Le parole del Presidente Guasticchi: "Un vivo senso di orgogliosa soddisfazione e di naturale compiacimento per la valorizzazione che si estende a tutto il territorio umbro..."
Le parole del Presidente Guasticchi: “Un vivo senso di orgogliosa soddisfazione e di naturale compiacimento per la valorizzazione che si estende a tutto il territorio umbro scende nei nostri cuori pensando al gesto altamente simbolico con cui il Presidente Napolitano, la sera del 7 dicembre, accenderà da Roma l’Albero di Natale che sovrasta la città di Gubbio in un’ideale salita gaia e colorata fino alla vetta del Monte Ingino”. “con questo gesto, per il quale va al Presidente il più sincero ringraziamento da parte dell’Ente che presiedo, si dà luce, nello stesso momento, alla immensa forma dell’Albero e alle speranze, alle attese e ai desideri che la comunità locale condivide con tutta la Nazione italiana, soprattutto in un momento storico di notevole crisi e di palese smarrimento fin nei riferimenti concreti della vita quotidiana”. “Accendere l’Albero, illuminare il monte, far discendere la luce sulla bellissima città di Gubbio acquista, dunque, l’ampio significato simbolico del ritrovamento di una meta e dell’acquisizione di nuove certezze. E che per cercare nuove certezze non dobbiamo andare chissà dove, ma limitarci a guardare in noi stessi, nella terra in cui viviamo e operiamo, è l’ulteriore significato che il gesto del Presidente Napolitano certamente ci ispira. L’albero – cioè la vegetazione, la natura – e la città – cioè la cultura, la convivenza, l’accoglienza – sono i capisaldi della tradizione e, anche, la nuova porta dalla quale confidiamo di uscire verso un futuro ricco di ripresa, cioè illuminato come l’Albero più grande del mondo, capace di dare più luce di quella presente in ogni angolo del mondo e, dunque, di estendere a tutto il mondo il suo calore e il suo colore nella notte più buia e più lunga dell’inverno. Sia questo, prima di tutto, un augurio per l’Italia che, appunto, attraverso il gesto del Presidente, si ritrova idealmente tutta a Gubbio la sera del 7 dicembre. E sia, in maniera del tutto particolare, un ringraziamento alla città di Gubbio e alla sua amministrazione comunale, garante di un andamento quotidiano della vita della comunità locale che, in primavera con i Ceri e in inverno con la fantasmagoria dell’Albero più grande del mondo, conferma di meritare il ruolo di protagonista della cultura umbra da tutti riconosciuto”. “I simboli dell’unità e della pace, del dialogo e dell’accoglienza, della ripresa e della solidarietà spesso sono fra noi in forma minima ed elementare ed è perciò compito della politica e dell’amministrazione coglierne la portata ed amplificarne universalmente il valore di progresso”
Le parole del Presidente Guasticchi: “Un vivo senso di orgogliosa soddisfazione e di naturale compiacimento per la valorizzazione che si estende a tutto il territorio umbro scende nei nostri cuori pensando al gesto altamente simbolico con cui il Presidente Napolitano, la sera del 7 dicembre, accenderà da Roma l’Albero di Natale che sovrasta la città di Gubbio in un’ideale salita gaia e colorata fino alla vetta del Monte Ingino”. “con questo gesto, per il quale va al Presidente il più sincero ringraziamento da parte dell’Ente che presiedo, si dà luce, nello stesso momento, alla immensa forma dell’Albero e alle speranze, alle attese e ai desideri che la comunità locale condivide con tutta la Nazione italiana, soprattutto in un momento storico di notevole crisi e di palese smarrimento fin nei riferimenti concreti della vita quotidiana”. “Accendere l’Albero, illuminare il monte, far discendere la luce sulla bellissima città di Gubbio acquista, dunque, l’ampio significato simbolico del ritrovamento di una meta e dell’acquisizione di nuove certezze. E che per cercare nuove certezze non dobbiamo andare chissà dove, ma limitarci a guardare in noi stessi, nella terra in cui viviamo e operiamo, è l’ulteriore significato che il gesto del Presidente Napolitano certamente ci ispira. L’albero – cioè la vegetazione, la natura – e la città – cioè la cultura, la convivenza, l’accoglienza – sono i capisaldi della tradizione e, anche, la nuova porta dalla quale confidiamo di uscire verso un futuro ricco di ripresa, cioè illuminato come l’Albero più grande del mondo, capace di dare più luce di quella presente in ogni angolo del mondo e, dunque, di estendere a tutto il mondo il suo calore e il suo colore nella notte più buia e più lunga dell’inverno. Sia questo, prima di tutto, un augurio per l’Italia che, appunto, attraverso il gesto del Presidente, si ritrova idealmente tutta a Gubbio la sera del 7 dicembre. E sia, in maniera del tutto particolare, un ringraziamento alla città di Gubbio e alla sua amministrazione comunale, garante di un andamento quotidiano della vita della comunità locale che, in primavera con i Ceri e in inverno con la fantasmagoria dell’Albero più grande del mondo, conferma di meritare il ruolo di protagonista della cultura umbra da tutti riconosciuto”. “I simboli dell’unità e della pace, del dialogo e dell’accoglienza, della ripresa e della solidarietà spesso sono fra noi in forma minima ed elementare ed è perciò compito della politica e dell’amministrazione coglierne la portata ed amplificarne universalmente il valore di progresso”