(Cittadino e Provincia) – Perugia 31 maggio 2012 – Il Consigliere regionale Orfeo Goracci e il consigliere provinciale Luca Baldelli esprimono netta opposizione all’idea, che pare prendere consistenza, di un Ente Ceri incaricato di supervisionare e, nei fatti, gestire la Festa dei Ceri a Gubbio. “Mille anni di storia – affermano in una nota i due esponente del Prc eugubino - attestano in maniera chiara ed inequivocabile il carattere popolare e spontaneo della Festa dei Ceri, specchio dell’eugubinità, dei sentimenti di devozione e appartenenza identitaria ad un tessuto comunitario. Una Festa “ di popolo “, corale e intimamente vissuta come quella dei Ceri, non può essere gestita da sovrastrutture organizzative riconducibili ad interessi “ di parte “. Da tempo si pensa a “ mettere le mani“ sulla Festa dei Ceri , annullandone genuinità, freschezza e spontaneità, in nome di mire poco nobili e completamente estranee alle sue radici. Istituzionalizzare in maniera del tutto impropria la Festa significa introdurre in essa i germi di quell’ interesse economico, privato o pubblico, da sempre foriero di discordie e degenerazioni. A chi, strumentalmente, parla della necessità di tutelare l’immagine della Festa, rispondiamo che la Festa si tutela da sola, con il popolo che la vive ogni anno , con l’Università dei Muratori, con l’azione del Comune che ne deve proteggere le innate e ataviche caratteristiche. Gli strumenti per tutelare la Festa sono già tutti in campo, con solide radici e ampissime capacità di intervento : tutto sta a volerli utilizzare al meglio ! A tal proposito, esprimiamo piuttosto una critica forte e intransigente all’operato dell’Amministrazione comunale che, ad un passo dall’ottenimento del riconoscimento della Festa come patrimonio dell’umanità, da parte dell’Unesco, ha lesinato il necessario impegno facendo sfumare l’obiettivo, al quale avevano lavorato parlamentari e governi di ogni colore negli ultimi 10 anni. Da una parte si rincorrono idee pericolose di “ Enti “, dall’altra ci si lasciano sfilare di mano riconoscimenti internazionali prestigiosi e ambiti : ci chiediamo dove sia la coerenza in una simile condotta e se non sia il caso, almeno , di sottoporre eventuali , dissennate scelte, al vaglio degli eugubini con una consultazione aperta e democratica. Gubbio e la sua Festa non sono in vendita ; chi vuole recitare le parti del “ sensale “, del “ venditore “ e dell’” acquirente “ non appartiene alla storia della comunità eugubina e tantomeno può pretendere di rappresentarla”.
Gc12201.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 31 maggio 2012 – Il Consigliere regionale Orfeo Goracci e il consigliere provinciale Luca Baldelli esprimono netta opposizione all’idea, che pare prendere consistenza, di un Ente Ceri incaricato di supervisionare e, nei fatti, gestire la Festa dei Ceri a Gubbio. “Mille anni di storia – affermano in una nota i due esponente del Prc eugubino - attestano in maniera chiara ed inequivocabile il carattere popolare e spontaneo della Festa dei Ceri, specchio dell’eugubinità, dei sentimenti di devozione e appartenenza identitaria ad un tessuto comunitario. Una Festa “ di popolo “, corale e intimamente vissuta come quella dei Ceri, non può essere gestita da sovrastrutture organizzative riconducibili ad interessi “ di parte “. Da tempo si pensa a “ mettere le mani“ sulla Festa dei Ceri , annullandone genuinità, freschezza e spontaneità, in nome di mire poco nobili e completamente estranee alle sue radici. Istituzionalizzare in maniera del tutto impropria la Festa significa introdurre in essa i germi di quell’ interesse economico, privato o pubblico, da sempre foriero di discordie e degenerazioni. A chi, strumentalmente, parla della necessità di tutelare l’immagine della Festa, rispondiamo che la Festa si tutela da sola, con il popolo che la vive ogni anno , con l’Università dei Muratori, con l’azione del Comune che ne deve proteggere le innate e ataviche caratteristiche. Gli strumenti per tutelare la Festa sono già tutti in campo, con solide radici e ampissime capacità di intervento : tutto sta a volerli utilizzare al meglio ! A tal proposito, esprimiamo piuttosto una critica forte e intransigente all’operato dell’Amministrazione comunale che, ad un passo dall’ottenimento del riconoscimento della Festa come patrimonio dell’umanità, da parte dell’Unesco, ha lesinato il necessario impegno facendo sfumare l’obiettivo, al quale avevano lavorato parlamentari e governi di ogni colore negli ultimi 10 anni. Da una parte si rincorrono idee pericolose di “ Enti “, dall’altra ci si lasciano sfilare di mano riconoscimenti internazionali prestigiosi e ambiti : ci chiediamo dove sia la coerenza in una simile condotta e se non sia il caso, almeno , di sottoporre eventuali , dissennate scelte, al vaglio degli eugubini con una consultazione aperta e democratica. Gubbio e la sua Festa non sono in vendita ; chi vuole recitare le parti del “ sensale “, del “ venditore “ e dell’” acquirente “ non appartiene alla storia della comunità eugubina e tantomeno può pretendere di rappresentarla”.
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