A Perugia un incontro su Parità di genere e futuro sostenibile, si è parlato di progetti e impegni per monitorare la situazione
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 maggio ‘24 – Più consigliere comunali donne (ad oggi sono il 33,7%), ma la carica di sindaco resta appannaggio degli uomini (l’85% dei primi cittadini è di sesso maschile); donne in maggioranza (450mila su 650 mila) nella sanità pubblica, ma quando si guarda ai ruoli apicali sono solo il 19,2%; e se nelle Camere di Commercio la presenza delle donne già è limitata nei consigli camerali (25%), diventa esiziale a livello di Presidenze, dove sono appena quattro. E si potrebbe continuare a lungo. E dire che le donne in Italia sono preparate, tanto che ogni 100 laureati uomini oggi ce ne sono 140 donne. Esperienze positive ce ne sono, ma occorre il concorso sempre più impegnato di una fitta rete di realtà sociali che, armata di dati, cifre, impegni precisi, obiettivi misurabili e metaforici martelli, rompa queste lastre di vetro, incalzando istituzioni, orientando le scelte di politica economica e sociale, imponendo l’applicazione delle norme già esistenti, contrastando luoghi comuni, incrostazioni culturali e così via, favorendo anche la cultura del gioco di squadra, su cui le donne appaiono ancora carenti. Sono alcuni dei dati emersi ieri pomeriggio al Centro servizi camerali Galeazzo Alessi in via Mazzini, a Perugia, nel corso del partecipato appuntamento dal titolo “Equità in azione: parità di genere e futuro sostenibile”, organizzato dal Consiglio Regionale Unipol dell’Umbria in collaborazione con la Camera di commercio dell’Umbria.
Un momento di riflessione e dibattito concreto sui temi dello sviluppo economico sostenibile e della governance al femminile, in linea con i Goal 5 e Goal 8 degli Obiettivi dell’agenda 2030: parità di genere, lavoro dignitoso e crescita economica. L’iniziativa umbra, che avrà una prosecuzione con una serie di incontri, rientra nel più ampio palinsesto del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà fino al 23 maggio 2024 in tutta Italia, nel mondo e online, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), associazione che riunisce oltre 320 organizzazioni del mondo economico e sociale e che si avvale della collaborazione di svariati partner pubblici e privati.
A introdurre e coordinare i lavori è stata la presidente CRU Umbria, che ha evidenziato l’obiettivo dell’incontro, ovvero quello di tracciare degli impegni precisi e misurabili, prevedendo anche iniziative di confronto per monitorare l’evolversi delle varie situazioni.
Una tavola rotonda ben strutturata al quale ha partecipato, tra gli altri, anche il professore Luca Ferrucci, Ordinario al Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia, che ha presentato dati e valutazioni sul gender gap nelle posizioni apicali nelle Camere di Commercio, Sanità pubblica e Amministrazioni locali, alzando il velo su dati poco conosciuti e rilevando situazioni molto differenziate nel Paese a livello di regioni. Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, ha evidenziato tra le altre cose la questione del tempo, perché la carriera delle donne è ostacolata dal fatto di avere meno tempo a causa del lavoro di cura che svolgono in famiglia – su cui l’impegno degli uomini ad oggi è marginale - e quindi serve migliorare la rete del welfare. Per la Provincia di Perugia era presente la consigliera delegata alle Pari opportunità.
Pariopportunita24015.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 maggio ‘24 – Più consigliere comunali donne (ad oggi sono il 33,7%), ma la carica di sindaco resta appannaggio degli uomini (l’85% dei primi cittadini è di sesso maschile); donne in maggioranza (450mila su 650 mila) nella sanità pubblica, ma quando si guarda ai ruoli apicali sono solo il 19,2%; e se nelle Camere di Commercio la presenza delle donne già è limitata nei consigli camerali (25%), diventa esiziale a livello di Presidenze, dove sono appena quattro. E si potrebbe continuare a lungo. E dire che le donne in Italia sono preparate, tanto che ogni 100 laureati uomini oggi ce ne sono 140 donne. Esperienze positive ce ne sono, ma occorre il concorso sempre più impegnato di una fitta rete di realtà sociali che, armata di dati, cifre, impegni precisi, obiettivi misurabili e metaforici martelli, rompa queste lastre di vetro, incalzando istituzioni, orientando le scelte di politica economica e sociale, imponendo l’applicazione delle norme già esistenti, contrastando luoghi comuni, incrostazioni culturali e così via, favorendo anche la cultura del gioco di squadra, su cui le donne appaiono ancora carenti. Sono alcuni dei dati emersi ieri pomeriggio al Centro servizi camerali Galeazzo Alessi in via Mazzini, a Perugia, nel corso del partecipato appuntamento dal titolo “Equità in azione: parità di genere e futuro sostenibile”, organizzato dal Consiglio Regionale Unipol dell’Umbria in collaborazione con la Camera di commercio dell’Umbria.
Un momento di riflessione e dibattito concreto sui temi dello sviluppo economico sostenibile e della governance al femminile, in linea con i Goal 5 e Goal 8 degli Obiettivi dell’agenda 2030: parità di genere, lavoro dignitoso e crescita economica. L’iniziativa umbra, che avrà una prosecuzione con una serie di incontri, rientra nel più ampio palinsesto del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà fino al 23 maggio 2024 in tutta Italia, nel mondo e online, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), associazione che riunisce oltre 320 organizzazioni del mondo economico e sociale e che si avvale della collaborazione di svariati partner pubblici e privati.
A introdurre e coordinare i lavori è stata la presidente CRU Umbria, che ha evidenziato l’obiettivo dell’incontro, ovvero quello di tracciare degli impegni precisi e misurabili, prevedendo anche iniziative di confronto per monitorare l’evolversi delle varie situazioni.
Una tavola rotonda ben strutturata al quale ha partecipato, tra gli altri, anche il professore Luca Ferrucci, Ordinario al Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia, che ha presentato dati e valutazioni sul gender gap nelle posizioni apicali nelle Camere di Commercio, Sanità pubblica e Amministrazioni locali, alzando il velo su dati poco conosciuti e rilevando situazioni molto differenziate nel Paese a livello di regioni. Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, ha evidenziato tra le altre cose la questione del tempo, perché la carriera delle donne è ostacolata dal fatto di avere meno tempo a causa del lavoro di cura che svolgono in famiglia – su cui l’impegno degli uomini ad oggi è marginale - e quindi serve migliorare la rete del welfare. Per la Provincia di Perugia era presente la consigliera delegata alle Pari opportunità.
Pariopportunita24015.IC