Angelini “Servirebbe maggiore assistenza per l’infanzia come ai tempi dell’ONMI”
(Cittadino e Provincia) Monteleone di Spoleto 9 aprile ‘21 – Vi ricordata cos’era l’ONMI? Era l’Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia che esisteva in ogni provincia. Un ente parastatale (nato intorno agli anni trenta e smantellato nel 1970) specificatamente finalizzato all'assistenza sociale della maternità e dell’infanzia.
“Nelle zone montane – spiega Marisa Angelini sindaco di Monteleone di Spoleto - forse servirebbe un ritorno ad una simile assistenza visto che oggi a Monteleone di Spoleto, 600 abitanti, 50 bambini 0-14 anni, il Pediatra non fa mai ambulatorio. In tutta la Valnerina 10 comuni, più o meno 13.000 mila abitanti ed un quarto, secondo le statistiche, sono da attribuire alla fascia 0-14.C’è un solo Pediatra. Le giovani mamme, per poter far seguire i propri figli da un pediatra di libera scelta, devono recarsi in altri comuni. Inoltre il problema si allarga perché sul territorio italiano anche i medici di famiglia, che facevano più o meno tutto sul territorio di un comune, sono in netta diminuzione”.
“Ricordo perfettamente – continua Angelini - quando all’interno dell’attuale comune a Monteleone di Spoleto c’erano la scuola elementare e al piano di sotto il medico condotto, e una volta la mese c’era l' ONMI.
Lo ricordo bene quel salone che era preceduto da un enorme sala d’attesa un po’ buia.
Erano gli anni 60 ed una politica attenta alla famiglia, ma direi alla sana crescita dei bambini , metteva a disposizione un medico pediatra ed un assistente d’infanzia puericultrice.
Una volta al mese tutti i gli infanti venivano visitati, la puericultrice aiutava il medico spogliava e pesava i bambini, li misurava d’altezza. Il medico gli sentiva le spalle osservava le gambe , la colonna, la testa. Un vero e proprio rito e l’assistente riportava tutto su delle schede che poi riponeva in uno schedario. Ricordo che davano gratis anche il latte in polvere e medicine.
Era una sorta di appuntamento dove le mamme venivano consigliate e dove c’era anche una levatrice che raccoglieva i consigli del medico pediatra e gestiva poi per il resto del mese le visite a domicilio.
Quello che oggi noto, è che quella capillarità al controllo dell’infanzia non esiste più.
Mancano politiche che mettano al centro la crescita, quel rapporto intimistico con la madre che cresce un bambino, oggi è tutto ospedalizzato, si è medicalizzato tutto dalla nascita alla morte.
Ecco , erano gli 60, l’Opera , nata negli anni 30 è rimasta in vita fino agli anni 70 ed ha assistito tutti i bambini di Monteleone di Spoleto, come è stata presente in tutti gli altri comuni della Valnerina. Chissà se il servizio sanitario Nazionale potrà essere ancora ripensato e se potranno ancora esistere centri di assistenza pediatrici per la protezione della maternità e dell’infanzia anche nelle aree interne dei piccoli comuni?”
monteloenedispoleto21020.DB
(Cittadino e Provincia) Monteleone di Spoleto 9 aprile ‘21 – Vi ricordata cos’era l’ONMI? Era l’Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia che esisteva in ogni provincia. Un ente parastatale (nato intorno agli anni trenta e smantellato nel 1970) specificatamente finalizzato all'assistenza sociale della maternità e dell’infanzia.
“Nelle zone montane – spiega Marisa Angelini sindaco di Monteleone di Spoleto - forse servirebbe un ritorno ad una simile assistenza visto che oggi a Monteleone di Spoleto, 600 abitanti, 50 bambini 0-14 anni, il Pediatra non fa mai ambulatorio. In tutta la Valnerina 10 comuni, più o meno 13.000 mila abitanti ed un quarto, secondo le statistiche, sono da attribuire alla fascia 0-14.C’è un solo Pediatra. Le giovani mamme, per poter far seguire i propri figli da un pediatra di libera scelta, devono recarsi in altri comuni. Inoltre il problema si allarga perché sul territorio italiano anche i medici di famiglia, che facevano più o meno tutto sul territorio di un comune, sono in netta diminuzione”.
“Ricordo perfettamente – continua Angelini - quando all’interno dell’attuale comune a Monteleone di Spoleto c’erano la scuola elementare e al piano di sotto il medico condotto, e una volta la mese c’era l' ONMI.
Lo ricordo bene quel salone che era preceduto da un enorme sala d’attesa un po’ buia.
Erano gli anni 60 ed una politica attenta alla famiglia, ma direi alla sana crescita dei bambini , metteva a disposizione un medico pediatra ed un assistente d’infanzia puericultrice.
Una volta al mese tutti i gli infanti venivano visitati, la puericultrice aiutava il medico spogliava e pesava i bambini, li misurava d’altezza. Il medico gli sentiva le spalle osservava le gambe , la colonna, la testa. Un vero e proprio rito e l’assistente riportava tutto su delle schede che poi riponeva in uno schedario. Ricordo che davano gratis anche il latte in polvere e medicine.
Era una sorta di appuntamento dove le mamme venivano consigliate e dove c’era anche una levatrice che raccoglieva i consigli del medico pediatra e gestiva poi per il resto del mese le visite a domicilio.
Quello che oggi noto, è che quella capillarità al controllo dell’infanzia non esiste più.
Mancano politiche che mettano al centro la crescita, quel rapporto intimistico con la madre che cresce un bambino, oggi è tutto ospedalizzato, si è medicalizzato tutto dalla nascita alla morte.
Ecco , erano gli 60, l’Opera , nata negli anni 30 è rimasta in vita fino agli anni 70 ed ha assistito tutti i bambini di Monteleone di Spoleto, come è stata presente in tutti gli altri comuni della Valnerina. Chissà se il servizio sanitario Nazionale potrà essere ancora ripensato e se potranno ancora esistere centri di assistenza pediatrici per la protezione della maternità e dell’infanzia anche nelle aree interne dei piccoli comuni?”
monteloenedispoleto21020.DB