Assessore Granocchia "Basta gare al massimo ribasso"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 febbraio 2011) - “Il fenomeno del ricorso alle gare al massimo ribasso per l’appalto e per l’esternalizzazione dei servizi logistici e di supporto è dilagante anche nella nostra Regione e da esso non sono immuni neanche le pubbliche amministrazioni locali. Da tempo e a più riprese ho inteso pubblicamente denunciare questo andazzo che tende a mortificare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e ad abbatterne ogni residua e più elementare tutela”. L’affermazione è dell’assessore al lavoro formazione e istruzione della Provincia di Perugia Giuliano Granocchia. “In diversi casi si è potuto verificare – prosegue Granocchia - la presenza di offerte al ribasso che prevedono addirittura la reintroduzione del cosiddetto lavoro “volontario” sul monte ore complessivo previsto e necessario per l’espletamento degli obblighi di gara. E’ una novità assoluta e speciosa quella che si genera da questo sistema tutto proteso a ridurre drasticamente e non so quanto legittimamente il costo del lavoro al fine di aggiudicarsi più facilmente gli appalti. In altri casi, sempre nel ricorso al massimo ribasso, abbiamo potuto constatare che la stessa formazione professionale viene impropriamente inserita nelle offerte non come valore aggiunto alle stesse ma come modalità pretestuosa che nasconde invece forme e tecniche sopraffine per un vero e proprio sfruttamento del lavoro. C’è dunque il rischio forte che anche lo strumento prezioso della formazione professionale, anziché arricchire le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e soddisfare le esigenze di crescita qualitativa delle imprese o delle cooperative, possa essere utilizzato a scapito delle tutele del lavoro. Per dare un taglio a questo fenomeno ed evitare che possa diventare una consuetudine sempre più diffusa occorre porre in essere attenzioni, controlli e verifiche precedenti all’aggiudicazione degli appalti, ma, soprattutto, serve che dalle parole e dagli impegni che si assumono nei tanti convegni si passi presto ai fatti, abbandonando definitivamente la pratica del ricorso al massimo ribasso che premia quelle imprese o quelle cooperative più furbe e socialmente irresponsabili che si rendono competitive solo grazie all’abbattimento del costo del lavoro e ad inevitabile scapito del livello e della qualità dei servizi forniti. E’ in questo contesto che si inscrive l’ultima vicenda resa nota e denunciata dalla Filcams CGIL relativa alle lavoratrici e ai lavoratori delle pulizie nelle sedi ENEL di tutta la nostra Provincia. Il trasferimento di questo appalto da una ditta ad un’altra sembra di fatto prefigurarsi più come una semplice e consueta ristrutturazione aziendale mai comunicata ufficialmente che come un vera sostituzione della ditta appaltatrice, ma a pagarne le spese sono, come al solito, le lavoratrici e i lavoratori che debbono ancora percepire le mensilità addietrate, le tredicesime e i trattamenti di fine rapporto. Stessa situazione, fanno sapere dalla CGIL, riguarda da tempo anche le lavoratrici e i lavoratori impegnati nelle pulizie degli uffici di Poste Italiane”.
“La Provincia di Perugia – conclude Granocchia - con l’Assessorato al Lavoro prende a cuore la situazione di queste lavoratrici e di questi lavoratori e ha già contattato la segreteria provinciale della Filcams CGIL mettendosi a disposizione al fine di concorrere ad una risoluzione immediata di queste vertenze. Il primo auspicio è che si possa giungere subito all’attivazione di tavoli di confronto con le rispettive imprese di pulizia che preveda anche la partecipazione dei responsabili delle centrali appaltanti di Enel e Poste Italiane così come la partecipazione ed il contributo, oltre che della Filcams, delle altre organizzazioni sindacali delle categorie direttamente interessate dalla vicenda. L’altro auspicio è che, attraverso questi tavoli ed alla luce di queste vicende, si possa anche aprire una riflessione concreta e non più rinviabile con queste due grandi aziende sull’inopportunità di continuare a procedere con l’aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso che abbattono diritti e tutele del lavoro e qualità dei servizi”.
