L'intervento della Consigliera di Parità Bistocchi
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 25 marzo ‘25 – Migliorare la comunicazione, connettersi con il prossimo, attivare una crescita personale. Per gli studenti del Liceo Artistico Bernardino di Betto e dell’Istituto di Istruzione Superiore Giordano Bruno passa da qui il processo di cambiamento necessario per raggiungere la parità di genere.
Dopo quattro mesi le classi dei due istituti superiori perugini coinvolte nel progetto “Il rispetto nelle relazioni: Obiettivo Parità di Genere”, promosso dalla Consigliera di parità della Provincia di Perugia, sono tornate in Piazza Italia per presentare gli esiti dei loro lavori.
Il progetto, il primo voluto dalla consigliera di Parità Elena Bistocchi, era stato infatti presentato nella Sala del Consiglio provinciale in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
In questo lasso di tempo gli studenti, coadiuvati da docenti ed esperti, hanno lavorato sui temi del rispetto nelle relazioni e la decostruzione degli stereotipi di genere e sul linguaggio di genere, proponendo elaborati, scritti multimediali, riflessioni su testi letterari e dando spazio alla propria creatività.
“E’ il primo progetto – ha spiegato Bistocchi - a cui come Consigliera di Parità mi sono dedicata. Abbiamo tenuto incontri con docenti ed lavorato insieme con le scuole. L’idea nasce dalla possibilità di dare agli studenti strumenti per de-costruire stereotipi, costruire relazioni su rispetto, parità e reciprocità. Importanti contributi sono arrivati anche dagli esperti coinvolti nel progetto”.
"La Provincia ha sempre investito sulla parità di genere"
Foto di gruppo
“La Provincia di Perugia ha immediatamente accolto l’idea giunta dalla Consigliera di Parità – ha sostenuto la consigliera provinciale delegata alla promozione delle pari opportunità Francesca Pasquino - ed è sempre stata al suo fianco. Il progetto è incentrato su quelli che sono i temi di partenza delle politiche di parità di genere: costruzione, rispetto delle relazioni e ‘distruzione’ degli stereotipi di genere. Questi temi vi accompagnino in tutto il cammino – ha poi augurato ai giovani presenti - perché sono i primi passi per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere. La Provincia ha sempre investito sulla parità di genere accanto ai giovani, ritenendo fondamentale che i primi interlocutori siano proprio le nuove generazioni. Dobbiamo creare le condizioni affinché le scelte siano veramente libere”.
“Scuola e insegnanti hanno un ruolo cruciale – hanno detto i docenti nell’introdurre la presentazione dei diversi elaborati - perché è a scuola che si formano le basi del pensiero critico e la capacità di relazionarsi con gli altri. Ma il cambiamento non può avvenire solo a scuola: serve un impegno collettivo”.
Per Rosella De Leonibus psicologa-psicoterapeuta i lavori realizzati dalle due scuole sono stati commoventi, toccanti, profondi ed hanno utilizzato un linguaggio forte e potente. “Rispetto e riguardo hanno in comune la parola ‘sguardo’ – ha poi spiegato -. Se non ti vedo non esisti, e se non esisti non sei una persona ma un mezzo, un oggetto. Va rispettata – ha esortato - ogni manifestazione di sesso, corpo, modo di amare conforme o no, progetto di vita, modo di esprimersi, ogni condizione sociale e culturale”.
"Il vostro tempo è il presente"
Gli studenti nella Sala del Consiglio provinciale
Profonda gratitudine per aver potuto partecipare al progetto è stata espressa dall’antropologa RobertaPompili. “I vostri lavori – ha riflettuto – sono frutto della libertà di espressione e di parola, la stessa che oggi purtroppo nel mondo che ci circonda è sotto attacco. C’è una violenza incredibile su cui occorre interrogarci. Voi avete i germi della democrazia dentro di voi”.
“Ho molto apprezzato le vostre ricerche – ha infine commentato l’antropologo Andrea Ravenda -: vi invito tuttavia a uscire dalle statistiche e a fare delle indagini qualitative, a fare indagini sulle relazioni della quotidianità, perché lo stereotipo anche quando non è conclamato, agisce in profondità. Il vostro tempo non è il futuro, ma il presente: è necessario che voi vi agitiate e esercitiate sempre lo spirito critico”.
Di opere meravigliose ha parlato Bistocchi in chiusura di giornata, congedando i giovani presenti con la frase: “L’unica fedeltà che abbia un senso è quella a se stessi”.
