Ad illustrare i dettagli della XII edizione sono state la presidente Donatella Cocchini e la direttrice artistica Laura Luchetti, precedute dal messaggio di saluto del Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Lucia Borgonzoni, assente per impegni istituzionali. “Presentiamo un’edizione ricca di iniziative e contenuti - ha dichiarato Cocchini -, pensata come sempre con grande attenzione ai giovani, perché il nostro obiettivo è quello di contribuire ad una crescita culturale delle nuove generazioni”. “In questo Festival - ha dichiarato Laura Luchetti - ho deciso di portare le mie passioni, le cose che amavo. Così, ho proposto un premio per l’animazione e poi, anche in virtù della funzione svolta da un Festival come quello di Spello, ho voluto mettere in luce delle gemme nascoste, scegliendo per i film italiani in concorso opere prime, seconde e terze. Alle quali si è aggiunta l’opera di un perenne giovane che parla ai giovani come Pupi Avati con il film ‘Dante’”.
“È un bellissimo programma - ha dichiarato il direttore della Fondazione Umbria Film Commission, Alberto Pasquale -, del quale apprezzo molto l’attenzione ai giovani, che anche noi supportiamo insieme alle professioni del cinema”.
“Il Festival è un evento assolutamente importante per la nostra regione - ha detto Antonella Tiranti -, in cui stiamo lavorando allo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo, ridando anche via all’Umbria Film Commission, ma anche creando una rete di tutte le realtà che parlano di questi temi”.
“Rappresentare la città di Spello in questo contesto - ha commentato il sindaco di Spello, Moreno Landrini - è un onore. Il Festival è arrivato alla dodicesima edizione con una crescita costante in un contesto particolare come quello dei mestieri del cinema e che guarda ai giovani. Il mio grazie va a tutte le istituzioni e agli enti che ci sono stati vicini”.
“Seguiamo questo Festival da cinque anni ormai - ha aggiunto il direttore Rai, Giovanni Parapini - e il riscontro che ne abbiamo è di una manifestazione cresciuta sia nel programma sia nel porsi come luogo di incontro, di occasione di fare comunità, sia in termini di qualità. Ad emergere è il tenace impegno e l’incrollabile ottimismo con cui è stato portato avanti questo progetto che, come Rai, riteniamo di grande interesse. Quello del Festival è un progetto di arte, cultura e sperimentazione, ma soprattutto di fatti e non di parole, contenendo tutti quegli elementi cari alla missione che si è data la Rai come servizio pubblico”.
“Siamo orgogliosi di questo Festival, che fa conoscere Spello anche da altre prospettive” ha detto il presidente della Pro Spello, Fabrizio De Santis.
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