Porzi: "Il cammino della legalità passa anche attraverso il messaggio pubblicitario"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 4 marzo ’14 - La legalità nella pubblicità in quel messaggio che coinvolge ognuno di noi in ogni momento della giornata, in diverse forme in diversi modi. E' stato questo l'argomento di uno dei laboratori sulla legalità Leg@l.Mente promossi dalla Provincia di Perugia. Protagonista dell'incontro è stato Alessandro M. Sciortino, direttore creativo della McCann Erickson Roma che ha parlato dell'evoluzione della pubblicità e dell'etica. Ad aprire l'incontro è stata Donatella Porzi, assessore alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, pubblica istruzione e pari opportunità della Provincia di Perugia, insieme a Gemma Paola Bracco, Consigliera di pari opportunità della Provincia. L’incontro è stato coordinato da Maddalena Santeroni, presidente dell’Associazione Amici dell’Arte a Valle Giulia a Roma. A partecipare all'incontro sono stati i studenti del L'ITIS A. Volta, dell'Istituto d'Arte Bernardino Di Betto, del Capitini e del liceo scientifico Galileo Galilei.
“Con il progetto Leg@l.Mente – ha spiegato Donatella Porzi - sono stati toccati molti argomenti, drammatici e di viva attualità, che hanno visto coinvolte istituzioni e associazioni, civili e militari, il mondo studentesco, gli artisti e i testimoni in prima persona del ‘morso’ dell'illegalità. Il nome di Sciortino è sicuramente molto noto per le campagne pubblicitarie, intelligenti e vivaci, che portano la sua firma. La ‘responsabilità’ del creativo, in altre parole, s'imbatte in criticità e in lati oscuri che configurano tentativi di limitarne il lavoro? - ha aggiunto Porzi - Oppure, ancora: quali problemi, di natura etica, si pone lo steso creativo nel momento di dare il via al lavoro che porta all'individuazione dei messaggi da far transitare rispetto alle richieste del committente? Sciortino, insomma, avendo una proiezione professionale di valore nazionale e internazionale, sulla base di tale esperienza potrà creare le premesse di un dibattito in cui i temi sulla comunicazione pubblicitaria intersecano la questione connessa alla legalità in quanto manifestazione del rapporto tra etica della creatività e commercializzazione dei messaggi e dei format per le campagne pubblicitarie”. Bracco ha ricordato come “nelle pubblicità il corpo delle donne spesso sia usato in maniera strumentale sbagliata e solo come “mezzo” per vendere un prodotto. La donna è molto di più e dovrebbe essere rappresentata in tutte le sue sfaccettature di donna. La pubblicità si occupa di comunicazione commerciale”. “L'etica pubblicitaria – ha affermato Sciortino - sta nel non dire una bugia rispetto al prodotto e alle sue caratteristiche principali, il motto è 'dire una verità ben fatta'. Spesso questo non accade, come in molti casi c'è il buono e il cattivo”. Stimolato dalle domande dei ragazzi Sciortino è entrato nel tema della donna, sempre presente nella pubblicità come oggetto utile per la vendita del prodotto. “La televisione ha incrementato questo costume intorno alla fine degli anni '70 inizio anni '80 in cui si sono prodotte pubblicità più spinte che portavano le donne ad apparire in sembianze più discinte. Questa è un'anomalia come però lo è considerare la donna l'unica responsabile degli acquisti sempre incanalata nella visione classica della famiglia che ormai volente o nolente ha subito grosse trasformazioni”. Sul tema del non protagonismo di ragazzi portatori di disabilità nella pubblicità, Sciortino ha risposto che “dietro c'è una bieca ragione di marketing e di target visto che rappresentano una minoranza mentre la pubblicità mira ad arrivare al più vasto numero di utenti”.
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(Cittadino e Provincia) Perugia, 4 marzo ’14 - La legalità nella pubblicità in quel messaggio che coinvolge ognuno di noi in ogni momento della giornata, in diverse forme in diversi modi. E' stato questo l'argomento di uno dei laboratori sulla legalità Leg@l.Mente promossi dalla Provincia di Perugia. Protagonista dell'incontro è stato Alessandro M. Sciortino, direttore creativo della McCann Erickson Roma che ha parlato dell'evoluzione della pubblicità e dell'etica. Ad aprire l'incontro è stata Donatella Porzi, assessore alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, pubblica istruzione e pari opportunità della Provincia di Perugia, insieme a Gemma Paola Bracco, Consigliera di pari opportunità della Provincia. L’incontro è stato coordinato da Maddalena Santeroni, presidente dell’Associazione Amici dell’Arte a Valle Giulia a Roma. A partecipare all'incontro sono stati i studenti del L'ITIS A. Volta, dell'Istituto d'Arte Bernardino Di Betto, del Capitini e del liceo scientifico Galileo Galilei.
“Con il progetto Leg@l.Mente – ha spiegato Donatella Porzi - sono stati toccati molti argomenti, drammatici e di viva attualità, che hanno visto coinvolte istituzioni e associazioni, civili e militari, il mondo studentesco, gli artisti e i testimoni in prima persona del ‘morso’ dell'illegalità. Il nome di Sciortino è sicuramente molto noto per le campagne pubblicitarie, intelligenti e vivaci, che portano la sua firma. La ‘responsabilità’ del creativo, in altre parole, s'imbatte in criticità e in lati oscuri che configurano tentativi di limitarne il lavoro? - ha aggiunto Porzi - Oppure, ancora: quali problemi, di natura etica, si pone lo steso creativo nel momento di dare il via al lavoro che porta all'individuazione dei messaggi da far transitare rispetto alle richieste del committente? Sciortino, insomma, avendo una proiezione professionale di valore nazionale e internazionale, sulla base di tale esperienza potrà creare le premesse di un dibattito in cui i temi sulla comunicazione pubblicitaria intersecano la questione connessa alla legalità in quanto manifestazione del rapporto tra etica della creatività e commercializzazione dei messaggi e dei format per le campagne pubblicitarie”. Bracco ha ricordato come “nelle pubblicità il corpo delle donne spesso sia usato in maniera strumentale sbagliata e solo come “mezzo” per vendere un prodotto. La donna è molto di più e dovrebbe essere rappresentata in tutte le sue sfaccettature di donna. La pubblicità si occupa di comunicazione commerciale”. “L'etica pubblicitaria – ha affermato Sciortino - sta nel non dire una bugia rispetto al prodotto e alle sue caratteristiche principali, il motto è 'dire una verità ben fatta'. Spesso questo non accade, come in molti casi c'è il buono e il cattivo”. Stimolato dalle domande dei ragazzi Sciortino è entrato nel tema della donna, sempre presente nella pubblicità come oggetto utile per la vendita del prodotto. “La televisione ha incrementato questo costume intorno alla fine degli anni '70 inizio anni '80 in cui si sono prodotte pubblicità più spinte che portavano le donne ad apparire in sembianze più discinte. Questa è un'anomalia come però lo è considerare la donna l'unica responsabile degli acquisti sempre incanalata nella visione classica della famiglia che ormai volente o nolente ha subito grosse trasformazioni”. Sul tema del non protagonismo di ragazzi portatori di disabilità nella pubblicità, Sciortino ha risposto che “dietro c'è una bieca ragione di marketing e di target visto che rappresentano una minoranza mentre la pubblicità mira ad arrivare al più vasto numero di utenti”.
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