Dal primo gennaio la Lituania è diventata il diciannovesimo Stato membro dell'Unione ad adottare l'euro. Dal primo gennaio dunque, circa 337 milioni di europei condividono la moneta unica, un percorso avviato nel 1999 da paesi come Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Finlandia, a cui si sono aggiunti, in vari periodi, Grecia, Slovenia, Malta, Cipro, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania.
L'ingresso di Vilnius, con i sui 3,5 milioni di abitati e 35 miliardi di Pil, non cambierà certo gli equilibri e le prospettive dell'eurozona, ma ha un forte significato geopolitico: nonostante le difficoltà a uscire dalla crisi, l'area euro rimane estremamente attraente anche per un territorio delicato e complesso come il Baltico. Gli interventi varati a livello di bilancio, per rispettare i parametri di Maastricht, hanno dato comunque i loro frutti. La Lituania dopo essere cresciuta del 3,4% nel 2013, nel 2014 il Pil dovrebbe mettere a segno un +2,7% e, nel 2015, è previsto un +3,1%. Un'azione che lo stesso Presidente della Bce, Mario Draghi, definì "rapida ed audace", dopo che con la crisi internazionale nel 2009 l'economia aveva registrato una grave contrazione.
Nel Paese baltico l'euro occuperà gradualmente il posto della litas. Ci sarà una doppia circolazione di moneta per due settimane durante le quali le due monete saranno in uso contemporaneamente per consentire una progressiva rimozione della litas.
Per maggiori informazioni:
Il sito della Commissione europea sulla Lituania e l'euro
http://ec.europa.eu/economy_finance/euro/countries/lithuania_en.htm
Informazioni generali sulla moneta unica
http://ec.europa.eu/economy_finance/euro/index_it.htm
Pubblicato il l'8 gennaio 2015
Dal primo gennaio la Lituania è diventata il diciannovesimo Stato membro dell'Unione ad adottare l'euro. Dal primo gennaio dunque, circa 337 milioni di europei condividono la moneta unica, un percorso avviato nel 1999 da paesi come Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Finlandia, a cui si sono aggiunti, in vari periodi, Grecia, Slovenia, Malta, Cipro, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania.
L'ingresso di Vilnius, con i sui 3,5 milioni di abitati e 35 miliardi di Pil, non cambierà certo gli equilibri e le prospettive dell'eurozona, ma ha un forte significato geopolitico: nonostante le difficoltà a uscire dalla crisi, l'area euro rimane estremamente attraente anche per un territorio delicato e complesso come il Baltico. Gli interventi varati a livello di bilancio, per rispettare i parametri di Maastricht, hanno dato comunque i loro frutti. La Lituania dopo essere cresciuta del 3,4% nel 2013, nel 2014 il Pil dovrebbe mettere a segno un +2,7% e, nel 2015, è previsto un +3,1%. Un'azione che lo stesso Presidente della Bce, Mario Draghi, definì "rapida ed audace", dopo che con la crisi internazionale nel 2009 l'economia aveva registrato una grave contrazione.
Nel Paese baltico l'euro occuperà gradualmente il posto della litas. Ci sarà una doppia circolazione di moneta per due settimane durante le quali le due monete saranno in uso contemporaneamente per consentire una progressiva rimozione della litas.
Per maggiori informazioni:
Il sito della Commissione europea sulla Lituania e l'euro
http://ec.europa.eu/economy_finance/euro/countries/lithuania_en.htm
Informazioni generali sulla moneta unica
http://ec.europa.eu/economy_finance/euro/index_it.htm
Pubblicato il l'8 gennaio 2015