Secondo l'ultima indagine Eurobarometro, il 53% dei giovani europei è disposto a lavorare in un altro paese europeo, ma la mancanza di mezzi economici scoraggia molti di loro a compiere il primo passo in questa direzione, svolgendo all'estero una parte dei loro studi. L'indagine evidenzia l'esistenza di un enorme divario tra il diffuso desiderio dei giovani di lavorare all'estero e l'effettiva mobilità delle forze di lavoro: meno del 3% della popolazione attiva europea vive attualmente fuori dei propri confini nazionali. L'indagine, condotta nell'ambito della strategia "Youth on the Move" della Commissione, è stata pubblicata alla vigilia della Settimana europea della gioventù 2011. E’ dimostrato che gli studenti che compiono all'estero una parte dei loro studi o della loro formazione vedono aumentare le proprie possibilità di impiego e hanno maggiori probabilità di lavorare all'estero in un momento successivo della loro vita. I datori di lavoro giudicano con favore le competenze acquisite, come la capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità e le competenze interpersonali.
Dall'indagine emerge che soltanto un giovane europeo su sette (14%) è stato all'estero per motivi di studio o di formazione. Molti sono impossibilitati a farlo per mancanza di mezzi economici. Tra coloro che avrebbero voluto recarsi all'estero, il 33% afferma di avervi dovuto rinunciare perché non poteva permetterselo; quasi i due terzi (63%) di coloro che hanno compiuto tale esperienza hanno dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi.
Link utili:
http://ec.europa.eu/youthonthemove/
http://ec.europa.eu/public_opinion/whatsnew2011_en.htm
http://ec.europa.eu/youth/index_en.htm
Secondo l'ultima indagine Eurobarometro, il 53% dei giovani europei è disposto a lavorare in un altro paese europeo, ma la mancanza di mezzi economici scoraggia molti di loro a compiere il primo passo in questa direzione, svolgendo all'estero una parte dei loro studi. L'indagine evidenzia l'esistenza di un enorme divario tra il diffuso desiderio dei giovani di lavorare all'estero e l'effettiva mobilità delle forze di lavoro: meno del 3% della popolazione attiva europea vive attualmente fuori dei propri confini nazionali. L'indagine, condotta nell'ambito della strategia "Youth on the Move" della Commissione, è stata pubblicata alla vigilia della Settimana europea della gioventù 2011. E’ dimostrato che gli studenti che compiono all'estero una parte dei loro studi o della loro formazione vedono aumentare le proprie possibilità di impiego e hanno maggiori probabilità di lavorare all'estero in un momento successivo della loro vita. I datori di lavoro giudicano con favore le competenze acquisite, come la capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità e le competenze interpersonali.
Dall'indagine emerge che soltanto un giovane europeo su sette (14%) è stato all'estero per motivi di studio o di formazione. Molti sono impossibilitati a farlo per mancanza di mezzi economici. Tra coloro che avrebbero voluto recarsi all'estero, il 33% afferma di avervi dovuto rinunciare perché non poteva permetterselo; quasi i due terzi (63%) di coloro che hanno compiuto tale esperienza hanno dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi.
Link utili:
http://ec.europa.eu/youthonthemove/
http://ec.europa.eu/public_opinion/whatsnew2011_en.htm
http://ec.europa.eu/youth/index_en.htm