(Cittadino e Provincia) – Monteleone di Spoleto, 21 agosto ’17 – Aumentare la resistenza sismica delle strutture, definire il rischio sismico e sisma bonus: sono solamente alcuni degli argomenti affrontati puntualmente dall’ingegner Alessandro Angelini nel corso di un incontro pubblico tenuto al teatro di Monteleone di Spoleto. Con 920 abitazioni di cui 450 non agibili a seguito degli ultimi eventi sismici dalla scorso 24 agosto in poi, questo piccolo Comune incastonato tra le montagne al confine Umbria e Lazio rientra nel cratere, classificato in zona sismica di livello 1 (il più alto).
Davanti ad una platea composta da cittadini e tecnici del settore, il giovane ingegnere ha spiegato, tra le altre cose, in maniera scientifica quali sono i rischi cui vanno incontro gli edifici di un territorio nel momento in cui viene colpito da un terremoto.
Il sindaco Marisa Angelini ha definito “molto importante questo genere di incontri perché l’auspicio è che cominci a diffondersi un’attenzione diversa nella costruzione o ricostruzione degli edifici. “Deve appartenerci di più la cultura della sicurezza – ha detto -. Per la sicurezza, che è un diritto di tutti, bisognerebbe riuscire a fare qualcosa di più
Sono intervenuti gli ingegneri Marco Barluzzi Funzionario Regionale al servizio del Genio Civile, e Gianluca Spoletini dell'Ufficio della Ricostruzione Regione Umbria.
Presente, inoltre, anche il professor Stefano D’Avino del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Chieti e Pescara, e membro dello staff del sindaco per la ricostruzione, che si è complimentato per l’iniziativa in quanto “segna una rivoluzione culturale nel modo di affrontare il tema della prevenzione”.
Monteleone17024.RB
(Cittadino e Provincia) – Monteleone di Spoleto, 21 agosto ’17 – Aumentare la resistenza sismica delle strutture, definire il rischio sismico e sisma bonus: sono solamente alcuni degli argomenti affrontati puntualmente dall’ingegner Alessandro Angelini nel corso di un incontro pubblico tenuto al teatro di Monteleone di Spoleto. Con 920 abitazioni di cui 450 non agibili a seguito degli ultimi eventi sismici dalla scorso 24 agosto in poi, questo piccolo Comune incastonato tra le montagne al confine Umbria e Lazio rientra nel cratere, classificato in zona sismica di livello 1 (il più alto).
Davanti ad una platea composta da cittadini e tecnici del settore, il giovane ingegnere ha spiegato, tra le altre cose, in maniera scientifica quali sono i rischi cui vanno incontro gli edifici di un territorio nel momento in cui viene colpito da un terremoto.
Il sindaco Marisa Angelini ha definito “molto importante questo genere di incontri perché l’auspicio è che cominci a diffondersi un’attenzione diversa nella costruzione o ricostruzione degli edifici. “Deve appartenerci di più la cultura della sicurezza – ha detto -. Per la sicurezza, che è un diritto di tutti, bisognerebbe riuscire a fare qualcosa di più
Sono intervenuti gli ingegneri Marco Barluzzi Funzionario Regionale al servizio del Genio Civile, e Gianluca Spoletini dell'Ufficio della Ricostruzione Regione Umbria.
Presente, inoltre, anche il professor Stefano D’Avino del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Chieti e Pescara, e membro dello staff del sindaco per la ricostruzione, che si è complimentato per l’iniziativa in quanto “segna una rivoluzione culturale nel modo di affrontare il tema della prevenzione”.
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