"Grazie per averci arricchito di intensa spiritualitÃÂ "
La dichiarazione del Presidente Guasticchi: “Il carattere che Benedetto XVI ha dato alle sue visite in Umbria, ai momenti in cui il suo cuore si è stretto a quello degli umbri nel nome di San Benedetto e di San Francesco, è sempre stato improntato a un senso di profondo, intimo raccoglimento pur nel vivo dell'impegno liturgico pubblico e della testimonianza altissima e corale della parola e del dialogo tra le fedi. Ricordando l'incedere del Santo Padre, il suo passare tra folle di fedeli e di persone in cerca di un contatto più profondo con la propria anima, tornano alla memoria il gesto e lo sguardo di un Pontefice che si è sempre posto al servizio dell'umanità sofferente, che ha visibilmente portato sulle sue spalle la croce condivisa con ogni uomo, con ogni donna che ha rivolto a lui un pensiero, un'acclamazione, un'implorazione. Il legame che egli ha stretto con i due Santi umbri si è esteso a ognuno di noi che vive in questa terra, a ognuno dei nostri ospiti, a ogni memoria, a ogni traccia di sensata vita della comunità locale. Per questo, il suo passaggio in Umbria resterà indelebile e profondamente umano, è ancora, fortemente leggibile, il segno del cammino di un uomo, oltre che del Sommo Pontefice, lungo vie di spiritualità che ogni giorno ognuno di noi scopre come nuove e ricche di inedite prospettive. Per averci così tanto arricchito di intensa spiritualità fino all'ultimo incontro del 27 ottobre 2011, noi gli siamo grati e continueremo a orientarci nelle sue scelte così sofferte facendo riferimento a quell'uomo che, da Pontefice della Chiesa cattolica, ha percorso con estrema, solenne umiltà le strade della nostra terra”
La dichiarazione del Presidente Guasticchi: “Il carattere che Benedetto XVI ha dato alle sue visite in Umbria, ai momenti in cui il suo cuore si è stretto a quello degli umbri nel nome di San Benedetto e di San Francesco, è sempre stato improntato a un senso di profondo, intimo raccoglimento pur nel vivo dell'impegno liturgico pubblico e della testimonianza altissima e corale della parola e del dialogo tra le fedi. Ricordando l'incedere del Santo Padre, il suo passare tra folle di fedeli e di persone in cerca di un contatto più profondo con la propria anima, tornano alla memoria il gesto e lo sguardo di un Pontefice che si è sempre posto al servizio dell'umanità sofferente, che ha visibilmente portato sulle sue spalle la croce condivisa con ogni uomo, con ogni donna che ha rivolto a lui un pensiero, un'acclamazione, un'implorazione. Il legame che egli ha stretto con i due Santi umbri si è esteso a ognuno di noi che vive in questa terra, a ognuno dei nostri ospiti, a ogni memoria, a ogni traccia di sensata vita della comunità locale. Per questo, il suo passaggio in Umbria resterà indelebile e profondamente umano, è ancora, fortemente leggibile, il segno del cammino di un uomo, oltre che del Sommo Pontefice, lungo vie di spiritualità che ogni giorno ognuno di noi scopre come nuove e ricche di inedite prospettive. Per averci così tanto arricchito di intensa spiritualità fino all'ultimo incontro del 27 ottobre 2011, noi gli siamo grati e continueremo a orientarci nelle sue scelte così sofferte facendo riferimento a quell'uomo che, da Pontefice della Chiesa cattolica, ha percorso con estrema, solenne umiltà le strade della nostra terra”