(Cittadino e Provincia) Montone 12 luglio ‘22 - In questi giorni, grazie al cittadino onorario di Montone Gianfranco Natale, proprietario dell’azienda FAIST Componenti di Montone, è stato ospite a Montone Simone Venturini assessore allo sviluppo economico e turismo di Venezia.
Ad accoglierlo, Gianfranco Natali imprenditore e cittadino onorario di Montone, Mirco Rinaldi Sindaco di Montone, Roberta Rosini assessore al turismo di Montone e Luca Secondi Sindaco di Città di Castello, Adriano Bei presidente StoricaMente A.R.I.eS. Dopo aver visitato il museo, guidato da Elisa Minchielli, Venturini ha fatto un giro per il centro storico e vistato il monastero Santa Agnese. Il legame tra la Serenissima Repubblica di Venezia e Montone, patria della famiglia Fortebracci, è una Storia da riscoprire e fare conoscere infatti la Santa Spina è stata donata dai Veneziani a Carlo Fortebracci figlio del grande Braccio da Montone.
Dalla Serenissima Carlo Fortebracci per i servigi prestati ebbe in dono la Santa Spina che poi donò al popolo di Montone. Sulle orme del padre Carlo, Bernardino divenne comandante delle milizie veneziane.
Un salto nella storia
Carlo Fortebracci, dopo l’assunzione di Francesco Sforza al Ducato di Milano, passò al servizio di Venezia assieme a Jaocopo, figlio del Piccinino; a sua volta Federico, indispettito perché il duca Sforza aveva assunto Sigismondo Malatesta al suo soldo, ruppe ogni rapporto con Milano ed il 02 ottobre 1451 passò al servizio del Re di Napoli.
Nel 1454 si ebbe a Lodi la pace tra Milano e Venezia. Il Conte Carlo poteva oramai dirsi libero dal servizio di quella repubblica lagunare. Ciò diede adito a elle dicerie giunte all’orecchio del papa Callisto III, come che il Conte volesse lasciare Venezia per tornare in Umbria con un programma di conquiste.
In realtà il Cote Carlo dovette restare al servizio a Venezia, dopo la caduta di Costantinopoli 1453 che pose fine all’impero Romano d’Oriente ora temeva nuove incursioni dei turchi, e non lo lasciarono partire
Difatti qualche anno più tardi i Perugini, quando seppero che tra Carlo Baglioni e il Fortberacci con correva buon sangue in Venezia, intrapresero la mediazione del Doge per farli tornare un po’ amici.
Nel 1460 la contessa Margherita Malatesta volle tornare a Montone, Carlo occupato in Veneto nelle preso con i terribili Turci lascia a Margherita la reggenza di Montone.
Nel 1475 Carlo aveva lasciato Venezia per combattere in Toscana; ma fu richiamato d’urgenza lassù durante l’invasione turca nel Friuli per colpa dei quali Venezia conobbe mare sconfitte.
Il Fortebracci riprese dunque servizio ed a pari suo apprestò fortificazioni grandiose alle città a lui affidate, specie a Gradisca, da renderle inspugnabili.
In una di queste campagne egli poté avere nelle mani la reliquia della Santa Spina.
Montone22044.DB
(Cittadino e Provincia) Montone 12 luglio ‘22 - In questi giorni, grazie al cittadino onorario di Montone Gianfranco Natale, proprietario dell’azienda FAIST Componenti di Montone, è stato ospite a Montone Simone Venturini assessore allo sviluppo economico e turismo di Venezia.
Ad accoglierlo, Gianfranco Natali imprenditore e cittadino onorario di Montone, Mirco Rinaldi Sindaco di Montone, Roberta Rosini assessore al turismo di Montone e Luca Secondi Sindaco di Città di Castello, Adriano Bei presidente StoricaMente A.R.I.eS. Dopo aver visitato il museo, guidato da Elisa Minchielli, Venturini ha fatto un giro per il centro storico e vistato il monastero Santa Agnese. Il legame tra la Serenissima Repubblica di Venezia e Montone, patria della famiglia Fortebracci, è una Storia da riscoprire e fare conoscere infatti la Santa Spina è stata donata dai Veneziani a Carlo Fortebracci figlio del grande Braccio da Montone.
Dalla Serenissima Carlo Fortebracci per i servigi prestati ebbe in dono la Santa Spina che poi donò al popolo di Montone. Sulle orme del padre Carlo, Bernardino divenne comandante delle milizie veneziane.
Un salto nella storia
Carlo Fortebracci, dopo l’assunzione di Francesco Sforza al Ducato di Milano, passò al servizio di Venezia assieme a Jaocopo, figlio del Piccinino; a sua volta Federico, indispettito perché il duca Sforza aveva assunto Sigismondo Malatesta al suo soldo, ruppe ogni rapporto con Milano ed il 02 ottobre 1451 passò al servizio del Re di Napoli.
Nel 1454 si ebbe a Lodi la pace tra Milano e Venezia. Il Conte Carlo poteva oramai dirsi libero dal servizio di quella repubblica lagunare. Ciò diede adito a elle dicerie giunte all’orecchio del papa Callisto III, come che il Conte volesse lasciare Venezia per tornare in Umbria con un programma di conquiste.
In realtà il Cote Carlo dovette restare al servizio a Venezia, dopo la caduta di Costantinopoli 1453 che pose fine all’impero Romano d’Oriente ora temeva nuove incursioni dei turchi, e non lo lasciarono partire
Difatti qualche anno più tardi i Perugini, quando seppero che tra Carlo Baglioni e il Fortberacci con correva buon sangue in Venezia, intrapresero la mediazione del Doge per farli tornare un po’ amici.
Nel 1460 la contessa Margherita Malatesta volle tornare a Montone, Carlo occupato in Veneto nelle preso con i terribili Turci lascia a Margherita la reggenza di Montone.
Nel 1475 Carlo aveva lasciato Venezia per combattere in Toscana; ma fu richiamato d’urgenza lassù durante l’invasione turca nel Friuli per colpa dei quali Venezia conobbe mare sconfitte.
Il Fortebracci riprese dunque servizio ed a pari suo apprestò fortificazioni grandiose alle città a lui affidate, specie a Gradisca, da renderle inspugnabili.
In una di queste campagne egli poté avere nelle mani la reliquia della Santa Spina.
Montone22044.DB