(Cittadino e Provincia) – Perugia, 22 febbraio 2014 – “Ogni anno in Italia si contano un migliaio di infortuni mortali sul lavoro e circa 1.000 morti per aver respirato, nel corso dell’attività lavorativa, l’amianto che è soltanto una tra le numerose sostanze cancerogene note”. A parlare è Giorgio Miscetti, (Dir. U.O.C. Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro — ASL 1 Perugia) intervenuto nel seminario – svolto nella giornata odierna nella sala consiliare della Provincia di Perugia – dal titolo “Tumori e broncopneumopatie professionali” organizzato dalla Provincia di Perugia, insieme ad ANMIL ed USL Umbria 1, promosso dall'Associazione SWI per l'Umbria. Presenti il vice presiedente della Provincia Aviano Rossi nonché presidente dell’Associazione SWI per l’Umbria, Alvaro Burzigotti, presidente regionale ANMIL Umbria, Marco Dell'Olmo (Professore associato Dipartimento di Medicina — Sez. di Medicina del Lavoro, Malattie respiratorie e Tossicologia professionali ed ambientali, Università degli Studi di Perugia), Nicola Murgia (Ricercatore, Dipartimento di Medicina— Sez. di Medicina del Lavoro, Malattie respiratorie e Tossicologia professionali ed ambientali, Università degli Studi di Perugia), Giuseppe Abbritti, già Direttore Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Perugia, Gabriella Madeo della Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali - Servizio Prevenzione, Francesco De Giorgio, specialista in medicina del lavoro. “La collaborazione con l'ANMIL é stata una costante del nostro mandato istituzionale, per cercare di coltivare nella comunità e nelle scuole una cultura della sicurezza sul lavoro. Per le tragedie che conseguono ad un infortunio invalidante o mortale, é meglio non lavorare che avere un lavoro non sicuro – ha sostenuto il vice presidente Rossi - . Ma se gli infortuni stanno diminuendo anche in proporzione agli occupati e quindi con risultati concreti, sono le malattie professionali a rappresentare la nuova insidia, in incremento e spesso con conseguenze mortali. Questo seminario fa luce su questa tematica e rappresenta il fronte di impegno che continuerà a caratterizzare le nostre attività”. “Nel nostro paese stanno emergendo nuove malattie professionali legate al mutare del mondo del lavoro. Dalle 29.000 del 2007 si è passati a quasi 45.000 nel 2011 e la parte del leone per morte tumorale la continuerà a fare l’amianto per altri quattro o cinque anni – continua Miscetti -. Le malattie ufficiali tumorali correlate al lavoro sono 2.000 all’anno quelle denunciate correttamente, ma la stima cresce a 8-10.000 di quelle non denunciate. A fronte di questa situazione – conclude Miscetti – la ASL 1 ha attivato oramai da parecchi anni un sistema di prevenzione che va in una duplice direzione. Da un lato il controllo degli ambienti di lavoro (esposizione a cancerogeni) e la ricerca attiva di presunti casi di malattie professionali”.
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(Cittadino e Provincia) – Perugia, 22 febbraio 2014 – “Ogni anno in Italia si contano un migliaio di infortuni mortali sul lavoro e circa 1.000 morti per aver respirato, nel corso dell’attività lavorativa, l’amianto che è soltanto una tra le numerose sostanze cancerogene note”. A parlare è Giorgio Miscetti, (Dir. U.O.C. Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro — ASL 1 Perugia) intervenuto nel seminario – svolto nella giornata odierna nella sala consiliare della Provincia di Perugia – dal titolo “Tumori e broncopneumopatie professionali” organizzato dalla Provincia di Perugia, insieme ad ANMIL ed USL Umbria 1, promosso dall'Associazione SWI per l'Umbria. Presenti il vice presiedente della Provincia Aviano Rossi nonché presidente dell’Associazione SWI per l’Umbria, Alvaro Burzigotti, presidente regionale ANMIL Umbria, Marco Dell'Olmo (Professore associato Dipartimento di Medicina — Sez. di Medicina del Lavoro, Malattie respiratorie e Tossicologia professionali ed ambientali, Università degli Studi di Perugia), Nicola Murgia (Ricercatore, Dipartimento di Medicina— Sez. di Medicina del Lavoro, Malattie respiratorie e Tossicologia professionali ed ambientali, Università degli Studi di Perugia), Giuseppe Abbritti, già Direttore Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Perugia, Gabriella Madeo della Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali - Servizio Prevenzione, Francesco De Giorgio, specialista in medicina del lavoro. “La collaborazione con l'ANMIL é stata una costante del nostro mandato istituzionale, per cercare di coltivare nella comunità e nelle scuole una cultura della sicurezza sul lavoro. Per le tragedie che conseguono ad un infortunio invalidante o mortale, é meglio non lavorare che avere un lavoro non sicuro – ha sostenuto il vice presidente Rossi - . Ma se gli infortuni stanno diminuendo anche in proporzione agli occupati e quindi con risultati concreti, sono le malattie professionali a rappresentare la nuova insidia, in incremento e spesso con conseguenze mortali. Questo seminario fa luce su questa tematica e rappresenta il fronte di impegno che continuerà a caratterizzare le nostre attività”. “Nel nostro paese stanno emergendo nuove malattie professionali legate al mutare del mondo del lavoro. Dalle 29.000 del 2007 si è passati a quasi 45.000 nel 2011 e la parte del leone per morte tumorale la continuerà a fare l’amianto per altri quattro o cinque anni – continua Miscetti -. Le malattie ufficiali tumorali correlate al lavoro sono 2.000 all’anno quelle denunciate correttamente, ma la stima cresce a 8-10.000 di quelle non denunciate. A fronte di questa situazione – conclude Miscetti – la ASL 1 ha attivato oramai da parecchi anni un sistema di prevenzione che va in una duplice direzione. Da un lato il controllo degli ambienti di lavoro (esposizione a cancerogeni) e la ricerca attiva di presunti casi di malattie professionali”.
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