Lavoro11005.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 febbraio 2011) - “Il fenomeno del ricorso alle gare al massimo ribasso per l’appalto e per l’esternalizzazione dei servizi logistici e di supporto è dilagante anche nella nostra Regione e da esso non sono immuni neanche le pubbliche amministrazioni locali. Da tempo e a più riprese ho inteso pubblicamente denunciare questo andazzo che tende a mortificare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e ad abbatterne ogni residua e più elementare tutela”. L’affermazione è dell’assessore al lavoro formazione e istruzione della Provincia di Perugia Giuliano Granocchia. “In diversi casi si è potuto verificare – prosegue Granocchia - la presenza di offerte al ribasso che prevedono addirittura la reintroduzione del cosiddetto lavoro “volontario” sul monte ore complessivo previsto e necessario per l’espletamento degli obblighi di gara. E’ una novità assoluta e speciosa quella che si genera da questo sistema tutto proteso a ridurre drasticamente e non so quanto legittimamente il costo del lavoro al fine di aggiudicarsi più facilmente gli appalti. In altri casi, sempre nel ricorso al massimo ribasso, abbiamo potuto constatare che la stessa formazione professionale viene impropriamente inserita nelle offerte non come valore aggiunto alle stesse ma come modalità pretestuosa che nasconde invece forme e tecniche sopraffine per un vero e proprio sfruttamento del lavoro. C’è dunque il rischio forte che anche lo strumento prezioso della formazione professionale, anziché arricchire le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e soddisfare le esigenze di crescita qualitativa delle imprese o delle cooperative, possa essere utilizzato a scapito delle tutele del lavoro. Per dare un taglio a questo fenomeno ed evitare che possa diventare una consuetudine sempre più diffusa occorre porre in essere attenzioni, controlli e verifiche precedenti all’aggiudicazione degli appalti, ma, soprattutto, serve che dalle parole e dagli impegni che si assumono nei tanti convegni si passi presto ai fatti, abbandonando definitivamente la pratica del ricorso al massimo ribasso che premia quelle imprese o quelle cooperative più furbe e socialmente irresponsabili che si rendono competitive solo grazie all’abbattimento del costo del lavoro e ad inevitabile scapito del livello e della qualità dei servizi forniti. E’ in questo contesto che si inscrive l’ultima vicenda resa nota e denunciata dalla Filcams CGIL relativa alle lavoratrici e ai lavoratori delle pulizie nelle sedi ENEL di tutta la nostra Provincia. Il trasferimento di questo appalto da una ditta ad un’altra sembra di fatto prefigurarsi più come una semplice e consueta ristrutturazione aziendale mai comunicata ufficialmente che come un vera sostituzione della ditta appaltatrice, ma a pagarne le spese sono, come al solito, le lavoratrici e i lavoratori che debbono ancora percepire le mensilità addietrate, le tredicesime e i trattamenti di fine rapporto. Stessa situazione, fanno sapere dalla CGIL, riguarda da tempo anche le lavoratrici e i lavoratori impegnati nelle pulizie degli uffici di Poste Italiane”.
“La Provincia di Perugia – conclude Granocchia - con l’Assessorato al Lavoro prende a cuore la situazione di queste lavoratrici e di questi lavoratori e ha già contattato la segreteria provinciale della Filcams CGIL mettendosi a disposizione al fine di concorrere ad una risoluzione immediata di queste vertenze. Il primo auspicio è che si possa giungere subito all’attivazione di tavoli di confronto con le rispettive imprese di pulizia che preveda anche la partecipazione dei responsabili delle centrali appaltanti di Enel e Poste Italiane così come la partecipazione ed il contributo, oltre che della Filcams, delle altre organizzazioni sindacali delle categorie direttamente interessate dalla vicenda. L’altro auspicio è che, attraverso questi tavoli ed alla luce di queste vicende, si possa anche aprire una riflessione concreta e non più rinviabile con queste due grandi aziende sull’inopportunità di continuare a procedere con l’aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso che abbattono diritti e tutele del lavoro e qualità dei servizi”.
Lavoro11005.GC