PO25011.ET
modificato il 25/03/2025
Il primo progetto introdotto da Elena Bistocchi
L'intervento della Consigliera di Parità Bistocchi
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 25 marzo ‘25 – Migliorare la comunicazione, connettersi con il prossimo, attivare una crescita personale. Per gli studenti del Liceo Artistico Bernardino di Betto e dell’Istituto di Istruzione Superiore Giordano Bruno passa da qui il processo di cambiamento necessario per raggiungere la parità di genere.
Dopo quattro mesi le classi dei due istituti superiori perugini coinvolte nel progetto “Il rispetto nelle relazioni: Obiettivo Parità di Genere”, promosso dalla Consigliera di parità della Provincia di Perugia, sono tornate in Piazza Italia per presentare gli esiti dei loro lavori.
Il progetto, il primo voluto dalla consigliera di Parità Elena Bistocchi, era stato infatti presentato nella Sala del Consiglio provinciale in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
In questo lasso di tempo gli studenti, coadiuvati da docenti ed esperti, hanno lavorato sui temi del rispetto nelle relazioni e la decostruzione degli stereotipi di genere e sul linguaggio di genere, proponendo elaborati, scritti multimediali, riflessioni su testi letterari e dando spazio alla propria creatività.
“E’ il primo progetto – ha spiegato Bistocchi - a cui come Consigliera di Parità mi sono dedicata. Abbiamo tenuto incontri con docenti ed lavorato insieme con le scuole. L’idea nasce dalla possibilità di dare agli studenti strumenti per de-costruire stereotipi, costruire relazioni su rispetto, parità e reciprocità. Importanti contributi sono arrivati anche dagli esperti coinvolti nel progetto”.
"La Provincia ha sempre investito sulla parità di genere"
Foto di gruppo
“La Provincia di Perugia ha immediatamente accolto l’idea giunta dalla Consigliera di Parità – ha sostenuto la consigliera provinciale delegata alla promozione delle pari opportunità Francesca Pasquino - ed è sempre stata al suo fianco. Il progetto è incentrato su quelli che sono i temi di partenza delle politiche di parità di genere: costruzione, rispetto delle relazioni e ‘distruzione’ degli stereotipi di genere. Questi temi vi accompagnino in tutto il cammino – ha poi augurato ai giovani presenti - perché sono i primi passi per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere. La Provincia ha sempre investito sulla parità di genere accanto ai giovani, ritenendo fondamentale che i primi interlocutori siano proprio le nuove generazioni. Dobbiamo creare le condizioni affinché le scelte siano veramente libere”.
“Scuola e insegnanti hanno un ruolo cruciale – hanno detto i docenti nell’introdurre la presentazione dei diversi elaborati - perché è a scuola che si formano le basi del pensiero critico e la capacità di relazionarsi con gli altri. Ma il cambiamento non può avvenire solo a scuola: serve un impegno collettivo”.
Per Rosella De Leonibus psicologa-psicoterapeuta i lavori realizzati dalle due scuole sono stati commoventi, toccanti, profondi ed hanno utilizzato un linguaggio forte e potente. “Rispetto e riguardo hanno in comune la parola ‘sguardo’ – ha poi spiegato -. Se non ti vedo non esisti, e se non esisti non sei una persona ma un mezzo, un oggetto. Va rispettata – ha esortato - ogni manifestazione di sesso, corpo, modo di amare conforme o no, progetto di vita, modo di esprimersi, ogni condizione sociale e culturale”.
"Il vostro tempo è il presente"
Gli studenti nella Sala del Consiglio provinciale
Profonda gratitudine per aver potuto partecipare al progetto è stata espressa dall’antropologa RobertaPompili. “I vostri lavori – ha riflettuto – sono frutto della libertà di espressione e di parola, la stessa che oggi purtroppo nel mondo che ci circonda è sotto attacco. C’è una violenza incredibile su cui occorre interrogarci. Voi avete i germi della democrazia dentro di voi”.
“Ho molto apprezzato le vostre ricerche – ha infine commentato l’antropologo Andrea Ravenda -: vi invito tuttavia a uscire dalle statistiche e a fare delle indagini qualitative, a fare indagini sulle relazioni della quotidianità, perché lo stereotipo anche quando non è conclamato, agisce in profondità. Il vostro tempo non è il futuro, ma il presente: è necessario che voi vi agitiate e esercitiate sempre lo spirito critico”.
Di opere meravigliose ha parlato Bistocchi in chiusura di giornata, congedando i giovani presenti con la frase: “L’unica fedeltà che abbia un senso è quella a se stessi”.