"La Provincia faràla sua parte a favore delle imprese con più servizi e sburocratizzazione"
Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni di Fiorenzo Luchetti, presidente della sezione Alta Valle del Tevere di Confindustria. Ne ho colto l’appello accorato a rinsaldare le fila per non disperdere un patrimonio manufatturiero da sempre settore trainante dell’economia umbra e non solo, più volte indicato come laborioso e produttivo al pari del Nord-Est italiano. Ho colto anche la volontà di non mollare pur se tra mille difficoltà alle quali spesso la pubblica amministrazione contribuisce dimostrandosi disattenta, se non sorda, alle istanze delle Pim e delle aziende in generale. Il tema affrontato da Luchetti non può cadere nel vuoto. Il problema colpisce l’Alta Valle del Tevere al pari di altri territori della nostra regione punteggiata da Pim i cui imprenditori stanno pagando il dramma della crisi in maniera estremamente pesante. Come Provincia di Perugia, pur nell’impossibilità di erogare finanziamenti, possiamo prenderci impegni concreti per favorire al massimo la tenuta e quindi la ripartenza delle nostre imprese. Innanzi tutto promuovendo la nascita di una cabina di regia istituzionale, insieme a Regione e alle associazioni di categoria, che individui e promuova azioni per favorire accesso al credito, promozione dei territori anche attraverso la valorizzazione delle loro aziende leader. Un percorso, quest’ultimo, già avviato dalla Provincia con l’obiettivo di stimolare le imprese di successo, nonostante la crisi, a fare da traino alle realtà più compromesse. Il decreto del Governo che sblocca i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese rappresenta una boccata d’ossigeno, ma certamente non basta. In maniera diretta la Provincia si impegna a snellire la parte burocratica di propria competenza, ampliando altresì la rete, già capillare, dei propri uffici nel territorio con particolare attenzione ai centri per l’impiego che rappresentano oggi più che mai un punto di riferimento per i cittadini. C’è poi il comparto legato alla formazione professionale, per il quale la Provincia intende sempre di più adoperarsi in stretta sinergia con le associazioni di categoria per individuare i percorsi formativi da realizzare tenendo conto delle specificità dei territori.
Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni di Fiorenzo Luchetti, presidente della sezione Alta Valle del Tevere di Confindustria. Ne ho colto l’appello accorato a rinsaldare le fila per non disperdere un patrimonio manufatturiero da sempre settore trainante dell’economia umbra e non solo, più volte indicato come laborioso e produttivo al pari del Nord-Est italiano. Ho colto anche la volontà di non mollare pur se tra mille difficoltà alle quali spesso la pubblica amministrazione contribuisce dimostrandosi disattenta, se non sorda, alle istanze delle Pim e delle aziende in generale. Il tema affrontato da Luchetti non può cadere nel vuoto. Il problema colpisce l’Alta Valle del Tevere al pari di altri territori della nostra regione punteggiata da Pim i cui imprenditori stanno pagando il dramma della crisi in maniera estremamente pesante. Come Provincia di Perugia, pur nell’impossibilità di erogare finanziamenti, possiamo prenderci impegni concreti per favorire al massimo la tenuta e quindi la ripartenza delle nostre imprese. Innanzi tutto promuovendo la nascita di una cabina di regia istituzionale, insieme a Regione e alle associazioni di categoria, che individui e promuova azioni per favorire accesso al credito, promozione dei territori anche attraverso la valorizzazione delle loro aziende leader. Un percorso, quest’ultimo, già avviato dalla Provincia con l’obiettivo di stimolare le imprese di successo, nonostante la crisi, a fare da traino alle realtà più compromesse. Il decreto del Governo che sblocca i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese rappresenta una boccata d’ossigeno, ma certamente non basta. In maniera diretta la Provincia si impegna a snellire la parte burocratica di propria competenza, ampliando altresì la rete, già capillare, dei propri uffici nel territorio con particolare attenzione ai centri per l’impiego che rappresentano oggi più che mai un punto di riferimento per i cittadini. C’è poi il comparto legato alla formazione professionale, per il quale la Provincia intende sempre di più adoperarsi in stretta sinergia con le associazioni di categoria per individuare i percorsi formativi da realizzare tenendo conto delle specificità dei territori.