Guasticchi "Partiamo con anticipo perché non vogliamo arrivare in estate senza aver dato corso ai progetti e lavori di manutenzione"
(Cittadino e Provincia – Perugia 28 settembre) - Il rilancio del Trasimeno, con la sua programmazione quinquennale e la sua manutenzione ordinaria e straordinaria, deve diventare una questione non solo regionale ma di carattere nazionale per la sua centralità ambientale, faunistica e turistica. E’ questa la posizione ufficiale presa, questa mattina, nella riunione avvenuta in Provincia, fortemente voluta dal Presidente Marco Vinicio Guasticchi, per pianificare gli interventi per il bacino lacustre umbro. Alla riunione sono intervenuti gli assessori provinciali Roberto Bertini e Stefano Feligioni, l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini e i sindaci delle città che gravitano sul Trasimeno: Sergio Batino (Castiglione del Lago), Massimo Alunni Proietti (Magione) Claudio Bellaveglia (Passignano), Mario Bocerani (Tuoro) e Luciana Bianco (Panicale); il presidente della Comunità Montana del Trasimeno Massimo Bianchi, l’assessore all’urbanistica di Città della Pieve Luca Cesaretti.
I membri del Tavolo provinciale per la progettazione quinquennale del Trasimeno hanno anche deciso all’unanimità di creare delle sinergie economiche per portare avanti delle azioni mirate al miglioramento dell’afflusso delle acqua, la pulitura dei fossi e canali, il taglio delle piante idrovore (le alghe) e la manutenzione di scese e dei pontili. L’entità del fondo congiunto si dovrebbe aggirare intorno ai 700mila euro (più ovviamente i denari già stanziati a bilancio dagli enti di riferimento Regione e Provincia) e nei prossimi mesi, con la realizzazione dei bilanci, verrà ufficializzato. L’unità per il Trasimeno consentirà, nonostante i tagli del Governo agli enti locali, di poter avere progetti operativi a partire da febbraio.
La Provincia, a nome del Tavolo per il Trasimeno, ha intenzione di aprire anche una riflessione con la Guardia Forestale per cercare un’azione comune e nella legalità che permettà di evitare malintesi e anche degli intoppi burocratici.
“Abbiamo deciso di iniziare a settembre a prendere decisioni fondamentali per la tutela e il rilancio del Lago Trasimeno – spiega Marco Vinicio Guasticchi - proprio per non ritrovarci ancora una volta impreparati o con il fiato corto quando all’inizio dell’estate si ripresenterà la solita emergenza. Partiamo dunque in tempo, senza troppi filosofismi ma operativi, perché vogliamo effettuare una programmazione quinquennale seria e che possa risolvere i problemi e non solo tamponarli. Ai sindaci e ai rappresentanti della comunità montana ho ribadito che in Provincia c’è un nuovo corso: non saremo quelli degli interventi dell’ultimo minuto che vanno ad alimentare delle pericolose voci fuori bilancio che possono essere oggetto di interesse della Corte dei Conti”.
Dal dibattito sono emerse diverse criticità, oltre la non certezza dei fondi nazionali per il Trasimeno, tra cui la questione del materiale di estrazione del fondale del Lago attraverso l’opera di dragaggio, fondamentale per consentire la navigazione pubblica e privata. La criticità è determinata da una normativa nazionale ambigua che secondo alcune interpretazione considerebbe questi fanghi dei rifiuti che devono avere un trattamento e uno smaltimento speciale e non potrebbero essere utilizzati – come era la regola tra gli anni ’50 e ’60 – per le sponde e terrapieni. Questo comporta per la Provincia una spesa estremamente onerosa che di fatto va a limitare poi sia l’opera di dragaggio che quella delle manutenzioni. La situazione sarebbe totalmente a favore del Lago se i fanghi non fossero riconosciuti come rifiuti ma come risorse “bio” da riutilizzare, dato che si liberebbero molte risorse. Il Presidente Marco Vinicio Guasticchi ha chiesto un intervento all’assessore regionale Lamberto Bottini su questo aspetto.
“Nel Piano dei rifiuti regionali – ha spiegato l’assessore Bottini – avevamo considerato, stando alla legge di riferimento, i fanghi del fondale lacustre non come rifiuti speciali. Ma questa modifica è attualmente bloccata dal Governo che la considera in contrasto con le normative. A questo punto è necessario chiedere in maniera urgente un incontro con Governo e Ministero competente per avere certezze sia su questo aspetto che sui fondi da destinare al Lago. Ritengo che il Trasimeno è patrimonio del Paese e quindi le istituzioni nazionali non possono restare indifferenti”.
