"Tecnologia vantaggiosa, ma i cittadini hanno bisogno di chiarezza"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 26 aprile ’10 – Consente un minore dispendio energetico e una riduzione fino al 50% delle emissioni di anidride carbonica. Si tratta della geotermia, nuova tecnologia a disposizione di tutti i cittadini che tuttavia necessita ancora di una opportuna regolamentazione che faccia chiarezza soprattutto rispetto agli iter autorizzativi. Delle problematiche relative agli usi geotermici del sottosuolo e della mancante regolamentazione si è occupata più volte negli ultimi tempi la prima Commissione consiliare della Provincia, a partire da un ordine del giorno presentato dal presidente, Massimiliano Capitani. O.d.g che, a seguito di un’audizione con alcuni tecnici della Regione Umbria, chiamati a far luce sullo stato delle cose, si è trasformato in un documento approvato all’unanimità dall’intera Commissione. Secondo quanto riferito nel documento, i benefici termodinamici di un sistema geotermico (pompa di calore terra/acqua o acqua/acqua) sono dovuti principalmente al fatto che la temperatura della terra (o acqua di falda/pozzo), grazie all’immagazzinamento energetico della radiazione solare, si mantiene ad una temperatura quasi costante indipendentemente dalla stagione. Il rendimento energetico di un sistema geotermico (pompa di calore terra/acqua o acqua/acqua), grazie alla natura stessa della sua sorgente fredda (acqua o terra), è notevolmente superiore sia in termini di efficienza energetica che di continuità (nel periodo stagionale in cui è richiesto il suo funzionamento) a quello di una pompa termica convenzionale (aria/aria o aria/acqua). Un sistema geotermico può fornire l'acqua calda ai costi notevolmente ridotti; in base al modello di sistema geotermico ed al tipo di sottosuolo si può ridurre il consumo di energia primaria e conseguentemente anche le emissioni di C02 a partire da valori del 20% rispetto alle pompe termiche convenzionali. Le pompe di calore sono considerate “rinnovabili” per la quota parte di energia sottratta all’aria, all’acqua o al suolo e quindi possono dare un contributo importante al raggiungimento degli obbiettivi fissati dal Consiglio dell’Unione Europea (Febbraio 2007) nella Direttiva denominata “20/20/20”. “Fin dal giugno 2008 – si riferisce nell’ordine del giorno del Presidente Capitani - con apposita nota gli Uffici competenti della Provincia hanno sollecitato la Regione Umbria a procedere alla regolamentazione di tale uso in relazione anche alle continue richieste per il funzionamento delle pompe di calore ed ad individuare il canone regionale per la concessione laddove si prefigurasse un uso dell'acqua sotterranea, ma non avendo a tal proposito ricevuto alcuna comunicazione occorrerà valutare la necessità dell'apporto istruttorio dell'Agenzia (A.R.P.A), nel quadro di una politica di incentivazione dell'utilizzo di tecnologie che favoriscono l'efficienza energetica degli impianti, di proposte di canone che ne tengano conto, diversificando o meno l'uso domestico o privato dall'uso industriale”. Da parte loro i tecnici della Regione hanno ribadito l’importanza delle problematiche sollevate dal documento confermando l’impegno a costruire un percorso sinergico con la Provincia nella redazione della nuova legge regionale, affinché sia possibile normare in maniera efficace e definitiva la materia. Con il documento approvato all’unanimità si impegna il presidente e la giunta a regolamentare la questione ed a procedere alla redazione di una proposta di regolamento da far deliberare o legiferare dalla Regione Umbria che in relazione alle diverse fattispecie di uso (uso del sottosuolo non in falda, uso della falda in situ, uso dell'acqua con reimmissione) individui i corretti percorsi autorizzativi compresa l'eventuale autorizzazione allo scarico. Si chiede anche di promuovere iniziative sul territorio volte alla diffusione delle informazioni relative alle opportunità offerte dagli usi geotermici del sottosuolo. Ha auspicato uno snellimento delle procedure il consigliere dell’Idv Franco Granocchia, mentre Valerio Bazzoffia (Pdl) ha chiesto di fare chiarezza sui fluidi diversi dall’acqua che potrebbero essere impiegati in questo campo. Enrico Bastioli (SL) ha fatto presente come in ogni caso si tratti di una materia delicata, mentre Piero Sorcini (Pdl) ha proposto un incontro sul tema anche con il mondo dei professionisti.
