(Cittadino e Provincia) – Montone, 19 agosto ’20 – La magia si ripete. Da domani, giovedì 20, fino al 23 agosto a Montone torna la “Donazione della Santa Spina”. Quattro intense giornate per immergersi nel fascino del Medioevo attraverso mostre, eventi e spettacoli.
Nell’ambito del programma della rievocazione, sabato 22 agosto si terrà nella Chiesa di San Francesco, alle ore 11, la conferenza storica “L’aquila e il montone. I Montefeltro e i Fortebracci tra il 1391 e il 1477: il caso di Gubbio”.
Un approfondimento culturale che prenderà in esame i rapporti, quasi sempre conflittuali, intercorsi tra i Montefeltro, signori di Gubbio, e i Fortebracci, con particolare riferimento al suo esponente principale, Braccio.
Questi pluridecennali rapporti verranno inquadrati dall’ottica eugubina, visto che Gubbio entrò nell’orbita feltresca fin dal 1384. Era una città importante, il suo vasto territorio, ancora oggi il settimo d’Italia, confinava con la signoria di Braccio e con il territorio dei suoi alleati su ben tre punti cardinali. Era una preda ambita per il potente Andrea Fortebracci il quale la ghermì più di una volta senza peraltro riuscire a conquistarla. Di tutte le città dell’attuale Umbria, Gubbio è infatti l’unica a non essere finita, in un modo o nell’altro, sotto la signoria braccesca.
Nella conferenza si parlerà anche di Niccolò della Stella e di Carlo Fortebracci, rispettivamente nipote e figlio di Braccio, anche loro contrapposti a Guidantonio e a Federico di Montefeltro. Le cavalcate, le intrusioni e le scorrerie dei bracceschi nel territorio eugubino non furono poche e in alcuni casi ebbero come preda il bestiame e gli abitanti del contado che furono anche imprigionati. Con Carlo, dopo l’assedio di Montone del 1477, ebbe fine il lungo conflitto tra le due casate.
Del resto anche il rapporto di forza tra le due casate era ormai mutato: con il passare dei decenni, infatti, i successi e la capacità militare dei bracceschi erano andate via via assottigliandosi mentre di contro erano cresciute la potenza e la fama del duca Federico.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione StoricaMente in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Montone, con Fabrizio Cece nel ruolo di relatore.
La conferenza, dopo i saluti del sindaco di Montone, verrà introdotta dal presidente di StoricaMente, Adriano Bei, e sarà corredata da numerose immagini, riguardanti anche documenti storici inediti.
Montone20058.IC
(Cittadino e Provincia) – Montone, 19 agosto ’20 – La magia si ripete. Da domani, giovedì 20, fino al 23 agosto a Montone torna la “Donazione della Santa Spina”. Quattro intense giornate per immergersi nel fascino del Medioevo attraverso mostre, eventi e spettacoli.
Nell’ambito del programma della rievocazione, sabato 22 agosto si terrà nella Chiesa di San Francesco, alle ore 11, la conferenza storica “L’aquila e il montone. I Montefeltro e i Fortebracci tra il 1391 e il 1477: il caso di Gubbio”.
Un approfondimento culturale che prenderà in esame i rapporti, quasi sempre conflittuali, intercorsi tra i Montefeltro, signori di Gubbio, e i Fortebracci, con particolare riferimento al suo esponente principale, Braccio.
Questi pluridecennali rapporti verranno inquadrati dall’ottica eugubina, visto che Gubbio entrò nell’orbita feltresca fin dal 1384. Era una città importante, il suo vasto territorio, ancora oggi il settimo d’Italia, confinava con la signoria di Braccio e con il territorio dei suoi alleati su ben tre punti cardinali. Era una preda ambita per il potente Andrea Fortebracci il quale la ghermì più di una volta senza peraltro riuscire a conquistarla. Di tutte le città dell’attuale Umbria, Gubbio è infatti l’unica a non essere finita, in un modo o nell’altro, sotto la signoria braccesca.
Nella conferenza si parlerà anche di Niccolò della Stella e di Carlo Fortebracci, rispettivamente nipote e figlio di Braccio, anche loro contrapposti a Guidantonio e a Federico di Montefeltro. Le cavalcate, le intrusioni e le scorrerie dei bracceschi nel territorio eugubino non furono poche e in alcuni casi ebbero come preda il bestiame e gli abitanti del contado che furono anche imprigionati. Con Carlo, dopo l’assedio di Montone del 1477, ebbe fine il lungo conflitto tra le due casate.
Del resto anche il rapporto di forza tra le due casate era ormai mutato: con il passare dei decenni, infatti, i successi e la capacità militare dei bracceschi erano andate via via assottigliandosi mentre di contro erano cresciute la potenza e la fama del duca Federico.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione StoricaMente in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Montone, con Fabrizio Cece nel ruolo di relatore.
La conferenza, dopo i saluti del sindaco di Montone, verrà introdotta dal presidente di StoricaMente, Adriano Bei, e sarà corredata da numerose immagini, riguardanti anche documenti storici inediti.
Montone20058.IC