(Cittadino e Provincia – Gubbio 16 gennaio ’13) - Creatività, tecnica, innovazione, ecocompatibilità sono soltanto alcuni degli elementi alla base della “Serra acquaponica – Progetto autosufficienza”, inaugurata questa mattina all’Istituto tecnico statale “M. L. Cassata” di Gubbio alla presenza dell’assessore provinciale all’edilizia scolastica, autorità e ospiti. Un progetto – ideato e realizzato da Lucia Zoppis e Pietro Livi per l’Itis, dagli ingegneri Ascanio e Mauro Tagliaferro e da Davide Crescentini per l’Associazione Gaia, in collaborazione con la Provincia di Perugia, l’Itis Fianchetti Salviani di Città di Castello e Criea di Catania – che ha il grande merito di utilizzare elementi naturali e ecocompatibili per la coltivazione di piante, ortaggi e fiori. Il tutto ha preso le mosse dalla vecchia e malandata serra annessa al “Cassata” che la Provincia aveva in animo di demolire per motivi di sicurezza. La scuola, presentando il “progetto autosufficienza”, chiese di poter “salvare” la serra ponendo mano a piccoli interventi di recupero. Con poco più di 9mila euro la Provincia di Perugia, accogliendo con entusiasmo l’idea dell’Istituto, ha quindi bonificato la struttura dove nel frattempo erano cresciute piante infestanti, ha sostituito i vetri rotti con lastre trasparenti di sicurezza e realizzato l’impianto di riscaldamento. Piccoli, ma significativi interventi che hanno permesso il varo della struttura dove ora crescono piante officinali e ortaggi. Ma cos’è l’acquaponia? La parola unisce i termini “idroponia” (coltivazione delle piante in soluzione acquatica) e “acquicoltura” (coltivazione dei pesci). Il risultato è sorprendente: si ottengono contemporaneamente piante e pesce. Anzi si può dire che questi animali, meglio ancora i loro residui organici filtrati e resi nutrienti, diventano l’humus fondamentale perché le piante possano crescere e riprodursi. La serra del “Cassata” diventa così, a giusto titolo, una delle prime esperienze in Italia di questo tipo di coltivazioni. Un fiore all’occhiello che ha avuto anche l’impareggiabile merito di valorizzare l’ingegno dei giovani ai quali è stata data l’opportunità di concretizzare i loro sogni attraverso un progetto fattibile, a basso costo e di grande resa nell’ambito delle tecniche innovative che “sposano” l’ambiente.
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(Cittadino e Provincia – Gubbio 16 gennaio ’13) - Creatività, tecnica, innovazione, ecocompatibilità sono soltanto alcuni degli elementi alla base della “Serra acquaponica – Progetto autosufficienza”, inaugurata questa mattina all’Istituto tecnico statale “M. L. Cassata” di Gubbio alla presenza dell’assessore provinciale all’edilizia scolastica, autorità e ospiti. Un progetto – ideato e realizzato da Lucia Zoppis e Pietro Livi per l’Itis, dagli ingegneri Ascanio e Mauro Tagliaferro e da Davide Crescentini per l’Associazione Gaia, in collaborazione con la Provincia di Perugia, l’Itis Fianchetti Salviani di Città di Castello e Criea di Catania – che ha il grande merito di utilizzare elementi naturali e ecocompatibili per la coltivazione di piante, ortaggi e fiori. Il tutto ha preso le mosse dalla vecchia e malandata serra annessa al “Cassata” che la Provincia aveva in animo di demolire per motivi di sicurezza. La scuola, presentando il “progetto autosufficienza”, chiese di poter “salvare” la serra ponendo mano a piccoli interventi di recupero. Con poco più di 9mila euro la Provincia di Perugia, accogliendo con entusiasmo l’idea dell’Istituto, ha quindi bonificato la struttura dove nel frattempo erano cresciute piante infestanti, ha sostituito i vetri rotti con lastre trasparenti di sicurezza e realizzato l’impianto di riscaldamento. Piccoli, ma significativi interventi che hanno permesso il varo della struttura dove ora crescono piante officinali e ortaggi. Ma cos’è l’acquaponia? La parola unisce i termini “idroponia” (coltivazione delle piante in soluzione acquatica) e “acquicoltura” (coltivazione dei pesci). Il risultato è sorprendente: si ottengono contemporaneamente piante e pesce. Anzi si può dire che questi animali, meglio ancora i loro residui organici filtrati e resi nutrienti, diventano l’humus fondamentale perché le piante possano crescere e riprodursi. La serra del “Cassata” diventa così, a giusto titolo, una delle prime esperienze in Italia di questo tipo di coltivazioni. Un fiore all’occhiello che ha avuto anche l’impareggiabile merito di valorizzare l’ingegno dei giovani ai quali è stata data l’opportunità di concretizzare i loro sogni attraverso un progetto fattibile, a basso costo e di grande resa nell’ambito delle tecniche innovative che “sposano” l’ambiente.
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