AMB10054.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 26 aprile ’10 – Consente un minore dispendio energetico e una riduzione fino al 50% delle emissioni di anidride carbonica. Si tratta della geotermia, nuova tecnologia a disposizione di tutti i cittadini che tuttavia necessita ancora di una opportuna regolamentazione che faccia chiarezza soprattutto rispetto agli iter autorizzativi. Delle problematiche relative agli usi geotermici del sottosuolo e della mancante regolamentazione si è occupata più volte negli ultimi tempi la prima Commissione consiliare della Provincia, a partire da un ordine del giorno presentato dal presidente, Massimiliano Capitani. O.d.g che, a seguito di un’audizione con alcuni tecnici della Regione Umbria, chiamati a far luce sullo stato delle cose, si è trasformato in un documento approvato all’unanimità dall’intera Commissione. Secondo quanto riferito nel documento, i benefici termodinamici di un sistema geotermico (pompa di calore terra/acqua o acqua/acqua) sono dovuti principalmente al fatto che la temperatura della terra (o acqua di falda/pozzo), grazie all’immagazzinamento energetico della radiazione solare, si mantiene ad una temperatura quasi costante indipendentemente dalla stagione. Il rendimento energetico di un sistema geotermico (pompa di calore terra/acqua o acqua/acqua), grazie alla natura stessa della sua sorgente fredda (acqua o terra), è notevolmente superiore sia in termini di efficienza energetica che di continuità (nel periodo stagionale in cui è richiesto il suo funzionamento) a quello di una pompa termica convenzionale (aria/aria o aria/acqua). Un sistema geotermico può fornire l'acqua calda ai costi notevolmente ridotti; in base al modello di sistema geotermico ed al tipo di sottosuolo si può ridurre il consumo di energia primaria e conseguentemente anche le emissioni di C02 a partire da valori del 20% rispetto alle pompe termiche convenzionali. Le pompe di calore sono considerate “rinnovabili” per la quota parte di energia sottratta all’aria, all’acqua o al suolo e quindi possono dare un contributo importante al raggiungimento degli obbiettivi fissati dal Consiglio dell’Unione Europea (Febbraio 2007) nella Direttiva denominata “20/20/20”. “Fin dal giugno 2008 – si riferisce nell’ordine del giorno del Presidente Capitani - con apposita nota gli Uffici competenti della Provincia hanno sollecitato la Regione Umbria a procedere alla regolamentazione di tale uso in relazione anche alle continue richieste per il funzionamento delle pompe di calore ed ad individuare il canone regionale per la concessione laddove si prefigurasse un uso dell'acqua sotterranea, ma non avendo a tal proposito ricevuto alcuna comunicazione occorrerà valutare la necessità dell'apporto istruttorio dell'Agenzia (A.R.P.A), nel quadro di una politica di incentivazione dell'utilizzo di tecnologie che favoriscono l'efficienza energetica degli impianti, di proposte di canone che ne tengano conto, diversificando o meno l'uso domestico o privato dall'uso industriale”. Da parte loro i tecnici della Regione hanno ribadito l’importanza delle problematiche sollevate dal documento confermando l’impegno a costruire un percorso sinergico con la Provincia nella redazione della nuova legge regionale, affinché sia possibile normare in maniera efficace e definitiva la materia. Con il documento approvato all’unanimità si impegna il presidente e la giunta a regolamentare la questione ed a procedere alla redazione di una proposta di regolamento da far deliberare o legiferare dalla Regione Umbria che in relazione alle diverse fattispecie di uso (uso del sottosuolo non in falda, uso della falda in situ, uso dell'acqua con reimmissione) individui i corretti percorsi autorizzativi compresa l'eventuale autorizzazione allo scarico. Si chiede anche di promuovere iniziative sul territorio volte alla diffusione delle informazioni relative alle opportunità offerte dagli usi geotermici del sottosuolo. Ha auspicato uno snellimento delle procedure il consigliere dell’Idv Franco Granocchia, mentre Valerio Bazzoffia (Pdl) ha chiesto di fare chiarezza sui fluidi diversi dall’acqua che potrebbero essere impiegati in questo campo. Enrico Bastioli (SL) ha fatto presente come in ogni caso si tratti di una materia delicata, mentre Piero Sorcini (Pdl) ha proposto un incontro sul tema anche con il mondo dei professionisti.
AMB10054.ET