'Il prezzo dei carburanti sta minando la competitività della nostra economia'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 17 aprile ’12) – “La possibilità che il governo Monti decida per un ulteriore rincaro del prezzo della benzina attraverso l’introduzione di una nuova accisa di 5 centesimi da finanziare con imposta regionale produrrebbe effetti disastrosi e va contrastata con determinazione. Già il prezzo attuale prossimo ai due euro al litro sta producendo gravi ripercussioni sulla nostra economia e, per quanto riguarda i settori di cui mi occupo, sta fortemente provando la sostenibilità finanziaria del trasporto pubblico locale e del trasporto merci, con evidenti danni agli operatori e alle imprese”. E’ quanto si legge in una nota dell’assessorato alla mobilità e trasporti della Provincia di Perugia. “Un altro rincaro – prosegue la nota - sarebbe una mazzata, forse il colpo di grazia, per le tante imprese artigiane o cooperative nel settore del trasporto merci del nostro territorio già così provate dalla crisi economica e per gli operatori del trasporto pubblico locale, a partire da Umbria Mobilità, in una situazione come quella attuale che rende del tutto impossibile un ulteriore rinnovo del parco macchine. E’ un dato che il prezzo della benzina e dei carburanti in Italia, senza eguali in altre economie continentali, stia fortemente minando la competitività della nostra economia ed è una delle voci che più incide nel recidere sul nascere qualsivoglia possibilità di una sua ripresa. Un simile provvedimento, che seguirebbe un’incredibile successione di nuove accise introdotte per finanziare qualsiasi emergenza, ma senza mai intervenire sulla prevenzione, produrrebbe altri effetti recessivi sull’economia in generale, così disastrosi sui prezzi al dettaglio in tutti i settori, sui consumi delle famiglie già ridotti all’osso e sulle tasche degli automobilisti spremuti oramai come dei limoni. Contro questa possibilità, anche le Istituzioni locali, senza tergiversare, debbono prendere una posizione netta e decisa in difesa degli operatori economici, dei cittadini e dei lavoratori. Crediamo infatti che non sia più possibile andare oltre le già forti vessazioni poste in essere da questo governo, tanto meno con l’imposizione di balzelli indiretti e per ciò stesso completamente iniqui che determinano un ulteriore compressione dei salari, degli stipendi e delle pensioni e mettono seriamente a rischio il complesso delle attività economiche, a partire da quelle di cui, per il ruolo che svolgo, ho avuto modo a più riprese di constatare lo stato di forte sofferenza, sfociato sempre più spesso in crisi irreversibili, chiusure, abbandoni e fallimenti”.
Tra12009.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 17 aprile ’12) – “La possibilità che il governo Monti decida per un ulteriore rincaro del prezzo della benzina attraverso l’introduzione di una nuova accisa di 5 centesimi da finanziare con imposta regionale produrrebbe effetti disastrosi e va contrastata con determinazione. Già il prezzo attuale prossimo ai due euro al litro sta producendo gravi ripercussioni sulla nostra economia e, per quanto riguarda i settori di cui mi occupo, sta fortemente provando la sostenibilità finanziaria del trasporto pubblico locale e del trasporto merci, con evidenti danni agli operatori e alle imprese”. E’ quanto si legge in una nota dell’assessorato alla mobilità e trasporti della Provincia di Perugia. “Un altro rincaro – prosegue la nota - sarebbe una mazzata, forse il colpo di grazia, per le tante imprese artigiane o cooperative nel settore del trasporto merci del nostro territorio già così provate dalla crisi economica e per gli operatori del trasporto pubblico locale, a partire da Umbria Mobilità, in una situazione come quella attuale che rende del tutto impossibile un ulteriore rinnovo del parco macchine. E’ un dato che il prezzo della benzina e dei carburanti in Italia, senza eguali in altre economie continentali, stia fortemente minando la competitività della nostra economia ed è una delle voci che più incide nel recidere sul nascere qualsivoglia possibilità di una sua ripresa. Un simile provvedimento, che seguirebbe un’incredibile successione di nuove accise introdotte per finanziare qualsiasi emergenza, ma senza mai intervenire sulla prevenzione, produrrebbe altri effetti recessivi sull’economia in generale, così disastrosi sui prezzi al dettaglio in tutti i settori, sui consumi delle famiglie già ridotti all’osso e sulle tasche degli automobilisti spremuti oramai come dei limoni. Contro questa possibilità, anche le Istituzioni locali, senza tergiversare, debbono prendere una posizione netta e decisa in difesa degli operatori economici, dei cittadini e dei lavoratori. Crediamo infatti che non sia più possibile andare oltre le già forti vessazioni poste in essere da questo governo, tanto meno con l’imposizione di balzelli indiretti e per ciò stesso completamente iniqui che determinano un ulteriore compressione dei salari, degli stipendi e delle pensioni e mettono seriamente a rischio il complesso delle attività economiche, a partire da quelle di cui, per il ruolo che svolgo, ho avuto modo a più riprese di constatare lo stato di forte sofferenza, sfociato sempre più spesso in crisi irreversibili, chiusure, abbandoni e fallimenti”.
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