'La Provincia ha voluto sempre affermare e sostenere il diritto al lavoro'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 aprile ’10) - “La data del 25 aprile 1945 rappresenta lo spartiacque fondamentale della storia del popolo italiano nel corso del Novecento. Le generazioni che si erano immolate sui campi di battaglia della Grande guerra, quelle i cui sogni si erano infranti negli anni del fascismo e del folle secondo conflitto mondiale lasciavano ai sopravvissuti un compito, una speranza, un ideale, un valore unico: il futuro da spendere tutto per la conquista, la creazione e il mantenimento della democrazia in ogni parte della nazione italiana”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione delle ricorrenze del prossimo 25 aprile e del 1 maggio. “Fino al secondo dopoguerra, l’Italia non aveva conosciuto che una tendenza alla democrazia, quella che le classi politiche liberali, nel cinquantennio postunitario, avevano cercato di delineare in vario modo e con risultati di diverso segno. L’apice della Liberazione dell’Italia dagli spettri finali della dittatura e dell’occupazione nazista rappresenta l’annuncio della stagione della democrazia. Essa si rivelerà talvolta lenta, immatura, contraddittoria, ma avrà sempre, dal 1945 a oggi, quei connotati di rinascita che, generazione dopo generazione, ci siamo consegnati in eredità perché fossero incrementati, aggiornati di padre in figlio. Le istituzioni locali hanno sempre dato un contributo lungo questo percorso e, oggi più che mai, vogliono dare, con la loro azione, testimonianza diretta, di fronte ai cittadini, del modo in cui un valore, intravisto 65 anni fa, in una mattina d’inizio di primavera, possa continuare a interpretare le esigenze e i bisogni di una società lontana mille anni luce da quella degli anni Quaranta del Novecento. Al centro di ogni declinazione del valore della democrazia emerge con forza e reclama dignità di soluzione il problema del lavoro, emblema sofferto, che non richiede retorica, della festa del 1 maggio. Una tradizione più antica di quella del 25 aprile 1945 fa da substrato al rinnovato impegno della Festa dei lavoratori ed è, sicuramente, il clima inaugurato dalla Liberazione nazionale che ha permesso di ripensare e di rivivere, in chiave assolutamente democratica, la ricorrenza nata alla fine dell’Ottocento. Sono, questi ultimi, anni nei quali il 1 maggio cade in mezzo a una crisi occupazionale particolarmente grave e non destinata a finire domani. Eppure, la solidarietà e l’unione che si creano in questo giorno danno nuova speranza a chi rischia di non averne più. Di questa solidarietà la Provincia di Perugia è stata ed è parte integrante, anche con proposte concrete avanzate nell’interesse dei punti di maggiore crisi occupazionale del proprio territorio. Continueremo con ogni possibile intervento a prolungare oltre il 1 maggio il nostro impegno per affermare, nel diritto al lavoro, la prima articolazione di ogni pensiero democratico e di ogni istanza di partecipazione”.
Oi10165.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 aprile ’10) - “La data del 25 aprile 1945 rappresenta lo spartiacque fondamentale della storia del popolo italiano nel corso del Novecento. Le generazioni che si erano immolate sui campi di battaglia della Grande guerra, quelle i cui sogni si erano infranti negli anni del fascismo e del folle secondo conflitto mondiale lasciavano ai sopravvissuti un compito, una speranza, un ideale, un valore unico: il futuro da spendere tutto per la conquista, la creazione e il mantenimento della democrazia in ogni parte della nazione italiana”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione delle ricorrenze del prossimo 25 aprile e del 1 maggio. “Fino al secondo dopoguerra, l’Italia non aveva conosciuto che una tendenza alla democrazia, quella che le classi politiche liberali, nel cinquantennio postunitario, avevano cercato di delineare in vario modo e con risultati di diverso segno. L’apice della Liberazione dell’Italia dagli spettri finali della dittatura e dell’occupazione nazista rappresenta l’annuncio della stagione della democrazia. Essa si rivelerà talvolta lenta, immatura, contraddittoria, ma avrà sempre, dal 1945 a oggi, quei connotati di rinascita che, generazione dopo generazione, ci siamo consegnati in eredità perché fossero incrementati, aggiornati di padre in figlio. Le istituzioni locali hanno sempre dato un contributo lungo questo percorso e, oggi più che mai, vogliono dare, con la loro azione, testimonianza diretta, di fronte ai cittadini, del modo in cui un valore, intravisto 65 anni fa, in una mattina d’inizio di primavera, possa continuare a interpretare le esigenze e i bisogni di una società lontana mille anni luce da quella degli anni Quaranta del Novecento. Al centro di ogni declinazione del valore della democrazia emerge con forza e reclama dignità di soluzione il problema del lavoro, emblema sofferto, che non richiede retorica, della festa del 1 maggio. Una tradizione più antica di quella del 25 aprile 1945 fa da substrato al rinnovato impegno della Festa dei lavoratori ed è, sicuramente, il clima inaugurato dalla Liberazione nazionale che ha permesso di ripensare e di rivivere, in chiave assolutamente democratica, la ricorrenza nata alla fine dell’Ottocento. Sono, questi ultimi, anni nei quali il 1 maggio cade in mezzo a una crisi occupazionale particolarmente grave e non destinata a finire domani. Eppure, la solidarietà e l’unione che si creano in questo giorno danno nuova speranza a chi rischia di non averne più. Di questa solidarietà la Provincia di Perugia è stata ed è parte integrante, anche con proposte concrete avanzate nell’interesse dei punti di maggiore crisi occupazionale del proprio territorio. Continueremo con ogni possibile intervento a prolungare oltre il 1 maggio il nostro impegno per affermare, nel diritto al lavoro, la prima articolazione di ogni pensiero democratico e di ogni istanza di partecipazione”.
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