Emozionato il sindaco Rinaldi ha salutato calorosamente le numerose autorità presenti nella chiesa museo di San Francesco, ricordando il percorso di avvicinamento a questa giornata e le varie collaborazioni messe in campo: “Un Memoriale fortemente voluto – ha detto -, costruito per integrarsi con l’architettura e il paesaggio di Montone. Una proposta diversa dai soliti monumenti ai caduti, che tiene conto degli elementi del tempo, interattiva e capace di segnare la Memoria di tutti. Quel che emerge forte oggi è la nascita, ma soprattutto la crescita, di un rapporto umano, di amicizia e stima con l’Ambasciata indiana in Italia, nonché lo speciale rapporto che si è instaurato con il Colonnello Salaria. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla sinergia di vari soggetti, tra cui l'Istituto Venanzio Gabriotti, l'Associazione StoricaMente A.R.I.eS. e Storicercando. Spero che questa giornata non sia che la base di partenza per lo sviluppo di proficue e nuove collaborazioni”.
Sulla stessa linea il consigliere Morganti, che ha seguito con cura il progetto: "Sappiamo - sono state le sue parole - che questo è l'inizio di una collaborazione che durerà nel tempo, nel nome di Yeshwant Ghadge. Ogni memoriale di guerra deve essere un monito di pace, perché il valore di un uomo non debba essere più perseguito a costo della propria vita o di quella altrui".
Il Prefetto Gradone ha ricordato l'importanza della solidarietà tra le nazioni come elemento fondamentale per la pace, riconoscendo la grande passione per la memoria e il proprio passato da parte di tutta la comunità della provincia.
"Un'iniziativa di spessore per mantenere viva la memoria, esaltando le gesta eroiche di un soldato indiano delle truppe alleate, che combatté valorosamente per liberare il territorio”, ha detto la consigliera provinciale Michelini. “Un momento – ha continuato - che ci serve per riflettere, entrando nelle pieghe della nostra storia e attribuire valore a ciò che siamo oggi, anche grazie a prodezze del passato”.
Nel corso della presentazione, moderata dal giornalista Paolo Ippoliti, Alvaro Tacchini si è soffermato sul ricordo di chi ha combattuto per liberare la Valle, precisando che gli alleati erano presenti con due divisioni indiane di cui due terzi truppe dell'estremo oriente e un terzo britanniche: "Sono più di 600 i caduti anglo-induani nella Valle, tra cui 58 a Montone – ha raccontato -. Questo monumento è il primo eretto nell’Alto Tevere, la volontà è di estendere il progetto anche ad altri Comuni, affinché lo spirito di fratellanza possa sempre guidare il cammino dei popoli".
Felice di prendere parte all’importante momento, l’ambasciatrice dell’India è rimasta particolarmente colpita dalla sensibilità degli italiani verso il pesante sacrificio dei soldati indiani nella liberazione dell’Alta Valtiberina. Nel suo intervento ha sottolineato la comune condivisione di valori fondamentali, come il desiderio di pace, la libertà e la famiglia. Principi che vanno al di là degli interessi prettamente commerciali ed economici tra i due paesi.
Montone23025.IC