 75 anni fa e da allora riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità.
Questa giornata ricorda il 2 giugno del 1946 quando l’Italia, dopo un periodo buio di regime, scelse con il referendum a suffragio universale la Repubblica, avviando quel lavoro di redazione della Carta Costituzionale che rappresenta le fondamenta della nostra democrazia e della nostra libertà.
Come ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella, la nostra Costituzione è figlia del riscatto della dittatura e ripudia la guerra. Pensiero da ribadire con forza oggi, a 15 mesi dall’esplosione di un conflitto nel cuore dell’Europa, che sta producendo morte e distruzione, che sta alterando l’equilibrio internazionale e arrecando gravi ripercussioni economiche.
Oggi più che mai abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce contro tutte le guerre che infestano il pianeta, perché le guerre sono una cosa folle.
E lo dobbiamo urlare tutti insieme, dal nord al sud della Penisola, giovani e anziani, istituzioni, perché il diritto alla pace è un diritto di tutti.
Oggi celebriamo la Repubblica, la nascita del nostro Stato, e le regole che disciplinano la nostra vita e che sono declinate nei principi della Costituzione, ossia la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la dignità. Sono valori che ci appartengono e che ci sono stati consegnati dai nostri padri, dai nonni, che hanno combattuto contro un regime. E che noi abbiamo il dovere e la responsabilità di custodire e trasmettere alle nuove generazioni. In questo passaggio tra generazioni deve essere insita la partecipazione attiva alla vita civile, all’impegno politico. La politica è interessarsi dei bisogni di tutti, soprattutto dei più fragili, è interessarsi a quello che succede, ai cambiamenti, e impegnarsi a costruire un futuro migliore e non rassegnarsi a subire le conseguenze di scelte altrui. I giovani sono il nostro futuro, dobbiamo insegnare loro ad avere fiducia, a essere protagonisti, a far capire che la storia siamo noi e come la nostra storia di libertà e democrazia è stata scritta dai nostri genitori e dai nostri nonni impegnandosi per la pace e l’affermazione dei diritti costruendo il loro futuro che è il nostro presente, così oggi i giovani devono riscoprire il senso dell’impegno e lasciare da parte l’indifferenza.
In Umbria come altrove in tanti sono stati gli uomini e le donne che si sono sacrificati, a costo della vita, pur di lasciare a noi un paese migliore. Abbiamo tanti esempi di persone che hanno lottato contro le ingiustizie, contro i soprusi, contro le leggi razziali. Assisi, la città che ho il privilegio di amministrare, è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile per aver contribuito, con i suoi cittadini e cittadine, gente comune, a salvare 300 ebrei dall’Olocausto.
Ecco questo è un pezzo della nostra storia, la storia di chi si è ribellata contro un orrore, contro una violazione del diritto all’uguaglianza.
Oggi, festa della Repubblica e degli italiani, non possiamo limitarci solo a dichiarazioni retoriche, oggi siamo chiamati a fare di più. Ottima l’iniziativa che in queste ore si sta svolgendo in molti comuni, e cioè quella di consegnare una copia della Costituzione ai giovani neodiciottenni. Il significato, lo scopo sta nell’avvicinare i giovani al testo fondamentale della nostra convivenza civile che pone al centro la persona con i suoi diritti individuali e sociali, diritti che sono naturali e originari anche rispetto a qualsiasi forma di governo.
Dobbiamo moltiplicare le iniziative rivolte ai nostri giovani, dobbiamo rafforzare la presenza delle istituzioni nelle scuole per educare i nostri ragazzi a comprendere la portata straordinaria della nostra Costituzione che, ricordiamolo, nell’articolo tre, al secondo comma, dopo aver affermato che siamo tutti uguali, senza alcuna distinzione, dice che la Repubblica ha il compito, “deve rimuovere quegli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Quando il diritto di una sola persona viene negato è tutta la comunità a doversi sentire in dovere di agire per garantire eguali diritti a tutti. Non ci possiamo sottrarre a questa chiamata alla responsabilità.
Buona Festa della Repubblica a tutti.
Viva il Popolo Italiano, viva la Repubblica!