"Una storiografia spesso irriflessiva ed eccessivamente sbrigativa pensa che si possa suddividere la nostra Repubblica in periodi che si succedono con una certa facilitÃÂ ad ogni svolta politicamente dotata di una qualche importanza..."
“Una storiografia spesso irriflessiva ed eccessivamente sbrigativa pensa che si possa suddividere la nostra Repubblica in periodi che si succedono con una certa facilità ad ogni svolta politicamente dotata di una qualche importanza. Esiste, in realtà, un solo bene propriamente repubblicano: la coscienza serena e appassionata di ogni cittadino italiano di vivere nell’atmosfera della democrazia e di lasciare questa eredità ai suoi figli”. “Si è contratto, con il voto del 2 Giugno, un impegno che non era destinato a conoscere stagioni, ripartizioni, divisioni, successioni politiche, maggioranze pronte a disfarsi, istanze antipartitiche dirompenti, acquiescenze di natura amministrativa a uno strapotere politicizzato dello Stato, a una occupazione clientelare dello Stato repubblicano. La ricorrenza del 2 Giugno è stata ed è all’ordine del giorno della realtà dello Stato italiano in ogni momento, triste e tormentato, entusiasmante e dinamico, della sua esistenza. Lo è, probabilmente, più di ogni altra data fondamentale degli ultimi decenni, perché in grado di ricomporre in sé il coinvolgimento delle coscienze dei singoli cittadini nell’aggregazione che danno gli ideali e nella solidarietà che conferiscono i valori. La parola “Repubblica”, riferita alla storia degli italiani, riassume l’avveramento del sogno risorgimentale e la fine dell’incubo della dittatura. Riferita al loro futuro, è una linea di progresso che bisogna e bisognerà, da parte dei singoli cittadini, stendere ogni giorno dalla porta della propria casa a quella del vicino, così da sentirsi comunità e popolo, Nazione e Stato, uomini liberi di una Repubblica giovane. Questa convinzione, che anche i giovani dimostrano di possedere profondamente specie quando manifestano per la legalità, è molto viva proprio in questi giorni, nei quali la festa della ricorrenza è turbata dalla tragedia del terremoto che ha sconvolto l’Emilia Romagna. La parola ‘Repubblica’, pronunciata pensando a tanto sconvolgimento, fa sentire ognuno di noi protagonista di un aiuto spontaneo, testimone di una speranza che rinasce”
“Una storiografia spesso irriflessiva ed eccessivamente sbrigativa pensa che si possa suddividere la nostra Repubblica in periodi che si succedono con una certa facilità ad ogni svolta politicamente dotata di una qualche importanza. Esiste, in realtà, un solo bene propriamente repubblicano: la coscienza serena e appassionata di ogni cittadino italiano di vivere nell’atmosfera della democrazia e di lasciare questa eredità ai suoi figli”. “Si è contratto, con il voto del 2 Giugno, un impegno che non era destinato a conoscere stagioni, ripartizioni, divisioni, successioni politiche, maggioranze pronte a disfarsi, istanze antipartitiche dirompenti, acquiescenze di natura amministrativa a uno strapotere politicizzato dello Stato, a una occupazione clientelare dello Stato repubblicano. La ricorrenza del 2 Giugno è stata ed è all’ordine del giorno della realtà dello Stato italiano in ogni momento, triste e tormentato, entusiasmante e dinamico, della sua esistenza. Lo è, probabilmente, più di ogni altra data fondamentale degli ultimi decenni, perché in grado di ricomporre in sé il coinvolgimento delle coscienze dei singoli cittadini nell’aggregazione che danno gli ideali e nella solidarietà che conferiscono i valori. La parola “Repubblica”, riferita alla storia degli italiani, riassume l’avveramento del sogno risorgimentale e la fine dell’incubo della dittatura. Riferita al loro futuro, è una linea di progresso che bisogna e bisognerà, da parte dei singoli cittadini, stendere ogni giorno dalla porta della propria casa a quella del vicino, così da sentirsi comunità e popolo, Nazione e Stato, uomini liberi di una Repubblica giovane. Questa convinzione, che anche i giovani dimostrano di possedere profondamente specie quando manifestano per la legalità, è molto viva proprio in questi giorni, nei quali la festa della ricorrenza è turbata dalla tragedia del terremoto che ha sconvolto l’Emilia Romagna. La parola ‘Repubblica’, pronunciata pensando a tanto sconvolgimento, fa sentire ognuno di noi protagonista di un aiuto spontaneo, testimone di una speranza che rinasce”