(Cittadino e Provincia) – Panicale, 30 marzo ’20 – Restando a casa si può fare qualcosa per gli altri e sentirsi meno soli, questo lo slogan utilizzato dall’Amministrazione Comunale di Panicale per coinvolgere anziani e persone volenterose in un’iniziativa a favore dei bambini nati prematuri e che per questa ragione si trovano ricoverati presso la Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria delle Misericordia di Perugia.
Dalle scorse settimana, il Comune di Panicale in collaborazione con gli Uffici dei servizi sociali e altre organizzazioni di volontariato che operano sul territorio, ha chiesto ai residenti anziani che hanno abilità nel lavoro a maglia con i ferri e uncinetto, la disponibilità a realizzare scarpine, cappellini e copertine, da destinare ai bambini nati prematuri.
“Quando abbiamo realizzato che i tempi di permanenza a casa si sarebbero protratti per diverse settimane – riferisce l’assessore Anna Buso - il nostro pensiero è andato a quegli anziani che hanno più difficoltà nell’utilizzo dei social e di internet e a cui sarebbe pesata di più la permanenza a casa proprio per l’impossibilità di intrattenere relazioni sociali. Abbiamo così preso contatti con l’Associazione Cuore di Maglia che già può contare su un’importante rete di volontari sparsi in tutta Italia che realizzano a maglia morbidi cappellini, scarpine, dudù e copertine, per avvolgere, scaldare e colorare i piccini ricoverati in più di 90 reparti italiani di Terapia Intensiva Neonatale. La referente regionale dell’Associazione, Gabriella Canova, si è detta subito disponibile alla nostra proposta di collaborazione con l’intento di poterci presto incontrare per la consegna dei lavori realizzati in questo periodo dai nostri concittadini”.
Quando un bambino nasce prematuro tutto il corredo che i genitori hanno preparato risulta essere enorme e così i vestitini realizzati dai volontari oltre ad esser utili ai bambini, alleviano anche alcune preoccupazioni dei genitori.
“Panicale – sono ancora le parole di Buso - custodisce antiche arti e preziosi mestieri e i nostri anziani sono coloro che oltre preservare queste conoscenze avranno la possibilità di metterle al servizio delle famiglie dei bambini nati prematuri. Appena abbiamo promosso l’iniziativa, grazie anche alla collaborazione del Parroco Don Alessandro e di altri volontari della Caritas, subito sono arrivate le prime adesioni che non hanno riguardato solo i cittadini anziani. Con la Caritas abbiamo inoltre deciso di implementare il progetto chiedendo di realizzare “quadrati di maglia” che, una volta uniti, si trasformeranno in coperte da una o due piazze e tappeti gioco da destinare alle famiglie più bisognose del nostro Comune. Il pensare che ognuno realizzi un “quadrato di maglia” che poi si unirà con altri quadrati realizzati da altre persone, è un modo per sentirsi uniti, meno soli e parte integrante di un unico progetto. L’auspicio e che questa iniziativa di tessitura sociale possa continuare anche dopo il periodo di emergenza e trasformarsi in un laboratorio in cui nostri anziani possano trasmettere “i loro saperi” ai più giovani”.
Panicale.red
(Cittadino e Provincia) – Panicale, 30 marzo ’20 – Restando a casa si può fare qualcosa per gli altri e sentirsi meno soli, questo lo slogan utilizzato dall’Amministrazione Comunale di Panicale per coinvolgere anziani e persone volenterose in un’iniziativa a favore dei bambini nati prematuri e che per questa ragione si trovano ricoverati presso la Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria delle Misericordia di Perugia.
Dalle scorse settimana, il Comune di Panicale in collaborazione con gli Uffici dei servizi sociali e altre organizzazioni di volontariato che operano sul territorio, ha chiesto ai residenti anziani che hanno abilità nel lavoro a maglia con i ferri e uncinetto, la disponibilità a realizzare scarpine, cappellini e copertine, da destinare ai bambini nati prematuri.
“Quando abbiamo realizzato che i tempi di permanenza a casa si sarebbero protratti per diverse settimane – riferisce l’assessore Anna Buso - il nostro pensiero è andato a quegli anziani che hanno più difficoltà nell’utilizzo dei social e di internet e a cui sarebbe pesata di più la permanenza a casa proprio per l’impossibilità di intrattenere relazioni sociali. Abbiamo così preso contatti con l’Associazione Cuore di Maglia che già può contare su un’importante rete di volontari sparsi in tutta Italia che realizzano a maglia morbidi cappellini, scarpine, dudù e copertine, per avvolgere, scaldare e colorare i piccini ricoverati in più di 90 reparti italiani di Terapia Intensiva Neonatale. La referente regionale dell’Associazione, Gabriella Canova, si è detta subito disponibile alla nostra proposta di collaborazione con l’intento di poterci presto incontrare per la consegna dei lavori realizzati in questo periodo dai nostri concittadini”.
Quando un bambino nasce prematuro tutto il corredo che i genitori hanno preparato risulta essere enorme e così i vestitini realizzati dai volontari oltre ad esser utili ai bambini, alleviano anche alcune preoccupazioni dei genitori.
“Panicale – sono ancora le parole di Buso - custodisce antiche arti e preziosi mestieri e i nostri anziani sono coloro che oltre preservare queste conoscenze avranno la possibilità di metterle al servizio delle famiglie dei bambini nati prematuri. Appena abbiamo promosso l’iniziativa, grazie anche alla collaborazione del Parroco Don Alessandro e di altri volontari della Caritas, subito sono arrivate le prime adesioni che non hanno riguardato solo i cittadini anziani. Con la Caritas abbiamo inoltre deciso di implementare il progetto chiedendo di realizzare “quadrati di maglia” che, una volta uniti, si trasformeranno in coperte da una o due piazze e tappeti gioco da destinare alle famiglie più bisognose del nostro Comune. Il pensare che ognuno realizzi un “quadrato di maglia” che poi si unirà con altri quadrati realizzati da altre persone, è un modo per sentirsi uniti, meno soli e parte integrante di un unico progetto. L’auspicio e che questa iniziativa di tessitura sociale possa continuare anche dopo il periodo di emergenza e trasformarsi in un laboratorio in cui nostri anziani possano trasmettere “i loro saperi” ai più giovani”.
Panicale.red