(Cittadino e Provincia – Perugia, 5 dicembre ’12) - Se la Provincia di Perugia si è già espressa con atti e ricorsi, in linea con la Provincia de L’Aquila, ora tocca alla Regione Umbria decidere sulla mozione del capogruppo Orfeo Goracci il prossimo 11 dicembre incentrata sul passaggio sui nostri territori del gasdotto Brindisi-Minerbio. Lo stesso Goracci, insieme al Presidente di Commissione provinciale di Perugia Luca Baldelli hanno motivato in conferenza stampa - tenuta nella giornata odierna nella Sala Piediluco del Palazzo Cesaroni – le ragioni del loro “No” all’attuale precorso del gasdotto SNAM che taglierà l’Umbria per 124 km proprio lungo la zona di pregio e altamente sismica dell’appennino centrale di casa nostra (Valnerina, montagna folignate, eugubino - gualdese, altotevere per poi direzionarsi nelle Marche). “Il gasdotto oltre ad essere uno scempio ambientale è fortemente inutile – ha detto Goracci – poiché ai territori non deriva alcun tipo di beneficio, ma in realtà serve solamente a trasportatore il gas dalla Puglia all’Europa e si potrebbe fare in altra maniera”. Il bilancio energetico è già saturo e non occorre ulteriore produzione in tal senso, ha affermato Baldelli che ha fatto parlare le cifre. “Nel 2011 il consumo di gas in Italia – continua - è stato di 75 miliardi di metri cubi. L’attuale rete di gasdotti che già attraversa il nostro paese ha una portata di 107 miliardi di metri cubi. Nel 2012 il fabbisogno stimato di gas sembra essere in notevole diminuzione, allora ditemi che bisogno c’è di realizzare un altro gasdotto? L’ambiente, il paesaggio e la natura sono le risorse più importanti della nostra bella Umbria. La Regione da diversi mesi dice di puntare sulla filiera TAC (Turismo ambiente e cultura) ma ancora non ha preso una posizione precisa sulla questione del metanodotto “Rete Adriatica”, mi sembra una vera eresia. La denominazione rete adriatica, era sta scelta perché doveva passare lungo la costa adriatica ma improvvisamente la SNAM ha cambiato idea portando il percorso lungo l’Appennino Centrale zona storicamente interessata da un notevole tasso di sismicità. Una vera follia”. “Il gasdotto Brindisi – Minerbio va bloccato, però, non solo perché deturperebbe il paesaggio appenninico, ma anche perchè distruggerebbe, se realizzato, l’economia di intere zone, piene di gente che ha investito in attività ricettive ed agricole, svolgendo anche una preziosa opera di presidio del territorio e di sua protezione dai tristi fenomeni del dissesto idrogeologico, ben noti in Italia. Ancora, il metanodotto va bloccato perché passa in zone franose, censite e non censite, con tutti i pericoli del caso; perché distrugge tartufaie e piantagioni ad alta valenza economica, oltre che ambientale; perché costituisce, con la servitù di passaggio stessa, un esproprio forzoso di territorio, impendendo la normale conduzione di attività agricole. Gli umbri, i marchigiani e gli abruzzesi non sarebbero più padroni a casa loro, qualora quest’opera venisse realizzata”.
Urb12017.RBr
(Cittadino e Provincia – Perugia, 5 dicembre ’12) - Se la Provincia di Perugia si è già espressa con atti e ricorsi, in linea con la Provincia de L’Aquila, ora tocca alla Regione Umbria decidere sulla mozione del capogruppo Orfeo Goracci il prossimo 11 dicembre incentrata sul passaggio sui nostri territori del gasdotto Brindisi-Minerbio. Lo stesso Goracci, insieme al Presidente di Commissione provinciale di Perugia Luca Baldelli hanno motivato in conferenza stampa - tenuta nella giornata odierna nella Sala Piediluco del Palazzo Cesaroni – le ragioni del loro “No” all’attuale precorso del gasdotto SNAM che taglierà l’Umbria per 124 km proprio lungo la zona di pregio e altamente sismica dell’appennino centrale di casa nostra (Valnerina, montagna folignate, eugubino - gualdese, altotevere per poi direzionarsi nelle Marche). “Il gasdotto oltre ad essere uno scempio ambientale è fortemente inutile – ha detto Goracci – poiché ai territori non deriva alcun tipo di beneficio, ma in realtà serve solamente a trasportatore il gas dalla Puglia all’Europa e si potrebbe fare in altra maniera”. Il bilancio energetico è già saturo e non occorre ulteriore produzione in tal senso, ha affermato Baldelli che ha fatto parlare le cifre. “Nel 2011 il consumo di gas in Italia – continua - è stato di 75 miliardi di metri cubi. L’attuale rete di gasdotti che già attraversa il nostro paese ha una portata di 107 miliardi di metri cubi. Nel 2012 il fabbisogno stimato di gas sembra essere in notevole diminuzione, allora ditemi che bisogno c’è di realizzare un altro gasdotto? L’ambiente, il paesaggio e la natura sono le risorse più importanti della nostra bella Umbria. La Regione da diversi mesi dice di puntare sulla filiera TAC (Turismo ambiente e cultura) ma ancora non ha preso una posizione precisa sulla questione del metanodotto “Rete Adriatica”, mi sembra una vera eresia. La denominazione rete adriatica, era sta scelta perché doveva passare lungo la costa adriatica ma improvvisamente la SNAM ha cambiato idea portando il percorso lungo l’Appennino Centrale zona storicamente interessata da un notevole tasso di sismicità. Una vera follia”. “Il gasdotto Brindisi – Minerbio va bloccato, però, non solo perché deturperebbe il paesaggio appenninico, ma anche perchè distruggerebbe, se realizzato, l’economia di intere zone, piene di gente che ha investito in attività ricettive ed agricole, svolgendo anche una preziosa opera di presidio del territorio e di sua protezione dai tristi fenomeni del dissesto idrogeologico, ben noti in Italia. Ancora, il metanodotto va bloccato perché passa in zone franose, censite e non censite, con tutti i pericoli del caso; perché distrugge tartufaie e piantagioni ad alta valenza economica, oltre che ambientale; perché costituisce, con la servitù di passaggio stessa, un esproprio forzoso di territorio, impendendo la normale conduzione di attività agricole. Gli umbri, i marchigiani e gli abruzzesi non sarebbero più padroni a casa loro, qualora quest’opera venisse realizzata”.
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