I sindaci dell’area Trasimeno sono stati rassicurati anche in fatto di sorveglianza contro gli attingimenti selvaggi nonostante i divieti per cercare di impoverire ulteriormente il bacino lacustre. “Stiamo riorganizzando e potenziando la Polizia Provinciale – ha spiegato ai sindaci il Presidente Guasticchi – che potrà contare a breve su 60 nuove unità. Le squadre saranno sempre più radicate sul territorio e quindi cercheremo di debellare il fenomeno degli attingimenti notturni illegali”.
Stando alla tabella dei tecnici della Provincia i prelievi idrici hanno subito una drastica riduzione dal 2000 ad ad oggi: si è passati da 6 milioni di metri cubi d’acqua al milione del 2009. Tradotto in centrimetri: ad oggi i prelievi sottraggono al Lago un centimetro all’anno contro i sei del passato. La Provincia insieme all’Università degli Studi di Perugia sta predisponendo un nuovo piano sul fabbisogno per l’agricoltura lacustre dei prelievi idrici.
Il Tavolo per il rilancio del Trasimeno, nella seduta di oggi, ha anche deliberato una nuova trattativa con Apm – l’azienda che cura il trasporto e i collegamenti via acqua – e con gli assessori al trasporto di Provincia e Regione. Scopo aumentare e rendere più flessibili le corse. Infatti da Castiglione del Lago non c’è nessun collegamento con l’Isola Polvese – lo si potrebbe attivare nel periodo estivo -. Mentre dagli altri centri lacustri – vedi Passignano e Magione – i collegamenti cessano dopo le 19 (per l’Isola Povese) non valorizzando così le potenzialità economiche dell’isola.
La Comunità Montana del Trasimeno si è detta disponibile, previa una programmazione quinquennale e nuove convenzioni, ad rinnovare il proprio parco macchine di lavoro per la manutenzione dei fondali, delle sponde del lago e del taglio delle piante idrovore.
Il Tavolo per il rilancio del Trasimeno sarà di nuovo convocato a fine ottobre.
Lag09035.NB/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia 28 settembre) - Il rilancio del Trasimeno, con la sua programmazione quinquennale e la sua manutenzione ordinaria e straordinaria, deve diventare una questione non solo regionale ma di carattere nazionale per la sua centralità ambientale, faunistica e turistica. E’ questa la posizione ufficiale presa, questa mattina, nella riunione avvenuta in Provincia, fortemente voluta dal Presidente Marco Vinicio Guasticchi, per pianificare gli interventi per il bacino lacustre umbro. Alla riunione sono intervenuti gli assessori provinciali Roberto Bertini e Stefano Feligioni, l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini e i sindaci delle città che gravitano sul Trasimeno: Sergio Batino (Castiglione del Lago), Massimo Alunni Proietti (Magione) Claudio Bellaveglia (Passignano), Mario Bocerani (Tuoro) e Luciana Bianco (Panicale); il presidente della Comunità Montana del Trasimeno Massimo Bianchi, l’assessore all’urbanistica di Città della Pieve Luca Cesaretti.
I membri del Tavolo provinciale per la progettazione quinquennale del Trasimeno hanno anche deciso all’unanimità di creare delle sinergie economiche per portare avanti delle azioni mirate al miglioramento dell’afflusso delle acqua, la pulitura dei fossi e canali, il taglio delle piante idrovore (le alghe) e la manutenzione di scese e dei pontili. L’entità del fondo congiunto si dovrebbe aggirare intorno ai 700mila euro (più ovviamente i denari già stanziati a bilancio dagli enti di riferimento Regione e Provincia) e nei prossimi mesi, con la realizzazione dei bilanci, verrà ufficializzato. L’unità per il Trasimeno consentirà, nonostante i tagli del Governo agli enti locali, di poter avere progetti operativi a partire da febbraio.
La Provincia, a nome del Tavolo per il Trasimeno, ha intenzione di aprire anche una riflessione con la Guardia Forestale per cercare un’azione comune e nella legalità che permettà di evitare malintesi e anche degli intoppi burocratici.
