Protagonisti gli studenti del Volta, del Bernardino Di Betto e del Pieralli. Pasquino: “Scuole partner ideali della nostra azione politica”
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 6 maggio ‘25 – Un esercizio di “memoria attiva”. Di questo si sono resi protagonisti questa mattina gli studenti e le studentesse dell’Istituto Istruzione Superiore “A. Volta”, del Liceo Artistico “B. di Betto” e del Liceo Statale “A. Pieralli”, ospiti in Provincia del momento conclusivo del progetto “Le nostre partigiane. Storie di donne che hanno fatto la Resistenza nei territori della provincia di Perugia”.
Giunto alla seconda edizione, il progetto è promosso dall’ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia per valorizzare il protagonismo femminile nella storia, a partire dalla nascita della Repubblica e trasferirne la memoria alle nuove generazioni. L’obiettivo è promuovere lo studio e la ricerca delle biografie delle partigiane dei territori locali, i valori di libertà e democrazia della Resistenza, quelli dell’emancipazione femminile e della partecipazione alla vita politica e sociale delle donne.
Quest’anno a partecipare con i rispettivi insegnanti, sono state alcune classi dei tre istituti superiori perugini che oggi, nella Sala del Consiglio provinciale, hanno portato i frutti delle loro ricerche e della loro rielaborazione, anche in chiave artistica e personale.
“Le scuole sono partner ideali per la nostra azione politica – ha dichiarato in apertura di incontro la consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Francesca Pasquino -. Già nella prima edizione si è registrato uno straordinario successo. La seconda si arricchisce di un nuovo tassello, con la celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione. Un appuntamento con la storia che ha costruito la nostra democrazia e il nostro e vostro futuro. E’ nostro dovere difendere i valori della democrazia e della libertà. I diritti se non si difendono con cura si perdono velocemente. Troppo spesso – ha poi aggiunto Pasquino - la storia è narrata al maschile: in realtà le donne sono state straordinarie protagoniste della liberazione dal nazifascismo del nostro paese”.Progetto
“Siate portatori di un impegno quotidiano – è stato l’appello lanciato ai giovani dal presidente della Provincia Massimiliano Presciutti -, pur mantenendo un pensiero critico. Ma sui principi della nostra Carta costituzionale – ha aggiunto - è impossibile dividerci. Essi sono frutto di una lotta in cui le donne hanno avuto un ruolo fondamentale. Abbiate il coraggio di fare scelte, senza timore di sbagliare, contribuendo così alla crescita di questa Repubblica democratica, che ci hanno consegnato i resistenti e le resistenti ottanta anni fa”.
“E’ fondamentale conservare e preservare la memoria”, ha affermato Elena Ranfa, presidente del Consiglio comunale di Perugia. “La storia – sono state le sue parole - troppo spesso è stata scritta con uno sguardo maschile. Invece le donne hanno dato un grande contributo alla costruzione della storia soprattutto in questo passaggio fondamentale in cui sono state combattenti coraggiose. La storia va dunque ricostruita e va ridata legittimità a chi l’ha fatta e l’ha vissuta sulla sua pelle”.
Di ruolo cruciale delle donne nella Resistenza ha parlato anche la Consigliera di parità della Provincia Elena Bistocchi. “Non solo durante ma anche dopo, quando sono stati compiuti passi importanti verso l’emancipazione femminile. La vera svolta – ha fatto notare - si è avuta con le madri costituenti. Grazie al loro lavoro sulla Carta costituente si è determinato un cambiamento nella nostra società. A noi spetta il compito oggi di conservare una memoria attiva”.
“Non c’è migliore testo per insegnare i valori ai giovani della Costituzione – ha affermato Alba Cavicchi, CTS dell’Isuc alla quale è spettato il compito di approfondire l’argomento dal punto di vista storico -. Insegniamola a scuola e riempiamo gli studenti di valori”.
“La storia con la S maiuscola è fatta di singole persone – ha infine sostenuto Simona Zoncheddu, dirigente scolastica del Liceo statale Pieralli - l’impegno del singolo può occupare la storia. Va fatta memoria della storia, perché è la bussola per evitare e prevenire futuri errori”.
Quindi è stata la volta della presentazione dei lavori in cui i giovani hanno potuto esprimere attraverso le modalità più disparate (dal podcast, alla lettura scenica, dall’intervista simulata alla pittura) le suggestioni e le riflessioni suscitate dalle ricerche effettuate in classe.
