"La sicurezza non ha colore politico, stringiamoci intorno al sindaco di Perugia, ognuno faccia la sua parte - E' urgente reagire, il nostro Corpo di Polizia è in campo con le altre forze dell'ordine per tutelare i cittadini"
Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, all’indomani della trasmissione messa in onda da La7, lancia un appello affinché tutti siano vicini al Sindaco di Perugia che “non deve essere lasciato solo in questa difficile battaglia alla criminalità che detiene il potere nello spaccio degli stupefacenti”.
“Non dobbiamo caricare di responsabilità il sindaco di Perugia, ogni Istituzione deve fare la sua parte, la sicurezza non ha colore politico”.
“E’ urgente infatti che la nostra comunità reagisca con grande forza e metta a nudo le responsabilità che emergono da un contesto molto più complesso di quello che appare nel servizio trasmesso in tv. Non vorrei pensare che dietro a tutto questo si nasconda una strategia di cui è difficile disegnare i contorni. Dopo il processo per l’omicidio di Meredith Kercher, si continua a penalizzare l’immagine di Perugia, in una sorta di gogna mediatica che danneggia gravemente la nostra città, nel contesto di un’analisi della situazione parziale e strumentale”. “E’ questa l’occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza del ‘Patto per Perugia Sicura’, strumento di garanzia per i cittadini che vede un grande impegno delle forze dell’ordine e degli enti locali nella lotta alla criminalità e che vuole aumentare la percezione della sicurezza da parte dell’intera collettività”.
“La Provincia di Perugia, con il suo Corpo di Polizia, è vicina al sindaco di Perugia Wladimiro Boccali per tutelare la sicurezza dei cittadini e per rafforzare la rete delle forze dell’ordine che vigilano sulla città e che ogni giorno combattono con i propri mezzi anche la crimininalità sul fronte delle sostanze stupefacenti. Un problema che ha fatto di Perugia il soggetto principe di una campagna mediatica nazionale, trasformando la sua immagine di città legata alle politiche della pace e dei diritti umani, civile e cosmopolita, in un’immagine negativa e, per di più, con una sorta di complicità morale rispetto a questa situazione”.
Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, all’indomani della trasmissione messa in onda da La7, lancia un appello affinché tutti siano vicini al Sindaco di Perugia che “non deve essere lasciato solo in questa difficile battaglia alla criminalità che detiene il potere nello spaccio degli stupefacenti”.
“Non dobbiamo caricare di responsabilità il sindaco di Perugia, ogni Istituzione deve fare la sua parte, la sicurezza non ha colore politico”.
“E’ urgente infatti che la nostra comunità reagisca con grande forza e metta a nudo le responsabilità che emergono da un contesto molto più complesso di quello che appare nel servizio trasmesso in tv. Non vorrei pensare che dietro a tutto questo si nasconda una strategia di cui è difficile disegnare i contorni. Dopo il processo per l’omicidio di Meredith Kercher, si continua a penalizzare l’immagine di Perugia, in una sorta di gogna mediatica che danneggia gravemente la nostra città, nel contesto di un’analisi della situazione parziale e strumentale”. “E’ questa l’occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza del ‘Patto per Perugia Sicura’, strumento di garanzia per i cittadini che vede un grande impegno delle forze dell’ordine e degli enti locali nella lotta alla criminalità e che vuole aumentare la percezione della sicurezza da parte dell’intera collettività”.
“La Provincia di Perugia, con il suo Corpo di Polizia, è vicina al sindaco di Perugia Wladimiro Boccali per tutelare la sicurezza dei cittadini e per rafforzare la rete delle forze dell’ordine che vigilano sulla città e che ogni giorno combattono con i propri mezzi anche la crimininalità sul fronte delle sostanze stupefacenti. Un problema che ha fatto di Perugia il soggetto principe di una campagna mediatica nazionale, trasformando la sua immagine di città legata alle politiche della pace e dei diritti umani, civile e cosmopolita, in un’immagine negativa e, per di più, con una sorta di complicità morale rispetto a questa situazione”.