“Abbiamo deciso di iniziare a settembre a prendere decisioni fondamentali per la tutela e il rilancio del Lago Trasimeno – spiega Marco Vinicio Guasticchi - proprio per non ritrovarci ancora una volta impreparati o con il fiato corto quando all’inizio dell’estate si ripresenterà la solita emergenza. Partiamo dunque in tempo, senza troppi filosofismi ma operativi, perché vogliamo effettuare una programmazione quinquennale seria e che possa risolvere i problemi e non solo tamponarli. Ai sindaci e ai rappresentanti della comunità montana ho ribadito che in Provincia c’è un nuovo corso: non saremo quelli degli interventi dell’ultimo minuto che vanno ad alimentare delle pericolose voci fuori bilancio che possono essere oggetto di interesse della Corte dei Conti”.
Dal dibattito sono emerse diverse criticità, oltre la non certezza dei fondi nazionali per il Trasimeno, tra cui la questione del materiale di estrazione del fondale del Lago attraverso l’opera di dragaggio, fondamentale per consentire la navigazione pubblica e privata. La criticità è determinata da una normativa nazionale ambigua che secondo alcune interpretazione considerebbe questi fanghi dei rifiuti che devono avere un trattamento e uno smaltimento speciale e non potrebbero essere utilizzati – come era la regola tra gli anni ’50 e ’60 – per le sponde e terrapieni. Questo comporta per la Provincia una spesa estremamente onerosa che di fatto va a limitare poi sia l’opera di dragaggio che quella delle manutenzioni. La situazione sarebbe totalmente a favore del Lago se i fanghi non fossero riconosciuti come rifiuti ma come risorse “bio” da riutilizzare, dato che si liberebbero molte risorse. Il Presidente Marco Vinicio Guasticchi ha chiesto un intervento all’assessore regionale Lamberto Bottini su questo aspetto.
“Nel Piano dei rifiuti regionali – ha spiegato l’assessore Bottini – avevamo considerato, stando alla legge di riferimento, i fanghi del fondale lacustre non come rifiuti speciali. Ma questa modifica è attualmente bloccata dal Governo che la considera in contrasto con le normative. A questo punto è necessario chiedere in maniera urgente un incontro con Governo e Ministero competente per avere certezze sia su questo aspetto che sui fondi da destinare al Lago. Ritengo che il Trasimeno è patrimonio del Paese e quindi le istituzioni nazionali non possono restare indifferenti”.
I sindaci dell’area Trasimeno sono stati rassicurati anche in fatto di sorveglianza contro gli attingimenti selvaggi nonostante i divieti per cercare di impoverire ulteriormente il bacino lacustre. “Stiamo riorganizzando e potenziando la Polizia Provinciale – ha spiegato ai sindaci il Presidente Guasticchi – che potrà contare a breve su 60 nuove unità. Le squadre saranno sempre più radicate sul territorio e quindi cercheremo di debellare il fenomeno degli attingimenti notturni illegali”.
Stando alla tabella dei tecnici della Provincia i prelievi idrici hanno subito una drastica riduzione dal 2000 ad ad oggi: si è passati da 6 milioni di metri cubi d’acqua al milione del 2009. Tradotto in centrimetri: ad oggi i prelievi sottraggono al Lago un centimetro all’anno contro i sei del passato. La Provincia insieme all’Università degli Studi di Perugia sta predisponendo un nuovo piano sul fabbisogno per l’agricoltura lacustre dei prelievi idrici.
Il Tavolo per il rilancio del Trasimeno, nella seduta di oggi, ha anche deliberato una nuova trattativa con Apm – l’azienda che cura il trasporto e i collegamenti via acqua – e con gli assessori al trasporto di Provincia e Regione. Scopo aumentare e rendere più flessibili le corse. Infatti da Castiglione del Lago non c’è nessun collegamento con l’Isola Polvese – lo si potrebbe attivare nel periodo estivo -. Mentre dagli altri centri lacustri – vedi Passignano e Magione – i collegamenti cessano dopo le 19 (per l’Isola Povese) non valorizzando così le potenzialità economiche dell’isola.
La Comunità Montana del Trasimeno si è detta disponibile, previa una programmazione quinquennale e nuove convenzioni, ad rinnovare il proprio parco macchine di lavoro per la manutenzione dei fondali, delle sponde del lago e del taglio delle piante idrovore.
Il Tavolo per il rilancio del Trasimeno sarà di nuovo convocato a fine ottobre.
Lag09035.NB/PORT.GG