PO25017.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 6 maggio ‘25 – Un esercizio di “memoria attiva”. Di questo si sono resi protagonisti questa mattina gli studenti e le studentesse dell’Istituto Istruzione Superiore “A. Volta”, del Liceo Artistico “B. di Betto” e del Liceo Statale “A. Pieralli”, ospiti in Provincia del momento conclusivo del progetto “Le nostre partigiane. Storie di donne che hanno fatto la Resistenza nei territori della provincia di Perugia”.
Giunto alla seconda edizione, il progetto è promosso dall’ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia per valorizzare il protagonismo femminile nella storia, a partire dalla nascita della Repubblica e trasferirne la memoria alle nuove generazioni. L’obiettivo è promuovere lo studio e la ricerca delle biografie delle partigiane dei territori locali, i valori di libertà e democrazia della Resistenza, quelli dell’emancipazione femminile e della partecipazione alla vita politica e sociale delle donne.
Quest’anno a partecipare con i rispettivi insegnanti, sono state alcune classi dei tre istituti superiori perugini che oggi, nella Sala del Consiglio provinciale, hanno portato i frutti delle loro ricerche e della loro rielaborazione, anche in chiave artistica e personale.
“Le scuole sono partner ideali per la nostra azione politica – ha dichiarato in apertura di incontro la consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Francesca Pasquino -. Già nella prima edizione si è registrato uno straordinario successo. La seconda si arricchisce di un nuovo tassello, con la celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione. Un appuntamento con la storia che ha costruito la nostra democrazia e il nostro e vostro futuro. E’ nostro dovere difendere i valori della democrazia e della libertà. I diritti se non si difendono con cura si perdono velocemente. Troppo spesso – ha poi aggiunto Pasquino - la storia è narrata al maschile: in realtà le donne sono state straordinarie protagoniste della liberazione dal nazifascismo del nostro paese”.Progetto
“Siate portatori di un impegno quotidiano – è stato l’appello lanciato ai giovani dal presidente della Provincia Massimiliano Presciutti -, pur mantenendo un pensiero critico. Ma sui principi della nostra Carta costituzionale – ha aggiunto - è impossibile dividerci. Essi sono frutto di una lotta in cui le donne hanno avuto un ruolo fondamentale. Abbiate il coraggio di fare scelte, senza timore di sbagliare, contribuendo così alla crescita di questa Repubblica democratica, che ci hanno consegnato i resistenti e le resistenti ottanta anni fa”.
“E’ fondamentale conservare e preservare la memoria”, ha affermato Elena Ranfa, presidente del Consiglio comunale di Perugia. “La storia – sono state le sue parole - troppo spesso è stata scritta con uno sguardo maschile. Invece le donne hanno dato un grande contributo alla costruzione della storia soprattutto in questo passaggio fondamentale in cui sono state combattenti coraggiose. La storia va dunque ricostruita e va ridata legittimità a chi l’ha fatta e l’ha vissuta sulla sua pelle”.
Di ruolo cruciale delle donne nella Resistenza ha parlato anche la Consigliera di parità della Provincia Elena Bistocchi. “Non solo durante ma anche dopo, quando sono stati compiuti passi importanti verso l’emancipazione femminile. La vera svolta – ha fatto notare - si è avuta con le madri costituenti. Grazie al loro lavoro sulla Carta costituente si è determinato un cambiamento nella nostra società. A noi spetta il compito oggi di conservare una memoria attiva”.
“Non c’è migliore testo per insegnare i valori ai giovani della Costituzione – ha affermato Alba Cavicchi, CTS dell’Isuc alla quale è spettato il compito di approfondire l’argomento dal punto di vista storico -. Insegniamola a scuola e riempiamo gli studenti di valori”.
“La storia con la S maiuscola è fatta di singole persone – ha infine sostenuto Simona Zoncheddu, dirigente scolastica del Liceo statale Pieralli - l’impegno del singolo può occupare la storia. Va fatta memoria della storia, perché è la bussola per evitare e prevenire futuri errori”.
Quindi è stata la volta della presentazione dei lavori in cui i giovani hanno potuto esprimere attraverso le modalità più disparate (dal podcast, alla lettura scenica, dall’intervista simulata alla pittura) le suggestioni e le riflessioni suscitate dalle ricerche effettuate in classe.
PO25017.ET