'Colpito gravemente il diritto allo studio e alla formazione di studenti provenienti in prevalenza da famiglie deboli socialmente ed economicamente"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 25 agosto ’10) – “Qualche settimana fa dalle pagine dei quotidiani ho lanciato l’allarme sul rischio di carenti risorse per l’assolvimento dell’obbligo scolastico; oggi quella preoccupazione è diventata purtroppo una certezza”. L’affermazione è dell’Assessore provinciale al lavoro, formazione e istruzione Giuliano Granocchia il quale conferma che “le risorse assegnateci dal governo per i corsi in obbligo scolastico sul canale della formazione per l’anno 2010-2011 sono nettamente inferiori a quelle dell’anno precedente e fortemente insufficienti per dare una risposta concreta alle tante famiglie e ai tanti ragazzi che ne dovrebbero essere i beneficiari”. “Per comprendere la gravità della situazione – sottolinea l’Assessore - basta ricordare che l’ammontare delle risorse di quest’anno per le Province di Perugia e Terni sono pari a quelle che erano state assegnate alla sola Provincia di Perugia nel precedente anno. Il meccanismo di programmazione annuale di queste risorse rendeva già difficile la programmazione di questi percorsi formativi che hanno una durata triennale. Oggi a questo problema si risponde con un taglio delle risorse. Le scelte del governo su questo fronte ci parlano ancora una volta di un atteggiamento che colpisce il diritto allo studio ed alla formazione di tutte quelle ragazze e quei ragazzi che, uscendo dalla scuola media, potrebbero assolvere l’obbligo d’istruzione nei percorsi sperimentali triennali d’istruzione e di formazione professionale. Nella quasi totalità dei casi di coloro che si rivolgono a questa possibilità per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, si tratta di studenti appartenenti a famiglie oltremodo disagiate, deboli socialmente ed economicamente: per queste ragazze e questi ragazzi essa resta una risposta importante per poter accedere ad una base di istruzione e di educazione dignitose o ad una formazione professionalizzante. Il sistema umbro dei percorsi integrati e la successiva scelta dell’obbligo assolto sul canale della formazione è da sempre molto valido. Oggi siamo di fronte ad una situazione per cui, a fronte di un diritto riconosciuto a famiglie e studenti siamo posti nella condizione di lavorare senza alcuna certezza di risorse finanziarie. Con la programmazione e gli sforzi che Regione e Provincia di Perugia hanno compiuto in questi anni si è provveduto a colmare il divario nella qualità dell’offerta formativa di questo doppio canale, cercando da una parte di evitare dispersione scolastica ed abbandono dei percorsi di istruzione nell’età dell’obbligo per centinaia e centinaia di studenti e dall’altra di offrire alternative formative di qualità con il sistema dell’accreditamento, del controllo degli Enti di formazione e della verifica puntuale degli strumenti, degli interventi e degli esiti. Lo stesso aumento di anno in anno del numero dei minori che ricorrono a questo canale ci parlano di una riduzione drastica delle possibilità del sistema scolastico di poter evitare abbandoni e di poter garantire a tutte e a tutti il diritto allo studio: i tagli degli insegnanti di sostegno, la riduzione del tempo-scuola, la discontinuità didattica dovuta ai tagli si abbattono prevalentemente e nell’immediato nei confronti dei soggetti più deboli e marginali prefigurando spesso una situazione di una vera e propria scuola di classe. L’attacco di questo governo all’intero sistema nazionale dell’istruzione, della conoscenza e della formazione si somma ai nefasti effetti creati con i tagli al personale docente e al personale Ata che da settembre non vedranno rinnovato il proprio contratto di lavoro campo”.
PI10023.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 25 agosto ’10) – “Qualche settimana fa dalle pagine dei quotidiani ho lanciato l’allarme sul rischio di carenti risorse per l’assolvimento dell’obbligo scolastico; oggi quella preoccupazione è diventata purtroppo una certezza”. L’affermazione è dell’Assessore provinciale al lavoro, formazione e istruzione Giuliano Granocchia il quale conferma che “le risorse assegnateci dal governo per i corsi in obbligo scolastico sul canale della formazione per l’anno 2010-2011 sono nettamente inferiori a quelle dell’anno precedente e fortemente insufficienti per dare una risposta concreta alle tante famiglie e ai tanti ragazzi che ne dovrebbero essere i beneficiari”. “Per comprendere la gravità della situazione – sottolinea l’Assessore - basta ricordare che l’ammontare delle risorse di quest’anno per le Province di Perugia e Terni sono pari a quelle che erano state assegnate alla sola Provincia di Perugia nel precedente anno. Il meccanismo di programmazione annuale di queste risorse rendeva già difficile la programmazione di questi percorsi formativi che hanno una durata triennale. Oggi a questo problema si risponde con un taglio delle risorse. Le scelte del governo su questo fronte ci parlano ancora una volta di un atteggiamento che colpisce il diritto allo studio ed alla formazione di tutte quelle ragazze e quei ragazzi che, uscendo dalla scuola media, potrebbero assolvere l’obbligo d’istruzione nei percorsi sperimentali triennali d’istruzione e di formazione professionale. Nella quasi totalità dei casi di coloro che si rivolgono a questa possibilità per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, si tratta di studenti appartenenti a famiglie oltremodo disagiate, deboli socialmente ed economicamente: per queste ragazze e questi ragazzi essa resta una risposta importante per poter accedere ad una base di istruzione e di educazione dignitose o ad una formazione professionalizzante. Il sistema umbro dei percorsi integrati e la successiva scelta dell’obbligo assolto sul canale della formazione è da sempre molto valido. Oggi siamo di fronte ad una situazione per cui, a fronte di un diritto riconosciuto a famiglie e studenti siamo posti nella condizione di lavorare senza alcuna certezza di risorse finanziarie. Con la programmazione e gli sforzi che Regione e Provincia di Perugia hanno compiuto in questi anni si è provveduto a colmare il divario nella qualità dell’offerta formativa di questo doppio canale, cercando da una parte di evitare dispersione scolastica ed abbandono dei percorsi di istruzione nell’età dell’obbligo per centinaia e centinaia di studenti e dall’altra di offrire alternative formative di qualità con il sistema dell’accreditamento, del controllo degli Enti di formazione e della verifica puntuale degli strumenti, degli interventi e degli esiti. Lo stesso aumento di anno in anno del numero dei minori che ricorrono a questo canale ci parlano di una riduzione drastica delle possibilità del sistema scolastico di poter evitare abbandoni e di poter garantire a tutte e a tutti il diritto allo studio: i tagli degli insegnanti di sostegno, la riduzione del tempo-scuola, la discontinuità didattica dovuta ai tagli si abbattono prevalentemente e nell’immediato nei confronti dei soggetti più deboli e marginali prefigurando spesso una situazione di una vera e propria scuola di classe. L’attacco di questo governo all’intero sistema nazionale dell’istruzione, della conoscenza e della formazione si somma ai nefasti effetti creati con i tagli al personale docente e al personale Ata che da settembre non vedranno rinnovato il proprio contratto di lavoro campo”.
PI10023.GC