(Cittadino e Provincia – Perugia, 14 aprile ’12) – Il tesserino regionale segnacatture per le acque di categoria A deve essere eliminato, ma fin quando resterà in vigore le associazioni dei pescatori dovranno essere maggiormente responsabilizzate sulla restituzione dello stesso da parte dei pescatori. Queste sono in sintesi le richieste avanzate della III Commissione consiliare permanente riunita nei giorni scorsi. “Nelle intenzioni regionali – è stato detto in Commissione - il tesserino è stato istituito per fini scientifici e precisamente per effettuare un censimento sul pescato poiché i pescatori vi devono annotare la tipologia, il peso, la lunghezza del pesce pescato”. “Però finora – come ha spiegato l’ittiologo della Provincia Mauro Natali, responsabile Ufficio Gestione Fauna Ittica e Centri Ittiogenici - non sono emersi dati utili ai fini della gestione ittica in quanto i risultati giungono dopo due anni e in più i pescatori vi possono annotare di tutto poiché non vi è alcun controllo sulla veridicità di ciò che è scritto”. Altro aspetto rimarcato in sede di lavori è stato quello relativo alle sanzioni per le mancate restituzioni di questi tesserini, istituite con legge regionale 15/2008. Sì perché vi è l’obbligo, in capo ai pescatori, di restituirlo e fino a qualche tempo fa il venir meno dell’adempienza faceva scattare la sanzione di 40 euro. Ora, la legge regionale 14/’11 ha abolito, con efficacia retroattiva, le sanzioni elevate nel 2009 e 2011, ma rimane aperta solo la questione per il 2010. La III Commissione ha deciso, quindi, di chiedere un confronto con i rappresentanti regionali e delle associazioni di pescatori e di elaborare un ordine del giorno unitario. Tutti gli esponenti delle forze politiche rappresentate in Commissione (Idv, PdL, Pd, Socialisti Riformisti, Prc) sono d’accordo sull’abolizione del tesserino, l’eliminazione delle sanzioni e la richiesta di confronto, “perché non è giusto appesantire i cittadini di carichi burocratici inutili”.
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 14 aprile ’12) – Il tesserino regionale segnacatture per le acque di categoria A deve essere eliminato, ma fin quando resterà in vigore le associazioni dei pescatori dovranno essere maggiormente responsabilizzate sulla restituzione dello stesso da parte dei pescatori. Queste sono in sintesi le richieste avanzate della III Commissione consiliare permanente riunita nei giorni scorsi. “Nelle intenzioni regionali – è stato detto in Commissione - il tesserino è stato istituito per fini scientifici e precisamente per effettuare un censimento sul pescato poiché i pescatori vi devono annotare la tipologia, il peso, la lunghezza del pesce pescato”. “Però finora – come ha spiegato l’ittiologo della Provincia Mauro Natali, responsabile Ufficio Gestione Fauna Ittica e Centri Ittiogenici - non sono emersi dati utili ai fini della gestione ittica in quanto i risultati giungono dopo due anni e in più i pescatori vi possono annotare di tutto poiché non vi è alcun controllo sulla veridicità di ciò che è scritto”. Altro aspetto rimarcato in sede di lavori è stato quello relativo alle sanzioni per le mancate restituzioni di questi tesserini, istituite con legge regionale 15/2008. Sì perché vi è l’obbligo, in capo ai pescatori, di restituirlo e fino a qualche tempo fa il venir meno dell’adempienza faceva scattare la sanzione di 40 euro. Ora, la legge regionale 14/’11 ha abolito, con efficacia retroattiva, le sanzioni elevate nel 2009 e 2011, ma rimane aperta solo la questione per il 2010. La III Commissione ha deciso, quindi, di chiedere un confronto con i rappresentanti regionali e delle associazioni di pescatori e di elaborare un ordine del giorno unitario. Tutti gli esponenti delle forze politiche rappresentate in Commissione (Idv, PdL, Pd, Socialisti Riformisti, Prc) sono d’accordo sull’abolizione del tesserino, l’eliminazione delle sanzioni e la richiesta di confronto, “perché non è giusto appesantire i cittadini di carichi burocratici inutili”.
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