"Il ricordo di chi ha dato la vita per la libertÃÂ insegnamento e faro per le giovani generazioni. Da Pietralunga oggi si scrive una nuova pagina di storia e civiltÃÂ ."
Pietralunga 14 dicembre ’13 – “Il ricordo di chi ha dato la vita per la libertà insegnamento e faro per le giovani generazioni. Da Pietralunga oggi si scrive una nuova pagina di storia e civiltà."
È quanto a dichiarato il Presidente della Provincia di Perugina Marco Vincio Guasticchi in occasione della cerimonia per l’istallazione a Pietralunga della targa-lapide presso il Monumento regionale al partigiano, in onore delle sedici medaglie d’oro al valor militare umbre della Guerra di liberazione 1943-1945.
L’iniziativa, che si è svolta in occasione del 70° anniversario dell’inizio della Resistenza e è stata voluta e promossa dal Comitato provinciale di Perugia dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia in collaborazione con il Comune di Pietralunga e la Regione Umbria.
"La pace scritta nel disegno urbanistico e nella quiete ambientale della città di Pietralunga – continua Gusticchi - nasconde un lunghissimo destino di sangue e di sacrificio di giovani vite umane che il Monumento regionale al Partigiano Umbro s'impegna ad onorare, ricordare, far conoscere alle generazioni che si susseguono nell'amore per la nostra terra e per i valori civili ai quali essa da sempre si ispira.
Su questa scia inesauribile di verità storica e di impegno civile oggi si fissa un ulteriore, grande passaggio di memoria, il ricordo e l'ammonimento perenne che discendono dai nomi dei decorati con medaglia d'oro al valor militare ai quali si dedica la targa-lapide presso il Museo regionale. La commozione è forte, perché, al di là dell'intensità della cerimonia della scopertura della lapide, il semplice scorrere i nomi dei giovani che vengono oggi decorati fa scendere in fondo al cuore un moto impetuoso di riconoscenza e di gratitudine, di affetto e di pietas, di calda umanità filiale verso coloro che sono rimasti nostri padri anche se li abbiamo persi nel pieno della loro giovinezza.
I loro nomi, ancora oggi, li sentiamo come quelli di un genitore, di un fratello maggiore, di un amico dal quale sarebbe stato bello imparare cose nuove, comportamenti coerenti e dignitosi, valori immutabili di onestà e pulizia interiore. Ed essi, i nostri padri, i nostri nonni morti giovanissimi, a loro volta, quando settant'anni fa sono caduti per la libertà d'Italia saranno sicuramente andati col pensiero a quanti, per realizzare l'Unità d'Italia, un secolo prima, avevano patito in qualche maniera.
lo stesso destino. Questa lunghissima catena di resistenza e di coraggio, di eroismo militare e di generosità spesa nella quotidianità giunge fino a noi, nella pace incorrotta di Pietralunga, arricchita da quanto è stato fatto per la memoria della Resistenza e da quanto, ancora, seppure progettato, resta ancora da fare. Con questo impegno, per quanto sarà possibile compire da parte di ognuno di noi nell'interesse del Museo regionale di Pietralunga, - conclude Guasticchi - a usciamo rafforzati dall'atmosfera della celebrazione odierna e ci sentiamo più motivati a sentire la storia non solo come una pagina di libro ma come azione viva che non si esaurisce con la morte dei protagonisti."
Pietralunga 14 dicembre ’13 – “Il ricordo di chi ha dato la vita per la libertà insegnamento e faro per le giovani generazioni. Da Pietralunga oggi si scrive una nuova pagina di storia e civiltà."
È quanto a dichiarato il Presidente della Provincia di Perugina Marco Vincio Guasticchi in occasione della cerimonia per l’istallazione a Pietralunga della targa-lapide presso il Monumento regionale al partigiano, in onore delle sedici medaglie d’oro al valor militare umbre della Guerra di liberazione 1943-1945.
L’iniziativa, che si è svolta in occasione del 70° anniversario dell’inizio della Resistenza e è stata voluta e promossa dal Comitato provinciale di Perugia dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia in collaborazione con il Comune di Pietralunga e la Regione Umbria.
"La pace scritta nel disegno urbanistico e nella quiete ambientale della città di Pietralunga – continua Gusticchi - nasconde un lunghissimo destino di sangue e di sacrificio di giovani vite umane che il Monumento regionale al Partigiano Umbro s'impegna ad onorare, ricordare, far conoscere alle generazioni che si susseguono nell'amore per la nostra terra e per i valori civili ai quali essa da sempre si ispira.
Su questa scia inesauribile di verità storica e di impegno civile oggi si fissa un ulteriore, grande passaggio di memoria, il ricordo e l'ammonimento perenne che discendono dai nomi dei decorati con medaglia d'oro al valor militare ai quali si dedica la targa-lapide presso il Museo regionale. La commozione è forte, perché, al di là dell'intensità della cerimonia della scopertura della lapide, il semplice scorrere i nomi dei giovani che vengono oggi decorati fa scendere in fondo al cuore un moto impetuoso di riconoscenza e di gratitudine, di affetto e di pietas, di calda umanità filiale verso coloro che sono rimasti nostri padri anche se li abbiamo persi nel pieno della loro giovinezza.
I loro nomi, ancora oggi, li sentiamo come quelli di un genitore, di un fratello maggiore, di un amico dal quale sarebbe stato bello imparare cose nuove, comportamenti coerenti e dignitosi, valori immutabili di onestà e pulizia interiore. Ed essi, i nostri padri, i nostri nonni morti giovanissimi, a loro volta, quando settant'anni fa sono caduti per la libertà d'Italia saranno sicuramente andati col pensiero a quanti, per realizzare l'Unità d'Italia, un secolo prima, avevano patito in qualche maniera.
lo stesso destino. Questa lunghissima catena di resistenza e di coraggio, di eroismo militare e di generosità spesa nella quotidianità giunge fino a noi, nella pace incorrotta di Pietralunga, arricchita da quanto è stato fatto per la memoria della Resistenza e da quanto, ancora, seppure progettato, resta ancora da fare. Con questo impegno, per quanto sarà possibile compire da parte di ognuno di noi nell'interesse del Museo regionale di Pietralunga, - conclude Guasticchi - a usciamo rafforzati dall'atmosfera della celebrazione odierna e ci sentiamo più motivati a sentire la storia non solo come una pagina di libro ma come azione viva che non si esaurisce con la morte dei protagonisti."