(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 febbraio ’12) - La pittura sociale. Quella di Gaetano Porcasi, il pittore dell’antimafia, le cui opere, conservate nella “Limonaia” di Villa Fidelia di Spello e, temporaneamente, in esposizione a Bevagna, nel Museo Civico, sono la base di discussione per il tour espositivo con cui la Provincia di Perugia ha voluto iniziare il 2012, in continuità con il progetto “Battiti di legalità”. Un tour espositivo che vuole coinvolgere la popolazione studentesca della nostra provincia, sulla problematica del fenomeno mafioso, la sua storia, la sua pericolosità, la sua violenza. Un tour che ha toccato più scuole. A Foligno, dove ha coinvolto gli studenti dell’Istituto superiore “Orfini”, già protagonisti del progetto “Cittadini de Mondo” e quelli del liceo classico “F. Frezzi” che hanno potuto assistere anche al film di Gianni Amelio “Cento passi” sulla drammatica vicenda di Peppino Impastato. A Perugia, con gli studenti delle medie di Perugia “Bernardino di Betto”, anch’essi interessati spettatori del film. Mentre, i colleghi più grandi del liceo artistico hanno partecipato all’ultimo incontro - dibattito in programma. Ad accompagnare Porcasi c’era sempre, negli interessanti incontri, Salvo Vitale, l’amico di Peppino Impastato che della lotta alla mafia ha fatto una ragione di vita. “Una lotta che - ha detto l’assessore alle attività culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi - passa per una educazione alla legalità che, con il nostro progetto “Battiti di Legalità”, all’interno di quello omnicomprensivo dello “Stato siamo noi”, cerchiamo di incrementare”. “Una educazione alla legalità - ha aggiunto Porzi - che vede nella testimonianza dei protagonisti della lotta alla mafia un aspetto non secondario”. Una lotta quella alla mafia, ricordata in tutti i suoi aspetti da Salvo Vitale, che con la sua straordinaria testimonianza, ha spaziato dai temi culturali e sociali a quelli umani, con il supporto delle immagini delle opere di Porcasi, così intense nella loro vocazione alla testimonianza della efferatezza della mafia e della grandezza, invece, di coloro che l’hanno contrastata, sino a perdere la vita.
Cl12014.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 febbraio ’12) - La pittura sociale. Quella di Gaetano Porcasi, il pittore dell’antimafia, le cui opere, conservate nella “Limonaia” di Villa Fidelia di Spello e, temporaneamente, in esposizione a Bevagna, nel Museo Civico, sono la base di discussione per il tour espositivo con cui la Provincia di Perugia ha voluto iniziare il 2012, in continuità con il progetto “Battiti di legalità”. Un tour espositivo che vuole coinvolgere la popolazione studentesca della nostra provincia, sulla problematica del fenomeno mafioso, la sua storia, la sua pericolosità, la sua violenza. Un tour che ha toccato più scuole. A Foligno, dove ha coinvolto gli studenti dell’Istituto superiore “Orfini”, già protagonisti del progetto “Cittadini de Mondo” e quelli del liceo classico “F. Frezzi” che hanno potuto assistere anche al film di Gianni Amelio “Cento passi” sulla drammatica vicenda di Peppino Impastato. A Perugia, con gli studenti delle medie di Perugia “Bernardino di Betto”, anch’essi interessati spettatori del film. Mentre, i colleghi più grandi del liceo artistico hanno partecipato all’ultimo incontro - dibattito in programma. Ad accompagnare Porcasi c’era sempre, negli interessanti incontri, Salvo Vitale, l’amico di Peppino Impastato che della lotta alla mafia ha fatto una ragione di vita. “Una lotta che - ha detto l’assessore alle attività culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi - passa per una educazione alla legalità che, con il nostro progetto “Battiti di Legalità”, all’interno di quello omnicomprensivo dello “Stato siamo noi”, cerchiamo di incrementare”. “Una educazione alla legalità - ha aggiunto Porzi - che vede nella testimonianza dei protagonisti della lotta alla mafia un aspetto non secondario”. Una lotta quella alla mafia, ricordata in tutti i suoi aspetti da Salvo Vitale, che con la sua straordinaria testimonianza, ha spaziato dai temi culturali e sociali a quelli umani, con il supporto delle immagini delle opere di Porcasi, così intense nella loro vocazione alla testimonianza della efferatezza della mafia e della grandezza, invece, di coloro che l’hanno contrastata, sino a perdere la vita.
Cl12014.GC