Guasticchi: "Rivolgo il pensiero della massima deferenza e speranza a Jorge Mario Bergoglio"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 14 mar ‘13 – “Rivolgo il pensiero della massima deferenza al cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto pontefice nel conclave del 13 marzo con il nome di Francesco. Egli comincia un cammino il cui passo sarà accompagnato da un numero immenso di persone desiderose di rinnovamento, uomini e donne che, come Lui ha fatto affacciandosi dalla Loggia per la prima volta, sapranno guardarsi negli occhi, darsi il tempo di parlare, ascoltarsi, amarsi nella preghiera, supremo atto spontaneo di ogni credente”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in riferimento alla nomina del nuovo Pontefice. “In questo atteggiamento, che deriva a Lui dal rigore della Compagnia di Gesù – prosegue Guasticchi - tornano a effondersi, nella loro interezza di grandissima corrente spirituale, la semplicità e l'umiltà del Santo di Assisi del quale, con un atto che lascia tutti noi colmi di felice presagio, ha voluto prendere il nome e, con il nome, la progettualità riformatrice, riparatrice dell'edificio della Chiesa cattolica”. “La memoria di san Francesco d'Assisi, del suo originario messaggio di salvezza e di richiamo alla solidarietà reciproca, è stata nei secoli, per la Chiesa, un decisivo momento di confronto. Di fronte alle difficoltà, nelle fasi più critiche della loro azione, i pontefici hanno guardato all'immagine di san Francesco come a una luce in grado di ispirare risposte adeguate, solerti, provvidenziali”. “Ne abbiamo avuto prove fondamentali soprattutto nel corso del Novecento, sin da quando il Santo è stato proclamato patrono d'Italia. Ne abbiamo visto materialmente la sostanza quando, da Giovanni XXIII in poi, Assisi è diventata la meta di un pellegrinaggio dei Papi che ha fatto, in direzione opposta, il percorso ‘romeo’ di san Francesco. Vestito di povertà, san Francesco – conclude il Presidente della Provincia di Perugia - è riuscito a presentarsi al cospetto del Papa; con i panni dell'umiltà consacrata i sommi pontefici, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si sono inginocchiati sulla sua tomba, quasi a chiudere il cerchio di spiritualità aperto nel XIII secolo”.
Oggi, con il nuovo Pontefice, si fa un passo ancora più nuovo, diverso, che non potrà non fare crescere, con la Chiesa, l'umanità di ogni regione del mondo. Oggi il gesto è grande, immenso, di una vastità unica nella storia degli ultimi due millenni. Il nuovo Pontefice si presenta al cospetto della memoria francescana assumendo il nome stesso del Santo, promettendo un nuovo "oriente" a partire, di nuovo, da quella culla di spiritualità che è la città di Assisi, che è stata la città di Francesco di Bernardone.
Il pensiero, dunque, suscita messaggi augurali a tutte le famiglie dell'Ordine francescano, alla Città di Assisi, all'intera provincia di Perugia e alla regione dell'Umbria, che da oggi, consapevoli del gesto universale compiuto dal nuovo Papa scegliendo di condividere nel pontificato il nome di Francesco, possono sentirsi orgogliosamente attivi in un'opera di riedificazione della Chiesa che fa loro occupare una posizione di assoluto protagonismo.
Oi13119.PORT/GG
(Cittadino e Provincia) Perugia, 14 mar ‘13 – “Rivolgo il pensiero della massima deferenza al cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto pontefice nel conclave del 13 marzo con il nome di Francesco. Egli comincia un cammino il cui passo sarà accompagnato da un numero immenso di persone desiderose di rinnovamento, uomini e donne che, come Lui ha fatto affacciandosi dalla Loggia per la prima volta, sapranno guardarsi negli occhi, darsi il tempo di parlare, ascoltarsi, amarsi nella preghiera, supremo atto spontaneo di ogni credente”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in riferimento alla nomina del nuovo Pontefice. “In questo atteggiamento, che deriva a Lui dal rigore della Compagnia di Gesù – prosegue Guasticchi - tornano a effondersi, nella loro interezza di grandissima corrente spirituale, la semplicità e l'umiltà del Santo di Assisi del quale, con un atto che lascia tutti noi colmi di felice presagio, ha voluto prendere il nome e, con il nome, la progettualità riformatrice, riparatrice dell'edificio della Chiesa cattolica”. “La memoria di san Francesco d'Assisi, del suo originario messaggio di salvezza e di richiamo alla solidarietà reciproca, è stata nei secoli, per la Chiesa, un decisivo momento di confronto. Di fronte alle difficoltà, nelle fasi più critiche della loro azione, i pontefici hanno guardato all'immagine di san Francesco come a una luce in grado di ispirare risposte adeguate, solerti, provvidenziali”. “Ne abbiamo avuto prove fondamentali soprattutto nel corso del Novecento, sin da quando il Santo è stato proclamato patrono d'Italia. Ne abbiamo visto materialmente la sostanza quando, da Giovanni XXIII in poi, Assisi è diventata la meta di un pellegrinaggio dei Papi che ha fatto, in direzione opposta, il percorso ‘romeo’ di san Francesco. Vestito di povertà, san Francesco – conclude il Presidente della Provincia di Perugia - è riuscito a presentarsi al cospetto del Papa; con i panni dell'umiltà consacrata i sommi pontefici, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si sono inginocchiati sulla sua tomba, quasi a chiudere il cerchio di spiritualità aperto nel XIII secolo”.
Oggi, con il nuovo Pontefice, si fa un passo ancora più nuovo, diverso, che non potrà non fare crescere, con la Chiesa, l'umanità di ogni regione del mondo. Oggi il gesto è grande, immenso, di una vastità unica nella storia degli ultimi due millenni. Il nuovo Pontefice si presenta al cospetto della memoria francescana assumendo il nome stesso del Santo, promettendo un nuovo "oriente" a partire, di nuovo, da quella culla di spiritualità che è la città di Assisi, che è stata la città di Francesco di Bernardone.
Il pensiero, dunque, suscita messaggi augurali a tutte le famiglie dell'Ordine francescano, alla Città di Assisi, all'intera provincia di Perugia e alla regione dell'Umbria, che da oggi, consapevoli del gesto universale compiuto dal nuovo Papa scegliendo di condividere nel pontificato il nome di Francesco, possono sentirsi orgogliosamente attivi in un'opera di riedificazione della Chiesa che fa loro occupare una posizione di assoluto protagonismo.
Oi13119.PORT/GG