(Cittadino e Provincia) L’Aquila 26 ottobre ’11 - Segna una svolta la decisione presa recentemente dal Consiglio Regionale d’Abruzzo che ha approvato all'unanimità un documento dove si afferma che “non sussistono le condizioni per un parere favorevole della Regione, nell'ambito dell'intesa Stato-Regione, sul progetto di realizzazione del metanodotto "Rete Adriatica" avanzato da SNAM Rete Gas. Il documento “impegna il Presidente Regionale Chiodi ad attivare un tavolo tra tutti i soggetti interessati per l'individuazione di un tracciato alternativo a quel progettato lungo la dorsale appenninica”. Ieri si è tenuta a L’Aquila una riunione di tutti gli amministratori delle regioni e province interessate al metanodotto. Per la Provincia di Perugia a partecipare è stato l’assessore Stefano Feligioni e il consigliere Luca Baldelli. La Snam Rete Gas, da qualche anno, ha progettato la realizzazione del metanodotto Sulmona-Foligno di 167,7 km, con centrale di compressione e spinta (75 bar) ubicata nel Comune di Sulmona. Tale metanodotto attraversa i territori di 19 Comuni e le regioni, Abruzzo (103 km), Lazio (10 km), Umbria (43 km), Marche (10 km), Emilia Romagna. Esso fa parte del grande metanodotto Brindisi-Minerbio di 687 km denominato "Rete Adriatica", ha un condotto di 1200 mm di diametro, è interrato a 5 mt di profondità ed ha una servitù di pertinenza di 40 mt (20 per lato). “Il mandato che il Consiglio Regionale abruzzese ha dato al Presidente Chiodi – ha affermato Feligioni - deve essere di stimolo per le Istituzioni umbre affinché, anche da parte dell'Umbria, venga rotto ogni indugio e venga richiesta la formulazione di un nuovo progetto della struttura che escluda il passaggio negli incontaminati ambienti dell'Appennino umbro-marchigiano, senza dimenticare il rischio sismico ed idrogeologico che interessa tutto il tratto umbro del tracciato. La Provincia di Perugia ha già provveduto ai ricorsi, rispetto al provvedimento, in sede europea, al Tar e al Presidente della Repubblica. Ora serve approvare, da parte della Regione dell’Umbria, un documento simile a quello della Regione Abruzzo in modo da esplicitare in maniera chiara la volontà di delocalizzare il metanodotto. La Provincia di Perugia, per quelle che sono le proprie competenze, resta a disposizione”. Sulla stessa linea si è espresso il consigliere Baldelli che ha spiegato come questo documento approvato dalla regione Abruzzo, sia una pietra angolare per attivare questo processo di spostamento del percorso previsto dalla SNAM. “Ora le Regione dell’Umbria deve procedere in maniera analoga palesando la propria volontà di far spostare il metanodotto lungo la rete adriatica”.
Amb11095.DB
(Cittadino e Provincia) L’Aquila 26 ottobre ’11 - Segna una svolta la decisione presa recentemente dal Consiglio Regionale d’Abruzzo che ha approvato all'unanimità un documento dove si afferma che “non sussistono le condizioni per un parere favorevole della Regione, nell'ambito dell'intesa Stato-Regione, sul progetto di realizzazione del metanodotto "Rete Adriatica" avanzato da SNAM Rete Gas. Il documento “impegna il Presidente Regionale Chiodi ad attivare un tavolo tra tutti i soggetti interessati per l'individuazione di un tracciato alternativo a quel progettato lungo la dorsale appenninica”. Ieri si è tenuta a L’Aquila una riunione di tutti gli amministratori delle regioni e province interessate al metanodotto. Per la Provincia di Perugia a partecipare è stato l’assessore Stefano Feligioni e il consigliere Luca Baldelli. La Snam Rete Gas, da qualche anno, ha progettato la realizzazione del metanodotto Sulmona-Foligno di 167,7 km, con centrale di compressione e spinta (75 bar) ubicata nel Comune di Sulmona. Tale metanodotto attraversa i territori di 19 Comuni e le regioni, Abruzzo (103 km), Lazio (10 km), Umbria (43 km), Marche (10 km), Emilia Romagna. Esso fa parte del grande metanodotto Brindisi-Minerbio di 687 km denominato "Rete Adriatica", ha un condotto di 1200 mm di diametro, è interrato a 5 mt di profondità ed ha una servitù di pertinenza di 40 mt (20 per lato). “Il mandato che il Consiglio Regionale abruzzese ha dato al Presidente Chiodi – ha affermato Feligioni - deve essere di stimolo per le Istituzioni umbre affinché, anche da parte dell'Umbria, venga rotto ogni indugio e venga richiesta la formulazione di un nuovo progetto della struttura che escluda il passaggio negli incontaminati ambienti dell'Appennino umbro-marchigiano, senza dimenticare il rischio sismico ed idrogeologico che interessa tutto il tratto umbro del tracciato. La Provincia di Perugia ha già provveduto ai ricorsi, rispetto al provvedimento, in sede europea, al Tar e al Presidente della Repubblica. Ora serve approvare, da parte della Regione dell’Umbria, un documento simile a quello della Regione Abruzzo in modo da esplicitare in maniera chiara la volontà di delocalizzare il metanodotto. La Provincia di Perugia, per quelle che sono le proprie competenze, resta a disposizione”. Sulla stessa linea si è espresso il consigliere Baldelli che ha spiegato come questo documento approvato dalla regione Abruzzo, sia una pietra angolare per attivare questo processo di spostamento del percorso previsto dalla SNAM. “Ora le Regione dell’Umbria deve procedere in maniera analoga palesando la propria volontà di far spostare il metanodotto lungo la rete adriatica”.
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