Si terrÃÂ conto dei preziosi saperi oggi presenti in tema di orticoltura, di colture dimenticate e che possono essere riattivate e di chi vorrÃÂ seguire la via del biologico - Gli appezzamenti restano comunque ai pensionati
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 maggio ’09 - Gli orti di Santa Margherita e Ponte della Pietra, dati in gestione dalla Provincia di Perugia, resteranno ai pensionati. Tutti i diritti acquisiti restano salvaguardati. Il cosiddetto “congelamento” deciso dalla Giunta Provinciale in merito alla riassegnazione dei siti ortivi lasciati liberi è in realtà solo una momentanea sospensione per permettere una riorganizzazione più funzionale degli appezzamenti. Riorganizzazione che fa riferimento al fatto che, dopo oltre trenta anni, non c’è solo l’aspetto sociale legato al tempo libero ma considera anche che gli ‘ortolani’ detengono un sapere prezioso in tema di orticoltura. Sapere che è scomparso come quello di alcune colture ormai dimenticate e che potranno essere riattivate. Nel progetto futuro, la riorganizzazione funzionale terrà conto in maniera particolare anche di chi vorrà seguire la via del biologico.
Per fare chiarezza sulla vicenda, il Servizio Promozione Attività Culturali e Sociali della Provincia di Perugia ha diffuso la nota seguente. “Va confermato come questo “congelamento” significa che, ad ogni sito lasciato libero da chi lo ha in concessione, per qualsivoglia ragione, non seguirà appunto l’assegnazione dell’orto all’eventuale richiedente che ne avesse diritto. Ciò però non vuol dire che gli altri concessionari perderanno i diritti acquisiti (l’orto per intenderci). Occorre puntualizzare che i siti non “rientreranno” in possesso della Provincia, semplicemente perché essi nel possesso dell’ente lo sono sempre stati, in quanto la concessione del terreno concede la possibilità di coltivazione e di appropriazione dei prodotti coltivati, ma non di certo la proprietà degli orti stessi. Infine, sulle ragioni del provvedimento, non ci resta che confermare come la Giunta abbia maturato questa decisione per riorganizzare su basi nuove tutta la struttura che mostra con evidenza i segni del tempo, essendo nata più di trenta anni fa ed essendosi logorata a livello ambientale, tecnico e persino regolamentare, necessitando perciò di un intervento profondo e complessivo”.
Ast09005.GC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 maggio ’09 - Gli orti di Santa Margherita e Ponte della Pietra, dati in gestione dalla Provincia di Perugia, resteranno ai pensionati. Tutti i diritti acquisiti restano salvaguardati. Il cosiddetto “congelamento” deciso dalla Giunta Provinciale in merito alla riassegnazione dei siti ortivi lasciati liberi è in realtà solo una momentanea sospensione per permettere una riorganizzazione più funzionale degli appezzamenti. Riorganizzazione che fa riferimento al fatto che, dopo oltre trenta anni, non c’è solo l’aspetto sociale legato al tempo libero ma considera anche che gli ‘ortolani’ detengono un sapere prezioso in tema di orticoltura. Sapere che è scomparso come quello di alcune colture ormai dimenticate e che potranno essere riattivate. Nel progetto futuro, la riorganizzazione funzionale terrà conto in maniera particolare anche di chi vorrà seguire la via del biologico.
Per fare chiarezza sulla vicenda, il Servizio Promozione Attività Culturali e Sociali della Provincia di Perugia ha diffuso la nota seguente. “Va confermato come questo “congelamento” significa che, ad ogni sito lasciato libero da chi lo ha in concessione, per qualsivoglia ragione, non seguirà appunto l’assegnazione dell’orto all’eventuale richiedente che ne avesse diritto. Ciò però non vuol dire che gli altri concessionari perderanno i diritti acquisiti (l’orto per intenderci). Occorre puntualizzare che i siti non “rientreranno” in possesso della Provincia, semplicemente perché essi nel possesso dell’ente lo sono sempre stati, in quanto la concessione del terreno concede la possibilità di coltivazione e di appropriazione dei prodotti coltivati, ma non di certo la proprietà degli orti stessi. Infine, sulle ragioni del provvedimento, non ci resta che confermare come la Giunta abbia maturato questa decisione per riorganizzare su basi nuove tutta la struttura che mostra con evidenza i segni del tempo, essendo nata più di trenta anni fa ed essendosi logorata a livello ambientale, tecnico e persino regolamentare, necessitando perciò di un intervento profondo e complessivo”.
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